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Per l’Asti-Cuneo ci siamo quasi «Pronta nel 2024»

Aperto a Roddi il penultimo lotto. Il vicepremier Salvini: «Dai Beni Culturali l’ok per l’ultimo tratto»

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Chi aspetta l’autostrada Asti-Cuneo ormai da qualche decennio è scettico quando sente parlare di fine lavori, inaugurazioni, aperture e via discorrendo. Questa volta, però, è un po’ diverso. O, comunque, c’è il sentore che ogni possibile, nuovo ostacolo, d’ora in avanti, possa essere superato. Sbloccate le opere che erano inchiodate al palo da tempo, le ruspe erano tornate al lavoro a Roddi un an­no e mezzo fa. E oggi, nel pieno ri­spetto dei tempi, sono anche stati completati i lavori del pe­nultimo lotto, il 2.6b, quello di circa 5 chilometri tra la tangenziale di Alba e lo svincolo autostradale Alba-Ovest. Lunedì 3 aprile il tratto è addirittura stato aperto al traffico. Una buona, buonissima notizia, minacciata però ancora da alcune nubi: quelle relative alla realizzazione dell’ultimo lotto, il 2.6a, che da Verduno conduce a Che­ra­sco. Sembravano infatti esserci nuo­vi intoppi, sorti al Ministero della Cultura. Sem­brava, perché ora do­vreb­bero essere superati o, co­munque, superabili. A farsi garante di questa rassicurazione è stato, proprio in occasione della ce­rimonia di apertura del pe­nultimo tratto, il ministro delle Infrastrutture e dei Tra­sporti, Matteo Salvini.
«Penso di venire qua oggi con alcuni risultati e non solo con dei propositi – ha esordito il Vicepremier nel tendone allestito in tempo di record a fianco dell’autostrada -: oltre al Codice dei Contratti Pubblici, ormai legge, che a mio avviso è un atto di civiltà e responsabilità nei confronti soprattutto dei piccoli Comuni, porto in dote un documento di 38 pagine, firmato dal Ministero dei Beni Culturali, sull’autostrada Asti-Cuneo». Fiato sospeso sotto il tendone. «Nel documento – prosegue Salvini – ci sono 31 prescrizioni, di carattere paesaggistico, naturalistico e architettonico, ma a pagina 25 il Ministero esprime parere favorevole alla realizzazione del progetto (relativo all’ultimo lotto, ndr)». Scatta l’applauso collettivo. «Meglio un parere favorevole con 31 prescrizioni che un parere succinto, ma negativo», sentenzia il Ministro, che aggiunge: «Quello che conta è arrivare alla fine». Anche perché, come rimarca lo stesso Salvini, «questa infrastruttura serve parecchio, per una terra che ha dato tanto e che così potrà avere qualcosina indietro». E si sbilancia pure sulla fine dei lavori, dopo uno scambio di opinioni con le prime file della platea: «Ci rivediamo tra 15 mesi per inaugurare l’autostrada completata».
Ha accolto la notizia con particolare soddisfazione il presidente della Regione Pie­mon­te, Alberto Cirio: «Aspetto questo momento dal 1995, cioè da quando ho iniziato a fare il vicesindaco di Alba e ho esordito facendo una manifestazione proprio per l’Asti-Cuneo – ha commentato il Go­vernatore -. Con­divido la soddisfazione so­prattutto con l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Gabusi». Poi, da Cirio, una stoccata a chi non ha fat­to andare avanti i cantieri, «perché quando ci siamo insediati tutte le infrastrutture erano ferme», senza però fermarsi a guardare in­dietro: «Co­me insegna Gio­vanni Quaglia poi viene il mal di collo». E, allora, si guarda avanti: «Con il cross-financing, ovvero unendo concessioni autostradali diverse per non chiedere di nuovo soldi ai cittadini, abbiamo ripreso i lavori per il penultimo lotto, che ora apriamo». Ma che nessuno si azzardi a parlare di inaugurazione: «Siamo persone serie, non si inaugurano strade che la gente aspetta da 30 anni». Adesso però l’orizzonte è più sereno. E Cirio, in effetti, conferma: «Per l’autorizzazione relativa all’ultimo tratto (circa 5 chilometri) servivano tre via li­bera: quelli dei Ministeri di Ambiente e In­frastrutture erano già arrivati, quello del Ministero dei Beni Culturali ce lo ha portato il vicepremier Salvini». Il tracciato dell’ultimo tratto seguirà la configurazione esterna, rispettando le prescrizioni che sono state presentate. Ci­rio sgombera subito il campo da possibili campanelli d’allarme. «Le prescrizioni sono doverose ma comunque non spaventano, perché sono già il frutto del lavoro svolto in questi giorni da Soprintendenza e concessionaria, sotto l’impulso del Ministro per trovare equilibrio tra le necessità ambientali e quelle legate all’autostrada». Quindi, si va avanti, nella speranza di poter dare continuità all’attuale cantiere, dove lavorano oltre 200 persone: «La strada si completerà. Nella terra dei Ferrero avere un viadotto che finisce nel nulla è un’offesa a imprenditori e cittadini».

«Colle di Tenda, tangenziali: conto di chiudere
tutte queste partite»

A margine della cerimonia di apertura del penultimo tratto dell’Asti-Cuneo, il vicepremier Salvini ha voluto rimarcare l’importanza dell’autostrada: «È un’opera fondamentale per questo territorio e per l’intero Paese – ha detto il Ministro -. Avere infrastrutture più moderne e appalti sicuri è la chiave per essere più moderni, efficienti, competitivi ed ecocompatibili». E ha aggiunto: «È questa l’Italia che mi piace, quella dei “sì”, che produce, che crea lavoro, ricchezza, sicurezza». Il lavoro da fare, però, resta tanto, anche in Piemonte, a partire dall’interporto logistico di Alessandria e dalle tangenziali di Asti e Mondovì, come sottolineato dai presidenti provinciali di Asti e Cuneo, Mau­rizio Rasero e Luca Robaldo: «Questa – ha risposto Salvini, prima di salutare per visitare la sede della Lega di Alba e incontrare i lavoratori dell’Alstom di Savigliano – è la tessera di un puzzle più ampio, che deve essere ugualmente completato». Gli chiediamo allora del tunnel di Tenda: «Anche quella è una delle tante partite importanti aperte; conto di portarle tutte a casa. Peraltro, con il collega francese, ma pure con quello tedesco per altre partite, la collaborazione è ottima». In tutto ciò do­vranno giocare un ruolo attivo anche i privati, come accaduto per il penultimo lotto dell’Asti-Cuneo e come accadrà per l’ultimo tratto. Lo hanno confermato Bernardo Magrì, amministratore delegato dell’Asti-Cuneo, e Um­berto To­soni, Ad del Gruppo Astm. Ancora più pragmatico il sindaco di Alba, Carlo Bo: «Il nostro territorio ha sempre dato tanto allo Stato e ricevuto poco. L’Asti-Cuneo è attesa da oltre 30 anni e ora, come ha annunciato il ministro Salvini, l’auspicio è di vederla finita entro la fine del 2024». Intanto, gli albesi potranno beneficiare di alcuni miglioramenti con la tangenziale che sarà dotata di barriere e spartitraffico.