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Il compleanno del Maestro Quanto manca Battiato

Avrebbe compiuto 78 anni l’intellettuale siciliano che ha saputo reinterpretare tutta la musica

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Avrebbe compiuto 78 anni, Franco Battiato, nello stesso giorno di Mina, il 23 marzo. E allora la nostalgia aumenta con la consapevolezza che nel suo caso si è trattato di uno di quei talenti che si mostrano al mondo raramente. E quando non ci sono più, il vuoto appare. Si sente la mancanza delle sue parole e della musica, della sua capacità di innovare sempre, osservando la realtà da un punto di vista inusuale e mai omologato. Era un osservatore che ogni tanto, se stimolato, non disdegnava neppure di entrare nel dibattito politico. Ma sempre con il suo stile assolutamente unico. Battiato aveva molteplici interessi e una cultura profonda, smisurata. Questo gli permetteva di affrontare ogni sfaccettatura della vita con una inesauribile curiosità e dall’alto di una conoscenza straordinaria. Non a caso, ha saputo frequentare quasi tutte le declinazioni della musica, dal genere dell’elettronica avanguardista a quello della cosiddetta musica leggera, arrivando perfino a interpretare alcune cover nelle quali ha dato addirittura il meglio di sé, offrendo riletture di grandi classici che nella sua versione sono state se non arricchite, almeno notevolmente restaurate.
Battiato si è rivolto a tutti, ha portato cultura su un piano fruibile a chiunque. E oggi manca il suo talento, che per fortuna rivive nelle sue produzioni. E nei suoi spunti, in quelle rivelazioni che faceva passare tra le canzoni, su forme di conoscenza e di vita non convenzionale, su sensibilità smarrite che talvolta riusciamo a intuire. Grazie di tutto, Maestro.