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Confapi spegne 75 candeline Tre imprese di Cuneo sul palco a Roma

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“I messaggi di saluti per l’apertura dei lavori da parte del presidente Sergio Mattarella, di Papa Francesco e della premier Giorgia Meloni per i 75 anni di Confapi, rappresentano un mo­mento storico che suscita forti emozioni e un sentimento di orgoglio di appartenenza”. Con queste parole Massimo Albertengo, presidente di Confapi Cuneo, commenta a caldo le celebrazioni del 75esimo della Confederazione italiana della piccola e media industria privata che si sono svolte a Roma, lo scorso mercoledì 29 marzo, all’Auditorium della Con­ciliazione. L’Associazione che rappresenta più di 116mila imprese, che oggi contano 1 milione e 200mila addetti e rappresentano «un modello, non soltanto industriale ed economico – come ha evidenziato Albertengo – ma anche culturale e sociale».
L’evento romano, a cui hanno partecipato oltre 1.500 imprenditori da tutta Italia, ha visto salire sul palco intellettuali, economisti e rappresentanti dell’Esecutivo co­me il vicepresidente del Con­siglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il vicepresidente del Consiglio dei Mi­nistri e ministro degli Esteri An­tonio Ta­ja­ni, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Gli interventi sono stati moderati dal giornalista Nicola Porro e hanno acceso i riflettori sul mondo delle pmi italiane.
A comporre la numerosa delegazione di Cuneo, guidata dal presidente Albertengo, anche gli im­prenditori Nicholas L’Abbate, Da­vide Bori, Magno Garro, Erio Paoletto, Massimo Marengo, An­drea Massarenti, Paolo Stella, Gianfranco Toso e il direttore Roberto Russo che ha sottolineato: «Come sul nostro territorio Confapi stia diventando una realtà sempre più protagonista nel promuovere e sviluppare opportunità per le aziende associate».

Presidente questo Governo le appare più vicino alle pmi?
«La sensazione che ho percepito, dalla sala gremita e attenta, era quella che gli interventi dei ministri non fossero parole al vento. Le intenzioni sembrano concrete, ragionevoli e di vicinanza al mon­do delle industrie delle nostre dimensioni. Mi auguro che alle parole seguano i fatti».

Che proposte avete fatto per superare le difficoltà degli ultimi anni?
«In primis, quella che la nostra associazione presenta da sempre sulla necessità di una maggiore semplificazione normativa. Ma i temi sul tavolo sono tanti, dal ritorno alla filiera corta all’innovazione tecnologica. Ma tra le priorità, oggi più che mai, c’è l’urgenza di progettare un piano energetico nazionale che ripensi il sistema dell’approvvigionamento delle risorse».

I costi dell’energia sono an­co­ra un segnale d’allarme per il mondo dell’impresa?
«Il governo rinnovando il bonus energia ha lanciato un messaggio importante di sostegno alle aziende. Il futuro però è ancora un’incognita. La tempesta perfetta che si è abbattuta in questi anni sul mondo imprenditoriale, dovuta ovviamente alla congiuntura internazionale e al susseguirsi di eventi non prevedibili, non ha eguali. Pandemia, clima, guerra, economia: sono le quattro crisi dell’età postglobale che stiamo ancora affrontando. È cambiato il modo di fare impresa. Se fino ai primi anni 2000 gli imprenditori tendevano a delegare le produzioni per ridurre i costi, oggi è stato rimesso tutto in discussione e siamo tornati ad una filiera corta e controllata. E i numeri ci stanno dando ragione. Secondo i dati presentati a gennaio da Mediobanca, le performance delle pmi italiane sono del 20% superiori a quelle delle aziende medie francesi e tedesche».

Quale il valore aggiunto?
«Sicuramente una catena di comando più rapida e diretta rispetto a industrie di grandi dimensioni, ma anche un diverso modo di concepire la produzione tornando al valore della dimensione locale».

