Son tempi in cui i giovani italiani devono tornare a spostarsi dai loro luoghi natii, come facevano i loro nonni e bisnonni, dopo aver studiato, se vogliono realizzare i loro sogni ed essere adeguatamente retribuiti, specie quando scelgono «mestieri di nicchia».
Uno di questi casi è Andrea Chiapasco, vissuto per quasi tutta la sua giovane vita a Boves (dove era perfettamente integrato, tra Parrocchia e giovanili calcistiche), nella casa di Via Sprina, a fianco dello scomparso nonno Giulio, originario di Paroldo, nel cebano, del padre Alberto, a sua volta deceduto durante la «pandemia», della mamma Gilda, della sorella Giulia, della nipotina Alice… Ha scelto un settore «difficile», quello della recitazione, del «teatro», una delle sue «passioni» da sempre (e che avesse «talento» di è visto sin dai tempi dei corsi giovanili con Elide Giordanengo e la sua «Compagnia degli Episodi» bovesana).
Terminati studi accademici, ormai, a ventiquattro anni, la sua attività, professionale, «ripartito», è più nel capoluogo torinese che a Cuneo… Con l’altrettanto giovane amico Emanuele Franco (cuneese ventottenne) ha formato affiatato duo (la «Godot & Co»), che fan spettacoli comici ma impegnati, con «morale» («tratti moralistici») , stimoli a riflessioni ed emozioni… Il loro attuale spettacolo, «Con-fundere» («La delirante mescolanza della ragione»), è stato applaudito a Cuneo, a Torino ed anche a Milano… Ora hanno «grande occasione», nella capitale, a Roma, nello spazio «Arteatrio» (Via Nicola Maria Nicolai 14), il 18 e 19 marzo, rispettivamente alle 21 ed alle 18…