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«Ecco il manuale per tutti i figli di genitori separati»

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Manuale, albo illustrato, ma anche com­pen­­dio con­­te­nente la Carta dei diritti dei figli di genitori separati e divorziati e dai Diritti della Convenzione Onu del 1989, per aiutare adulti e bambini ad affrontare in maniera positiva la separazione e il conflitto, familiare e non, che ne deriva.
Nasce con questo obiettivo “Vi­vere in due case. Manuale per affrontare il conflitto nelle famiglie separate”, nuo­vo libro dell’autrice monregalese (di adozione) Alessia Di Paolo con le illustrazioni di Lucia Marin. Nata a Milano ma con radici in Friuli, Alessia di Paolo si è laureata con lode in Scienze dell’educazione e formazione all’Uni­versità di Trieste per poi formarsi come mediatore familiare e consulente pedagogico giuridico e scolastico. «Prima del mio trasferimento in Piemonte – racconta – ho lavorato per una ventina d’anni ai Servizi delegati per l’handicap per l’Azienda Sanitaria Universitaria di Udine come insegnante educatore. Ho realizzato numerosi progetti di sensibilizzazione alle tematiche della disabilità tra i quali “La ballata della carrozza”, una fiaba che è diventata un cartone animato che ha vinto il primo premio al Festival del Cinema Nuovo di Milano, giudicata da Pupi Avati come miglior cortometraggio nella sezione cortissimi. Ora lavoro dietro le quinte di un Istituto d’Istruzione superiore in amministrazione».

Con il libro ha voluto mettere la sua esperienza a servizio della comunità creando una guida pratica e teorica per bambini, ragazzi e adulti che affrontano il tema della separazione, del divorzio e del conflitto in famiglia. Ne emerge un albo illustrato suddiviso in due parti. La prima è una storia a fumetti che rappresenta simbolicamente il desiderio dei figli di trovare un equilibrio personale dopo la separazione dei propri genitori, accompagnata dalle due Carte illustrate e completata da giochi ed esercizi che invitano alla riflessione. La seconda è dedicata agli adulti, con test e suggerimenti sul modo alternativo di affrontare il conflitto in ambito familiare. «L’intento del testo è di far riflettere sull’opportunità del conflitto come momento di confronto e crescita personale (anziché di violenza e distruzione). Ci sono due modi per affrontarlo: “Com­battere (fight) o fuggire (flight)”. Tutto dipende dal nostro temperamento e dal copione educativo trasmesso dalle nostre figure di riferimento. Possiamo avere due opportunità: o assomigliare a loro o differenziarci del tutto – spiega l’autrice -. Quando parlo di approccio alternativo al conflitto mi riferisco ad alcune tecniche che si possono usare ad esempio con i bambini e i ragazzi, per affrontare l’evento conflittuale in base all’età e alla maturazione psico-fisica, o alle tecniche che figure professionali come i mediatori familiari, coordinatori familiari, la negoziazione assistita ecc, utilizzano prevalentemente nei contesti di alta conflittualità genitoriale anche su invito dei giudici».

L’intento è che il libro possa essere divulgato non solo in famiglia ma anche in ambito scolastico, sociale, medico e giuridico per diffondere sempre di più la cultura delle risoluzioni alternative al­le dispute fa­mi­liari. Capita ormai a tutti di conoscere qualcuno che sia separato o divorziato, di vivere in prima persona il problema o di essere in procinto di farlo. Pensando alle statistiche, in quasi ogni classe o sezione i bambini e i ragazzi hanno un compagno o una compagna che ha vissuto o sta vivendo la separazione dei propri genitori. E sono molte le famiglie, testimonia Di Paolo, che pur non vivendo direttamente il dramma della separazione stanno acquistando il libro per imparare a trattare l’argomento con i figli. «Questo è molto interessante perché vuol dire che i ragazzi ne parlano tra loro e che hanno bisogno di adulti che aiutino loro a capire», sottolinea. «Nonostante l’argomento sia di estrema attualità viene considerato ancora troppo spesso come un fatto privato e un tabù del quale non si debba parlare. So­prattutto dopo la pandemia che ha fortemente rallentato o bloccato i procedimenti giudiziari, le separazioni non risolte non hanno fatto altro che incrementare gli inasprimenti nelle relazioni tra le coppie in crisi coinvolgendo sempre più emotivamente e in maniera distruttiva i figli. L’esposizione continua dei ragazzi alle liti degli adulti, oltre che a costituire reato, può creare in loro dei danni anche irreparabili per l’equilibrio psicofisico e per l’instaurarsi di relazioni positive in futuro».

Un tema delicato trattato attraverso il linguaggio chiaro e accattivante dei disegni di Lucia Marin, illustratrice e fumettista monregalese con all’attivo diverse pubblicazioni dedicate al mondo dell’infanzia (“Un Papa per amico”, “Quel geniaccio di Leo­nardo”).
Il sodalizio è nato con la stesura di un precedente volume: “C’era una volta il forte”, dedicato al forte di Ceva e destinato ai più piccoli. «In­sieme abbiamo curato rispettivamente le illustrazioni del libro sul forte di Ceva e la parte didattica. C’è stata subito intesa perché ha una grande sensibilità nel comprendere l’intento che vuoi esprimere con le parole – argomenta Di Paolo -. Il libro ha la classica forma dell’albo illustrato per ragazzi 21×21 e l’ho pensato perché credo molto nella valenza pedagogica del libro “analogico”. Il bambino /ragazzo può sfogliare, immedesimarsi nei personaggi, vivere la loro storia, riflettere, avere un approccio diretto e attivo con il testo. Qualora sia più piccolo può farselo leggere creando un rapporto empatico con il lettore e facendosi aiutare nella comprensione elaborando il proprio punto di vista». Il libro si può acquistare in tutti gli store online e ordinarlo nelle librerie fisiche. L’autrice sarà presente il prossimo 19 maggio al Salone del Libro di Torino in un incontro dedicato alla tematica del conflitto.

Articolo a cura di Erika Nicchiosini