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Bassino come Tomba le vittorie arrivano con naturalezza

Si è chiusa la stagione agonistica e la sciatrice di Borgo San Dalmazzo è stata ancora protagonista assieme alle azzurre: «C’è competizione anche tra noi»

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Due epoche a confronto. Gli anni ’90 in cui tutto sembrava possibile e la realtà attuale, così più complicata e difficile. Ciò non toglie che il nostro sci continui a proporre campioni di assoluto livello. Solo che se un tempo a dominare la scena era un protagonista assoluto come Alberto Tom­ba, oggi invece a rappresentare l’eccellenza del­lo sci azzurro sono le donne, con Marta Bassino da Borgo San Dal­mazzo in prima fila (dall’alto dei suoi due ori mondiali nelle ultime due edizioni), in un gruppo che esalta anche le doti di alte campionesse come Goggia, Curtoni o Bri­gnone.
Nello scorso weekend è andato in scena l’ultimo spettacolo della stagione a Soldeu che non ha cambiato la sostanza, ovvero la realtà di un altra tornata di gare che ha contribuito durante l’anno a consolidare certezze.
Era già accaduto che ci fossero stati paragoni, tra il leader di un tempo e le ragazze di oggi. In particolare, proprio Bas­sino: quando due anni fa vinse a mani basse il gigante femminile di Kranjska Gora, quarta prova stagionale di Coppa del mondo fra le porte larghe con una grande prestazione, tutti dissero che l’allora 25enne cuneese seppe emulare proprio Albertone, che appunto in Slovenia a suo tempo si era preso tre slalom e due giganti. Qualcuno ovviamente ha anche scomodato Deborah Compagnoni, altra campionessa che spesso lasciava il vuoto tra sé e le avversarie. Proprio come ha fatto Marta in quell’occasione, quando è stata capace di rifilare un distacco di 0”80 alla regina madre del gigante, la francese Tessa Worley, e 1”46 alla rivale svizzera Michelle Gisin, terza. «Ma nessun confronto, raccolgo il frutto del mio lavoro», disse l’azzurra. Che poi ovviamente si è ripetuta. E lo ha fatto anche recentemente, nelle gare di questa stagione. Tanto che a gennaio, all’apice delle vittorie di Bassino e compagne, proprio il grande Tom­ba, intervistato sul tema, ha avuto modo di sottolineare: «Quella attuale è una valanga rosa di grandissima qualità. Tre campionesse come Marta Bassino, Sofia Goggia e Federica Brignone, ma anche tante ragazze emergenti capaci di piazzare la zampata. In­somma, in campo femminile abbiamo tutto per primeggiare. Quasi tutto, ci manca sempre lo speciale».
Ma le parole più esaltanti dell’ex campione sono state tutte per la sciatrice del momento, ovvero la piemontese Bas­sino che ha portato a casa tante vittorie nell’ultimo pe­riodo. «Si vede da come scia che è consapevole di questo periodo di grazia», aveva sottolineato Tomba.
Questione di maturità, certo. Marta – che in Francia è stata dominatrice in Super G – ne ha ormai da vendere. «Se guardo indietro, vedo che ho fatto tanta strada e sono cresciuta, sono maturata. Le medaglie sono ciliegine sulla torta, dipende dal valore che attribuiamo a quei riconoscimenti», ha detto in una recente intervista a Mediaset. E a proposito di Mondiale, basti dire che ha vinto battendo Mikaela Shiffrin, una che di successi se ne intende se è vero, come è vero, che ha addirittura battuto il record del mitico Ingemar Stenmark, il re svedese degli anni ’70.
Ma non sono cose che possano incidere sul rendimento di Marta: «Io guardo a me, sono sempre in gara con me stessa e mai con le altre».
E se Alberto Tomba “la Bom­ba” (ma lui stesso ha dichiarato che in tempi di guerra quel soprannome non suona più come prima) è sempre stato legatissimo alla mamma, Marta sa di poter trovare sempre il miglior rifugio a casa Bassino, da papà Maurizio e mamma Elena, fino ai fratelli Marco e Matteo. A maggior ragione adesso, dopo la tragedia che ha toccato proprio Matteo che ha perso la moglie Sara: l’abbraccio si è fatto più forte, spontaneo.
Ricorda gli inizi della passione, Marta: «Ho iniziato da piccolissima, a meno di due anni avevo già gli sci ai piedi. L’ho sempre fatto con naturalezza, un tassello dopo l’altro, sempre con l’idea di alzare ogni volta il livello». Un percorso seguito anche dal bolognese Alberto, che pure partendo dalla città ha cominciato un po’ più tardi, dopo i 5 anni. Marta fin dall’inizio sulle piste si è affidata al papà: «Da bambina ero sempre con lui e proprio grazie a lui ho coltivato la mia passione soprattutto nel segno del divertimento, senza fare drammi come mi ha insegnato, se una gara va male, è andata, si pensa alla prossima». Una bella filosofia di vita, per guardare sempre avanti. Potendo tra l’altro allenarsi in una squadra estremamente competitiva come la “Valanga rosa”: «Essere in un gruppo in cui tutte le tue compagne sono forti, inevitabilmente ti dà qualcosa in piu. C’è un confronto costante in tutti gli allenamenti e hai voglia di metterti in gioco per diventare a tua volta ancora piu forte». Inutile dire che un percorso del genere non può che avere un solo obiettivo: Milano Cortina 2026. Per aggiungere vittorie a vittorie.

Festa di compleanno al cinema per Corinne Clery e Serena Grandi

Oggi, giovedì, ci sono alcune ricorrenze da celebrare nel mondo vip. Cominciamo da Corinne Clery, attrice francese ormai italiana d’adozione, è nata a Parigi il 23 marzo 1950 e compie 73 anni. Il suo primo successo è coinciso con il film erotico del 1975, “Histoire d’O”, mentre nel 1979 è stata la Bond girl in “Moonraker – Operazione spazio”. Compleanno anche per un’altra attrice, ovvero Serena Grandi (vero nome Serena Faggioli) che compie 65 anni e che ha raggiunto la sua massima popolarità negli anni ’80 diventando musa del regista Tinto Brass e icona del filone erotico. E sono 73 anni anche per Alain Elkann, padre di John, Lapo e Ginevra, marito (fino al 1981) di Margherita Agnelli. Nato a New York, giornalista, scrittore e conduttore. Torta pronta anche per Andrea Dovizioso, campione del mondo di motociclismo (classe 125) nel 2004.

BaNNER
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