Suona la campanella dell’educazione finanziaria nelle scuole

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Piccole imprese quotate in Borsa, Educazione finanziaria quotata nelle scuole.
Si può sintetizzare così il merito dei provvedimenti che, in tema di economia e finanza, hanno distinto e scandito le deliberazioni di questo lunedì a palazzo Chigi all’interno della riunione del Consiglio dei Ministri durante la quale sono stati approvati gli indirizzi strategici delle politiche fiscali e di bilancio, la riforma del mercato dei capitali e, strettamente connessa a questa nel contesto delle norme sulla concorrenza, la proposta che, in via definitiva, introduce nelle scuole l’educazione finanziaria come modalità di insegnamento specifica e obbligatoria.

Il processo di alfabetizzazione economica degli studenti si evolverà all’interno dell’educazione civica ma, a differenza di quanto avvenuto finora, con un profilo specialistico e certezza di ore (e risorse) a esso dedicate.

Si concretizzano in tal modo gli annunci di inizio anno del Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e di alcuni giorni fa del Sottosegretario al medesimo dicastero Federico Freni.

La parola, a livello governativo, passa adesso al titolare del ministero della pubblica istruzione e del merito Giuseppe Valditara, il quale dovrà sottoscrivere delle intese con Banca d’Italia e Consob, la Commissione nazionale per le società e la Borsa, al fine della fissazione di linee guida della disciplina per le quali saranno altresì ascoltati i soggetti e gli organismi di categoria di utenti e operatori e le realtà più rappresentative sull’argomento.

Fissazione che avverrà a breve, precisa lo stesso Ministro Valditara, il quale sottolinea che l’educazione finanziaria diventa così un autentico diritto di cittadinanza che, in maniera trasversale nelle scuole, consentirà ai nostri giovani e studenti di partecipare in modo proattivo alla vita economica del Paese: “I temi del risparmio e degli investimenti saranno centrali”, aggiunge ancora Valditara.

Al Comitato per il coordinamento dell’educazione finanziaria, istituito fin dal 2017 all’interno del ministero oggi guidato da Giorgetti, spetterà di integrare dette linee con un piano triennale di attività.

Insomma, si tratta della volta buona e di una svolta storica. A ribadirlo è il Senatore di maggioranza Dario Damiani (Forza Italia), che fin dall’inizio della nuova legislatura, incamminata nello scorso ottobre, aveva ripresentato in toto il ventaglio delle proposte legislative già depositate nel quadriennio precedente a palazzo Madama.

“Il disegno di legge che introduce l’insegnamento obbligatorio dell’educazione finanziaria, ampliando il concetto di educazione civica, si colloca in piena e perfetta coerenza con la proposta di legge che avevo ufficializzato fin dalla scorsa legislatura. Si tratta pertanto di una ulteriore promessa mantenuta dal Governo e dalla maggioranza di cui faccio parte”, sottolinea il capogruppo del partito di Silvio Berlusconi e Antonio Tajani alla Commissione finanze del Senato.
“La formazione scolastica – aggiunge il Senatore Damiani – diventerà fondamentale, grazie al nuovo provvedimento normativo, al fine di colmare in via strutturale il gap esistente con le altre Nazioni europee in tema di padronanza delle nozioni di economia e finanza fin dalla giovanissima età”.

Un plauso al quale si associa il Professor Beppe Ghisolfi, attuale riconfermato Consigliere di amministrazione dell’istituto mondiale delle Casse di Risparmio nonché autore dei dedicati manuali Aragno e fondatore e presidente dell’accademia di educazione finanziaria, da oltre vent’anni impegnato in attività spontanee e itineranti per la divulgazione spontanea di concetti e nozioni di alfabetizzazione economica fra studenti, nella consapevolezza di come in tal modo tali basi possano essere trasmesse alle famiglie, nonché all’interno di varie categorie sociali e professionali pubbliche e private. Attività che hanno portato il Professor Ghisolfi a collaborare con il Senatore Damiani in più di una circostanza.