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Arriva Vinum brindisi open air con i grandi vini

La 45esima edizione si apre il 22 aprile: in mostra ad Alba l’eccellenza enologica di tutto il Piemonte

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Appuntamento consolidato di metà primavera, a cavallo tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, ad Alba ritorna Vi­num, la più grande enoteca a cie­lo aperto d’Italia, che celebra quest’anno la sua 45esima edizione. Il meglio della produzione vinicola del Piemonte sarà protagonista – da sabato 22 a martedì 25 aprile e da sabato 29 aprile a lunedì 1° maggio – con oltre 700 etichette in degustazione, guidate e curate dal­l’As­sociazione Ita­liana Som­melier, offrendo una panoramica su circa 400 produttori, i cui vini verranno proposti in abbinamento con lo “street food ëd Langa”, valorizzando l’eccellente qualità delle ricette della tradizione riproposte dai Borghi albesi, sotto il cappello della Giostra delle Cento Torri.
A svelare il calendario della manifestazione, sul palco del Teatro Sociale “Busca” di Alba, la serata di martedì 21 marzo, aperta dal ricordo di Gigi Rosso, tra gli ideatori della kermesse, attraverso le testimonianze di famigliari e amici e la proiezione di un video nell’ambito del progetto “Per Aspera ad Astra” (se ne parla nel box a fianco).
Sono intervenuti, tra gli altri, sottolineando il grande va­lore dell’evento, il sindaco di Alba, Carlo Bo, e l’assessore al Turismo, Ema­nuele Bolla, la presidente dell’Ente Fiera di Alba, Liliana Allena. Hanno parlato di Vinum anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, con gli assessori a Turismo e Agri­col­tura, Vittoria Poggio e Marco Pro­topapa, oltre a Filippo Mo­bri­ci, vicepresidente di Piemon­te Land of Wine.
Tra gradite conferme e piacevoli novità, ecco i punti salienti di que­sta 45esima edizione, che se­gna un ulteriore passo lungo il percorso per una certificazione di sostenibilità attraverso lo standard internazionale Iso 20121.
Dalle 10,30 alle 20 di ciascuno dei sette giorni della manifestazione, il capoluogo delle Langhe si aprirà a enoturisti e wine lo­vers alla scoperta delle proposte enologiche della kermesse, che vedrà un ruolo di primo piano per il Palazzo Mostre e Congressi “Morra” di piazza Medford: qui verranno ospitati “I grandi vini rossi delle Langhe”, a partire dagli iconici Barolo Docg e Barbaresco Docg, grazie alla collaborazione con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani.
Piazza Bub­bio, davanti all’ex tribunale, vedrà di nuovo protagonista il Consorzio di Tutela Ba­rolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani con “I vini bianchi delle Langhe”, accompagnati dallo street food proposto dal Borgo Moretta.
Ad arricchire l’offerta di piazza Rossetti, il Consorzio di Tutela Roero assieme al Consorzio del Vermouth di Torino e all’associazione Cantine di Alba, degustando le proposte gastronomiche dei Borghi del Fumo, Santa Rosalia e Santa Barbara.
Il Cortile della Maddalena, con ingresso da piazza Falcone, offrirà quindi i vini del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, del Consorzio di Tutela del Gavi, del Consorzio di Tutela del Brachetto d’Acqui, oltre a fornire una panoramica su Freisa di Chieri Doc, Collina Torinese Doc, Erbaluce Caluso Docg, Carema Doc e Canavese Doc. Il “salotto” della città vedrà inoltre protagonisti – in una sorta di atlante nel calice della viticoltura internazionale curato da Go Wine – i vini di tutto il mondo, spaziando fra i cinque continenti. A dare ulteriore lustro al cortile della Maddalena la Regione Val­le d’Aosta e Medford, città sta­­tunitense gemellata con Alba, con i rispettivi vini e un ricco ban­­co d’assaggio, con le preziose degustazioni di grappe prodotte dalle aziende aderenti al Con­sor­zio di Tutela Grappa del Pie­mon­te e Grappa di Barolo, mentre del­l’offerta sul fronte food si occuperanno Apro Accademia Alberghiera di Alba e i Borghi Bri­chet e San Martino.
Piazza San Paolo, infine (presso la quale sarà costante la copertura dell’evento a cura di Radio Alba), vedrà protagonisti l’Asti Spumante Docg e il Moscato d’Asti Docg (in degustazione mixati in sorprendenti e rinfrescanti cocktail grazie al Con­sorzio dell’Asti Docg, con la sua Ape Asti Glam), assieme al Dolcetto nelle sue declinazioni del Diano d’Alba Docg, Dogliani Docg e Dolcetto d’Alba Doc, con lo street food a cura dei Borghi San Lorenzo, Rane e Patin e Tesòr e con la nocciola Piemonte Igp in collaborazione con la Con­fraternita della Nocciola Ton­da Gentile di Langa.
Per chi alle degustazioni volesse affiancare un approfondimento sui segreti delle denominazioni, sala Beppe Fenoglio – all’interno del cortile della Maddalena – sarà teatro di Vinum Lab, un ricco calendario di appuntamenti or­ganizzato in collaborazione con Ais Piemonte, con le master class curate dal sommelier An­drea Dani. Sarà coinvolta pure l’Onaf, protagonista con imperdibili degustazioni a Palazzo Mo­stre e Congressi.
E poi tanto altro ancora, a partire da Vinum a Tavola (percorsi gastronomici con grandi chef al Castello di Roddi), Vinum in Cantina, corsi di cucina, Vinum Outdoor (tra escursioni e concerti) e Vinum Bimbi.


L’omaggio a Gigi Rosso «Da idealista, sognava la rivalsa dei contadini»

La presentazione di Vinum si è aperta con l’omaggio al compianto produttore vitivinicolo Gigi Ros­so, figura chiave per l’ideazione della kermesse. L’iniziativa, pro­mossa dal Comune assieme a Fon­dazione Radici, è stata presentata dal sindaco di Alba Carlo Bo, dall’assessore al Turismo Ema­­nuele Bolla e dalla presidente del­l’Ente Fiera Liliana Allena. Hanno ricordato Rosso pure il senatore ed ex sindaco di Alba Tomaso Zanoletti, l’enologo, scrittore e artista Massimo Martinelli e i figli del produttore, Clau­dio e Maurizio Rosso, in un dialogo coordinato dal giornalista Roberto Fiori. «Con mio padre ho vissuto un’a­gricoltura che non c’è più», ha det­to Claudio Rosso ricordando il percorso del padre Gigi, dal lavoro di esordio alla Cinzano, poi a Fonta­na­fredda e in seguito alla Barbero di Ca­nale, fino all’acquisto di 14 cascine grazie alla fiducia di Arturo Bersano. Poi, negli anni ’70 ha costruito la propria cantina aperta nel 1979 con il so­cio Luigi Saglietti, a Ca­stiglione Fal­letto. Mau­rizio Rosso ha ag­giunto: «Era un idealista, sognava la rivalsa e un rinascimento del mondo contadino».