Le impetuose raffiche di vento che si sono sviluppate lungo le zone alpine e di pianura della provincia di Cuneo nella giornata di ieri – lunedì 27 marzo – hanno avuto la conseguenza, nella notte con martedì 28, di abbassare le temperature di molti gradi rispetto a quelle decisamente primaverili dei giorni precedenti. Raggiungendo, in alcune zone, picchi anche di meno 4 gradi.
Cosa vuol dire per le piante da frutto della “Granda” già avanti nella fioritura?
Risponde Cia Cuneo con Maurizio Ribotta, responsabile provinciale della consulenza tecnica in campo dell’organizzazione agricola.
Dice: «Al momento si possono ipotizzare alcuni danni sulle drupacee, in particolare pesco, susino e albicocco, in alcune aree del territorio provinciale. Il comparto tecnico della Cia li sta verificando, insieme a un attento monitoraggio dell’evolversi della situazione».
È un fenomeno che si sta manifestando da qualche anno?
«Purtroppo i cambiamenti climatici che portano a inverni sempre più caldi creano degli anticipi vegetativi e, quindi, nel caso di ritorni di freddo ci sono degli aumentati rischi di danni sulle colture frutticole. Come è già accaduto negli anni passati. Ci auguriamo che questa volta i problemi siano contenuti».