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Appello rivolto al Prefetto di Cuneo: “Ci aiuti a salvare il comparto dell’Edilizia”

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Trecento milioni di crediti in sospeso per un comparto cuneese, quello delle Costruzioni, che tra imprenditori e dipendenti conta oltre ventimila addetti. Una filiera produttiva di tutto rispetto che dal 16 febbraio è in ansia a causa della decisione governativa di sospendere le agevolazioni in atto per il miglioramento energetico degli edifici esistenti nel nostro Paese. E tutto mentre dall’Europa arriva la direttiva sulle “case green” con una scadenza sempre più ravvicinata, che vede il primo step già nel 2027.

Sulla grave criticità si sono confrontati stamane con il prefetto di Cuneo Fabrizia Triolo i rappresentanti di Confartigianato Imprese Cuneo insieme ad Ance, Cna, Confapi, Confcooperative, Legacoop e le datoriali CGIL, CISL UIL. Alla dott.ssa Triolo è stata consegnata una lettera, nella quale sono riassunti i punti più spinosi della situazione, uno tra tutti i troppi crediti incagliati che prosciugano la liquidità delle imprese, e vengono anche ipotizzate possibili soluzioni per non mandare in default l’intero comparto.

“Si tratta di una vera e propria bomba ad orologeria – commenta Pietro Marco Bertolotti presidente dell’Area Edilizia di Confartigianato Imprese Cuneo – che rischia di creare danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese. In particolare, il blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali sta creando una vera e propria crisi sistemica nell’economia italiana: l’impossibilità di cedere sul mercato i bonus determina una carenza di liquidità nelle imprese di tutta la filiera delle costruzioni che le porterà, a brevissimo, al fallimento. Qualsiasi altra soluzione parziale, come l’intervento sulla responsabilità solidale contenuto nel DL, non risolve la questione in quanto non interviene sul problema principale, quello di individuare i soggetti che possono monetizzare crediti pregressi”.

“In modo unitario – spiega Luca Crosetto presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – ci siamo rivolti al Prefetto, in quanto interlocutore del nostro territorio con il Governo, affinchè possa essere autorevole portavoce dello stato di grave difficoltà in cui si ritrovano le nostre imprese artigiane del settore. La prima, urgente emergenza è certamente lo sblocco dei crediti pregressi, per i quali bisognerebbe prevedere un intervento di acquisto da parte di un organismo pubblico di ultima istanza, anche coinvolgendo le grandi imprese partecipate. Inoltre, occorrerebbe consentire agli Istituti di credito di utilizzare gli F24 per compensare i crediti maturati dalle imprese di tutte le dimensioni, dai professionisti e dalle famiglie. Tra l’altro, sono misure già contenute nel Decreto legge approvato dal Governo, si tratterebbe solo di confermarle al più presto”.