È necessario salvaguardare le campagne per garantire la sovranità alimentare nazionale fermando le speculazioni e il consumo di suolo con impianti fotovoltaici a terra che sono incompatibili con l’attività agricola. Lo ha chiesto Coldiretti in occasione dell’incontro con il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.
“Va sostenuto un modello di transizione energetica che vede le imprese agricole protagoniste, come ad esempio con le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l’agrivoltaico sostenibile e sospeso da terra, che consentono di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, con una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
Nel 2021 Coldiretti Giovani Impresa aveva lanciato la petizione per dire “Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo”, chiedendo alle Istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che andrebbero compromessi senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra.
“È urgente un’evoluzione normativa a livello nazionale e regionale che fermi le speculazioni in atto sui terreni agricoli per l’installazione di impianti fotovoltaici a terra, fornisca criteri chiari per gli impianti agrivoltaici e renda prioritario il sostegno pubblico alla realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati e nelle aree industriali dismesse” sottolinea il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu, che aggiunge: “Occorre anche considerare la produzione di crediti di carbonio da parte delle imprese agricole e la loro potenziale vendita ad altre aziende in un’ottica di economia circolare e di sostenibilità del Paese”.
Il carbon farming – spiega Coldiretti Cuneo – rappresenta un’altra voce di reddito potenziale per gli agricoltori che deve essere resa disponibile attraverso scelte amministrative chiare e semplici.