“Canoni idrici: bene l’appello di UNCEM ma non si dimentichino le Province”

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Abbiamo letto con interesse le parole del Presidente nazionale di UNCEM, Marco Bussone, circa il tema dei canoni e sovracanoni idrici, argomento che recentemente è stato al centro del dibattito politico anche in sede di Consiglio Provinciale.

Pur condividendo il giusto principio secondo il quale i benefici economici dell’impiego di una delle risorse pubbliche più importanti, com’è l’acqua (specialmente in questo periodo), debbano ricadere in parte sui territori che la custodiscono e dove essa origina, ci permettiamo di evidenziare che di tale ricaduta debbano beneficiare altresì le Province oltre ai Comuni ed alle Unioni di Comuni.

Ed infatti, al di là del fatto che è la legge a prevedere il coinvolgimento delle province in tale processo, non sono solo gli enti comunali a dover garantire ed assicurare le funzioni fondamentali ai cittadini ed al territorio, bensì anche le province, che, com’è noto, si trovano a dover garantire il mantenimento di molti chilometri di strade e di numerosi plessi scolastici superiori con risorse del tutto inadeguate.

Basta, d’altronde, un rapido sguardo ai bilanci delle province piemontesi (in particolare quella di Cuneo) per rendersi conto di quanto siano importanti le risorse che le stesse ricevono a tale titolo dalla Regione Piemonte.

Pertanto, unendoci all’appello che il Presidente di UNCEM ha lanciato alle istituzioni centrali circa la necessaria maggiore valorizzazione del territorio nel processo di ridistribuzione della ricchezza generata dalla lavorazione della risorsa idrica, ci auguriamo che in tale percorso siano coinvolte, oltre ai comuni, anche le province, nell’ambito di un vero gioco di squadra tra enti locali territoriali.