Cosa significa per Albertengo rappresentare una realtà come quelle delle pm industrie cuneesi?
«Significa sentire forte il senso di responsabilità di rappresentare un mondo industriale che proviene dal territorio per sostenere il territorio. Un legame indissolubile. Significa anche avere una visione precisa e raggiungere gli obiettivi lanciando un nuovo modo di fare impresa: fare squadra. Far conoscere tra loro realtà industriali, molto più vicine di quanto non si creda, e sviluppare un nuovo modo di dialogare e confrontarsi con le istituzioni. Il dialogo fa bene alle aziende ma fa molto meglio al territorio».

Che 2023 prevede per il cuneese e il sistema Paese nel suo complesso?

«Alcuni settori avranno ancora delle difficoltà da affrontare, ma molti altri si stanno rilanciando con nuove idee e produzioni che porteranno grandi risultati. Rap­presentiamo una terra bellissima che ha tantissime risorse per esserlo ancora di più».

Bra Servizi, Giuggia Costruzioni e Latterie Inalpi premiate
per il talento imprenditoriale

Al termine del convegno sono state premiate alcune aziende del sistema Confapi, che si sono particolarmente distinte in questi ultimi anni per “Il talento imprenditoriale e la fedeltà alla confederazione”. Tre grandi imprese associate ad Api Cuneo, industrie che continuano a crescere in termini di posti di lavoro, fatturato e mercati in cui operano. Realtà modello che sono salite sul palco dell’Auditorium della Conciliazione e hanno acceso i riflettori sulla Granda. Per Giuggia Costruzioni di Villanova Mondovì, azienda leader nel settore delle infrastrutture e delle costruzioni edili, ha ritirato il premio l’amministratore delegato Paolo Giuggia che si è detto: “onorato di partecipare ad un evento come questo che ha ospitato gli interventi delle più importanti cariche dello Stato e orgoglioso di fare parte della grande famiglia di Confapi. Questo riconoscimento per i risultati raggiunti dalla nostra azienda, è frutto del grande lavoro di squadra che ci contraddistingue e lo condividiamo con tutti i nostri collaboratori”.
Giuseppe Piumatti, presidente di Bra Servizi, già presidente di Confapi Cuneo e Api Piemonte, rappresenta una delle aziende associate alla Confederazione da oltre vent’anni e salendo sul palco a ritirare il riconoscimento, si è detto fiero: “di far parte della famiglia Confapi e di ritirare un premio così prestigioso accompagnato dalle mie figlie, Sonia e Sabrina, che rappresentano il futuro del Gruppo Piumatti che opera a 360° nell’ambito dei servizi ambientali. Ringrazio la Giunta di Api Cuneo per aver scelto Bra Servizi per il talento imprenditoriale e per l’eccellenza del modo di pensare e progettare il lavoro”.
Per le Latterie Inalpi, la prima azienda italiana nella produzione di latte in polvere, il presidente Ambrogio Invernizzi ha dichiarato di essere: “orgoglioso del riconoscimento ricevuto che testimonia quanto l’impegno imprenditoriale responsabile, che restituisce al territorio e contribuisce alla crescita della comunità, sia la via giusta per costruire un futuro che possa dare prospettiva alle persone e all’economia del nostro Paese”.

Un francobollo per celebrare Confapi

La Confederazione italiana della piccola e media industria privata, celebra l’anniversario anche con un francobollo commemorativo, valido per la posta ordinaria, con una vignetta che riproduce il logo Confapi. Emesso da Poste Italiane per conto del ministero delle Imprese e del Made in Italy, il bollo appartiene alla serie tematica “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, con una tiratura di soli trecentomilaquindici esemplari. È stato stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato con bozzetto realizzato dal Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto. Nel bollettino illustrativo che accompagna l’emissione del francobollo, il presidente emerito della Confapi, Maurizio Casasco, oggi parlamentare della Repubblica, rileva che la confederazione rappresenta dal 1947 il lavoro straordinario e vitale delle piccole e medie industrie italiane: «che costituiscono l’ossatura portante del nostro sistema produttivo» e che rappresentano «una vera e propria funzione di aggregazione sociale e sono il motore di sviluppo nei territori in cui operano».