Venerdì 17 marzo, nella Sala Rossa dell’Agenzia di Pollenzo, si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023 dell’Università di Scienze Gastronomiche. La mattinata è stata aperta dalla relazione del rettore Bartolomeo Biolatti. Dopo aver sottolineato le gravi condizioni del pianeta a causa delle emergenze climatiche, il professore ha focalizzato l’attenzione sulle nuove sfide che attendono l’ateneo: «Avvieremo nuove iniziative didattiche per formare gli specialisti che gestiranno l’approccio alla transizione ecologica nel settore alimentare». La parola è poi passata ai rappresentanti degli studenti Unisg, Allegra Ghilardi e Yotam Kornmehl, che hanno portato il loro saluto da parte di tutto il corpo studentesco. Successivamente il rettore ha introdotto l’ospite d’onore della giornata, il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea e responsabile del Green Deal, Frans Timmermans. Quest’ultimo ha offerto il proprio punto di vista in un’appassionante lectio magistralis: «È un tempo di grandi cambiamenti. Non siamo soltanto in una crisi climatica, ma anche in una rivoluzione industriale. Se il mondo politico non metterà il sociale al primo posto non sarà in grado di affrontare né la rivoluzione industriale né la crisi climatica. Tutto ciò che dobbiamo fare oggi è dimostrare ai nostri cittadini che non lasciamo nessuno indietro». L’intervento ha suscitato grande interesse da parte degli studenti e dei partner strategici dell’Ateneo, che hanno dialogato con Timmermans sui temi sollevati nella sua lezione. Al termine del confronto, conclusioni riservate al presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche, Carlo Petrini, che ha calorosamente ringraziato il Vicepresidente della Commissione Europea: «Sono impressionato da questa breve ma importantissima lectio e ringrazio Frans Timmermans perché, per merito suo, abbiamo sentito la voce della politica che a noi tutti manca». Ha quindi aggiunto, concludendo: «Vorrei che fosse chiaro un elemento: in questa università, anche con la partecipazione di tutto il sistema accademico piemontese, abbiamo piena coscienza che su questo fronte si giocano le carte più importanti per gli anni a venire».