Da quanti anni giochi a pallavolo?
F: «Da quando avevo 8 anni, prima mi sono iscritta a danza».
L: «Da quanto avevo 10 anni».
Qual è il tuo rito scaramantico in campo?
F: «Indosso sempre un elastico nero al braccio destro e raccolgo i capelli con una treccia».
L: «Indosso sempre le stesse calze e un elastico al polso che mi ha regalato il mio fidanzato. In generale prima della partita ho sempre più o meno lo stesso iter, se capita qualche imprevisto o qualcosa di inaspettato durante la giornata questo rischia di scombussolarmi e genera in me brutti presentimenti».
Come esprimi al meglio la tua energia in campo?
F: «Esultando quando facciamo un bel punto di squadra, cerco la complicità delle mie compagne».
L: «Cercando di essere il più possibile utile: l’obiettivo è sicuramente quello di portare dei punti alla squadra, ma se il rischio di sbagliare è alto preferisco essere prudente e cambiare azione di gioco».
Cosa ti ha attratto del territorio albese?
F: «Conoscevo già Alba perché avevo giocato diverse partite e ci ero venuta con la mia famiglia. Mi piace molto la tranquillità che c’è rispetto alle grandi città».
L: «Anch’io la conoscevo già perché ci avevo giocato contro, diciamo che data la storica rivalità con Asti da piccola non mi sarei mai aspettata di giocare qui (ride ndr)».
Cosa fai prima di ogni partita?
F: «Passo del tempo con la mia famiglia e ascolto un po’ di musica per caricarmi. Nello spogliatoio insieme alla squadra ripassiamo le azioni di gioco».
L: «Chiamo mia nonna. Lo faccio anche dopo la partita, ma solo se vinciamo».
La pallavolo ti porta a seguire un’alimentazione particolare?
F: «Non seguo una dieta specifica, ma la pallavolo sicuramente mi ha aiutato a regolarmi e ad essere più attenta».
L: «Non ho nessun obbligo diciamo, ma sono abituata a mangiare moltissima frutta e verdura».
Hai un hobby preferito oltre alla pallavolo?
F: «In estate mi pace giocare a beach volley; d’inverno amo sciare, mi fa sentire libera».
L: «Mi piacciono tutti gli sport, in particolare il beach volley, diciamo che sono davvero fissata con la pallavolo, se trovo un pallone gioco ovunque. Adoro anche cucinare e sperimentare nuovi piatti».
Dove ti vedi tra 5 anni?
F: «Spero di continuare a giocare a pallavolo e di essermi realizzata anche negli studi. Al momento frequento il liceo scientifico, ma non so ancora quale sarà il mio futuro».
L: «Spero di essere riuscita ad intraprendere il percorso di fisioterapia, anche se la pallavolo è sempre la mia passione, anche nei momenti di difficoltà che ho vissuto sotto altri aspetti non ho mai pensato di lasciarla».
Cosa ti aspetti da questa stagione? Sei soddisfatta di com’è andata finora?
F: «Sono soddisfatta, spero di migliorare ancora tecnicamente e anche a livello di squadra di arrivare agli obiettivi che ci siamo prefissate a inizio anno».
L: «Spero di riuscire a dare sempre di più alla pallavolo, l’obiettivo di squadra ovviamente è vincere, dare il massimo senza avere rimpianti».
È difficile conciliare gli impegni della squadra con quelli della famiglia?
F: «Sicuramente ci vuole molta organizzazione e nel mio caso, che non ho neanche ancora la patente, una famiglia che ti supporta negli spostamenti. Gioco fin da piccola quindi diciamo che mi sono abituata gradualmente a gestire gli impegni».
L: «Ho una famiglia molto numerosa: da parte di mia mamma sono 7 fratelli, da parte di mio papà 9. Almeno due volte al mese ci sono compleanni o feste. Quando ero piccola e giocavo la domenica mattina spesso non ho potuto partecipare ad eventi di famiglia importanti. Adesso diciamo che cercano di organizzare e venirmi incontro programmandoli quando non ho le partite».
Giocare a pallavolo era il sogno che avevi fin da bambina?
F: «Lo è diventato nel momento in cui ho iniziato a giocare, anche se prima ho provato altri sport, come la danza».
L: «No, in realtà da piccola sono sempre stata un po’ principessa, non avrei mai pensato di intraprendere uno sport così. Mi sono iscritta a danza classica, poi ero anche bassina di statura. Per caso ho fatto una prova al mini volley e mi sono innamorata della pallavolo».
Riesci a mantenere la concentrazione anche quando le persone urlano dagli spalti?
F: «Assolutamente sì: soprattutto il tifo a favore mi dà energia, mi fa piacere e non mi distoglie dalla partita».
L: «Quand’ero più piccola no, sentivo qualsiasi commento, anche a bassa voce. Ora ho imparato a fregarmene e, anzi, il tifo avversario mi carica»