Serata pregna di significati, tra sport e condivisione, quella vissuta dal Rotary Club Canale-Roero martedì scorso. Nel “ritorno a casa” tra le mura del ristorante Miralanghe di Guarene, il sodalizio guidato quest’anno da Sergio Sordo ha presentato quello che è il service fondamentale dell’annata sociale: ossia, il progetto “La squadra speciale” portato avanti a quattro mani con l’Asd Alba Calcio.
Per entrambe le forze in campo (è proprio il caso di dirlo) si è scelto di respirare aria di famiglia: sostenendo chi più ha bisogno, in un piano sociale di inclusione rivolto ad un gruppo di persone autistiche.
Per il sodalizio albese, sin dal principio l’intento è stato decisamente virtuoso: mettendo loro a disposizione i propri impianti, i migliori tecnici e le attrezzature sportive. Come spiegato dal presidente dell’Albese, Giovanni De Bellis, i primi passi erano stati mossi proprio nel cuore della Sinistra Tanaro: dai ragazzi di Villa Ottavia di Piobesi d’Alba, ampliandosi poi a quelli del Centro Ferrero di Alba, per coronare nel più pieno dei sensi lo slogan (non solo parole, ma atti concreti), che già dal primo di pallone ha recitato “L’autismo non si cura, si comprende”.
Molto è stato fatto: per consentire alla “Squadra Speciale” di poter vivere esperienze diverse, da uno a più pomeriggi a settimana, all’aria aperta, attraverso il gioco e il contatto con gli altri membri del gruppo e dello staff.
Il Rotary Club roerino si è avvicinato al progetto, sino ad abbracciarlo: «Crediamo molto in questa iniziativa -ha detto il presidente Sordo- per il suo valore di coesione sociale. Ricordiamoci che fare qualcosa per gli altri è anche fare qualcosa per noi».
La compagine rotaryana è però andata “oltre” il semplice supporto, come espresso dal medesimo leader: «Più che “finanziare” il progetto, la nostra è realmente una collaborazione effettiva. Il service che ci lega ora alla “Squadra Speciale” è stato approvato dalla Rotary Foundation e dal Distretto 2023 tramite il Governatore Anselma Orlandini, in un impegno economicamente considerevole, per sostenere la “Squadra Speciale”. La cosa più importante, ora, è partecipare, ed inserirsi completamente in questa realtà».
Il team azzurro, che ora recherà sulle sue maglie le insegne del Rotary Canale-Roero (con tanto di consegna della maglia ufficiale in un memorabile scambio di onori tra i presidenti), è in fase di piena operatività: «Questi ragazzi -ha sottolineato De Bellis- giocano in un vero e proprio campionato, confrontandosi con società come Juventus, Genoa, Sampdoria, tanto per citarne alcune. Il tutto, con la supervisione di tecnici e allenatori rigorosamente selezionati tra quelli già tesserati per l’Asd Alba Calcio, in possesso di patentini Uefa o comunque laureati in scienze motorie, abituati già a rapportarsi con atleti diversamente abili, e soprattutto altamente motivati».
Obiettivi importanti, quelli di questa operazione che ragiona nella prospettiva del medio e lungo periodo: «C’è ancora molta strada da fare, ma la sinergia con il Rotary è una grandissima spinta. Rammentiamo ciò che diceva Nelson Mandela, ossia che “lo sport può cambiare il mondo”». E si pensa all’epopea del primo mondiale di rugby vinto dal Sudafrica durante la presidenza di “Madiba”, alle gesta di Chester Williams e a quella canzone popolare, “Shosholoza” che riuscì ad abbattere definitivamente l’apartheid, si capisce in pieno il senso di questo messaggio.
L’impegno intrapreso è stato plaudito martedì da Daniele Sobrero, consigliere comunale albese con delega allo sport, per cui la “Squadra Speciale” è diventato in questi anni una sorta di naturale prolungamento della propria vita familiare: «Nei nostri animi ci sono l’inclusione, la dinamicità, i valori essenziali dello sport: da questa idea da noi avuta ormai sette anni fa si è fatto molto, e ancora molto si farà. Spesso ci capita di seguire con ancor più interesse questi ragazzi che non addirittura la prima squadra: le soddisfazioni sono già arrivate, se si pensa alla menzione ottenuta nell’ambito della manifestazione “Golden Boy” promossa dal quotidiano Tuttosport che ogni anno evidenzia i migliori talenti giovanili. E tutto ciò ci fa ancor di più capire quanto siamo fortunati noi: e quanto si debba essere più buoni, quando si prendono decisioni».