Appena lo contattiamo per richiedergli un’intervista – sulla sua designazione a nuovo presidente di Confindustria Cuneo – Mariano Costamagna, nato a Narzole ma cheraschese d’adozione, ci ringrazia e poi precisa subito che «per ora sono il presidente designato» e che presidente a tutti gli effetti lo sarà «solo dopo l’elezione formale, prevista nel corso dell’assemblea annuale degli associati di maggio». Non ci saranno sicuramente sorprese, ma Costamagna, da imprenditore parecchio concreto e dal profilo molto basso qual è, preferisce rispettare tutti passaggi istituzionali del caso e soprattutto mantenere l’equilibrio che lo ha sempre contraddistinto.
Costamagna, cosa le ha suscitato la prima votazione?
«L’emozione, sicuramente, c’è. Già la proposta di poter essere il presidente designato mi aveva fatto piacere. Ora è arrivato pure il voto unanime del Consiglio Generale, che mi ha suscitato orgoglio e soddisfazione. Al mio riguardo sono state peraltro pronunciate parole veramente belle che mai avrei immaginato di ascoltare. Che gratificazione!».
Aveva risposto subito “sì” alla proposta ricevuta?
«Prima di rispondere, ho meditato a lungo, perché quello di presidente di Confindustria Cuneo è un ruolo particolarmente importante, a cui bisogna dedicare tempo, risorse e soprattutto idee, in modo tale da poter portare avanti positivamente il tanto di buono che è stato fatto dai presidenti Franco Biraghi e Mauro Gola. Per questo, come del resto ho sempre fatto, cercherò di essere attivo e propositivo, con l’obiettivo ultimo di rendere qualcosa di significativo a questo territorio che, negli anni, mi ha dato davvero molto».
Sente parecchio il ruolo…
«È un qualcosa che viene da dentro, me lo sento con il cuore. Nella mia esperienza professionale ho avuto la fortuna di incontrare tanti validissimi collaboratori e, in generale, persone particolarmente brillanti con cui ho condiviso proficuamente obiettivi e visione. Quindi, alla luce di tutto questo, desidero fare qualcosa di buono per la provincia di Cuneo e per i nostri giovani».
Il suo rapporto con Confindustria Cuneo?
«Nasce tanto tempo fa. Ma all’inizio non ne avevo ben compreso l’importanza. Oggi posso dire con certezza che Confindustria Cuneo è per tutte le aziende un fratello maggiore, è la mano che accompagna le imprese nella quotidianità, specie in un’epoca in cui occorrono conoscenze specifiche per affrontare le tante complesse situazioni che si presentano».
Come partirà la sua azione?
«Per prima cosa approfondirò alcune tematiche del settore che non conosco ancora a fondo e lavorerò al programma di mandato che illustrerò nella prossima riunione del Consiglio Generale. In parallelo inizierò a confrontarmi con i singoli associati in modo tale da raccogliere tutte le istanze e studiare poi delle soluzioni capaci di portare i risultati attesi. Sicuramente farò del mio meglio e punterò molto sul gioco di squadra. Procedendo tutti insieme la nostra provincia potrà continuare a inseguire traguardi significativi».
Cos’è per lei la Granda?
«Un territorio ricco di eccellenze, caratterizzato da un alto livello di benessere e in cui è gradevole vivere. Partendo da queste considerazioni, dobbiamo fare fronte comune avendo come obiettivo quello di creare le condizioni perché qui, un domani, si possa vivere ancora meglio. Solo così potremo dire di aver fatto bene e aver lasciato un segno positivo. Per farlo è bene procedere compatti e continuare ad alimentare quelle iniziative che hanno portato la Granda a essere uno dei territori di riferimento a livello nazionale, e non solo».
Quali sono le parole chiave del Cuneese?
«Certamente, la laboriosità e poi i princìpi, quei valori cioè che ci sono stati trasmessi da chi ci ha preceduto e che noi siamo chiamati a salvaguardare e passare alle generazioni future, perché portano progresso e creano valore. Tutto ciò ha permesso alla provincia di Cuneo – vasta, a livello di territorio, ma numericamente, con il suo mezzo milione di abitanti, grande appena come un quartiere di Milano – di raggiungere risultati impensabili».
Quali sono le difficoltà?
«Sono diverse, da quelle legate alla conformazione del territorio alla carenza di determinate infrastrutture, passando per gli effetti del cambiamento climatico, come la siccità, e il caro-energia. Tutto ciò senza considerare le altre macro-problematiche che interessano trasversalmente tutti, a partire dalle conseguenze della pandemia da Covid e dalle situazioni particolarmente complesse che stanno determinando il conflitto in Ucraina. Insomma, le questioni sono tante: non si potranno risolvere tutte immediatamente, bisognerà procedere in base a delle priorità che andremo a fissare».
A livello personale ha sempre agito per il territorio, anche organizzando eventi, come Ecofutura, a Cherasco.
«Sarebbe una manifestazione molto attuale ancora oggi perché con la Gemini Project dei fratelli Scarzello e le altre realtà con cui la promuovemmo, tra cui la Uniart di Carlo Borsalino, mettemmo al centro questioni divenute estremamente urgenti. L’impegno deve essere massimo per preservare il pianeta».
Territorio, ambiente, ma pure persone al centro dei suoi progetti, come avvenuto con le sponsorizzazioni sportive.
«Sponsorizzare le attività sportive significa supportare le realtà presso le quali si allenano e giocano i figli dei nostri collaboratori. È in sostanza una forma di welfare. È un modo per creare ulteriore valore condiviso. Perché il benessere diffuso porta benefici a tutti».
Troverà ancora tempo per le sue passioni automobilistiche e le auto d’epoca?
«Da meccanico, ho sempre amato le auto, specie quelle d’epoca. È una passione che è parte di me e continuerà a esserlo, anche se avrò sicuramente meno tempo. Mi impegnerò soprattutto per trasmetterla agli altri…».
L’elezione formale il 17 maggio
Mariano Costamagna è il presidente designato al vertice di Confindustria Cuneo per il quadriennio 2023-2027. È il risultato del voto all’unanimità del Consiglio Generale riunitosi lo scorso 15 marzo. Classe 1951, già vicepresidente di Confindustria Cuneo sotto la presidenza di Mauro Gola, Costamagna è stato fondatore e titolare di grandi aziende, molte delle quali operano nella manifattura e nell’agroalimentare, nonché presidente onorario della società Westport Fuel Systems Italia Srl (ex Mtm Srl); ha ricevuto nel 2012 l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e, dal 2022 fino alla candidatura attuale, ha fatto parte del Consiglio Generale della Fondazione Crc. Candidato unico alla Presidenza, è stato individuato dalla Commissione di Designazione composta da Franco Biraghi, Bruno Ceretto e Roberto Rolfo, che a partire dal mese di gennaio ha avviato le consultazioni della base associativa. L’elezione formale avverrà, come previsto dallo Statuto, nel corso dell’assemblea annuale degli associati che si svolgerà il prossimo 17 maggio. Nel prossimo Consiglio Generale, invece, che si terrà il 20 aprile, il presidente designato presenterà la sua squadra di vicepresidenti e il programma dei prossimi quattro anni.