Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti oggi, lunedì 3 aprile, ha presenziato all’apertura del tratto b del lotto 2.6 dell’autostrada Asti-Cuneo che dalla tangenziale albese porta allo svincolo Alba-Ovest in prossimità dell’ospedale di Verduno.
Ad accoglierlo in cantiere, oltre alla società Asti-Cuneo, alle imprese impegnate nella realizzazione e alle maestranze, il presidente della Regione, i presidenti della provincia di Cuneo e di Asti, i sindaci di Alba, Roddi e Verduno, insieme a tanti primi cittadini del territorio, parlamentari e autorità.
E’ stato il vicepremier, nel suo intervento, ad annunciare il via libera arrivato dal Ministero della Cultura, un dossier di 38 pagine con l’autorizzazione e 31 prescrizioni da seguire per la realizzazione del lotto 2.6a che consentirà di unire Verduno al tratto interrotto nel comune di Cherasco e completare così anche gli ultimi chilometri di autostrada. L’obiettivo, come ribadito nella giornata, è dare soluzione di continuità al cantiere e completare l’infrastruttura entro il 2024.
E’ bello, ha detto nel suo intervento il sindaco di Alba, vedere presenti tanti sindaci a testimonianza di come si sia sempre saputo lavorare in sinergia al di là delle appartenenze politiche e partitiche con un unico grande obiettivo: l’interesse del territorio. Un territorio che è riuscito a passare dalla malora fenogliana ai riconoscimenti Unesco, proprio grazie al lavoro di tante persone straordinarie che parlano poco, lavorano tanto e, forse, si lamentano troppo poco. Un territorio produttivo che ha dato tanto allo Stato e ricevuto poco. L’autorizzazione per il progetto dell’autostrada è datata 27 settembre 1990, il primo tratto è stato ultimato nel 2005. L’Asti-Cuneo è un’opera attesa da oltre 30 anni e ora, come ha annunciato il Ministro, l’auspicio è di vederla terminata entro la fine del 2024.