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«professionisti top e nuovo ospedale: l’hub crescerà»

L’assessore regionale Icardi parla del Santa Croce e Carle dopo le dimissioni ai vertici

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Giornate intense al­l’A­zienda Ospeda­liera Santa Croce e Carle di Cuneo: do­po le dimissioni del direttore ge­nerale, Elide Az­zan, e del di­rettore sanitario, Monica Re­bora, la Regione ha nominato un commissario: Li­vio Tran­chida. Ne abbiamo par­lato con l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi.

Assessore, nel rispetto delle singole decisioni personali, qua­li problemi hanno determinato o determineranno, secondo lei, le doppie dimissioni?

«È sempre difficile entrare nelle motivazioni personali altrui, ognuno ha le proprie ra­gioni. In questi anni, il senso di responsabilità e la collaborazione da parte della dottoressa Az­zan non sono mai venuti me­no, così è stato anche in que­sta occasione. Il Direttore Generale non è fuggito sbattendo la porta, ma ha legittimamente comunicato le sue in­tenzioni, con tre mesi di preavviso, in modo che avessimo tutto il tempo per organizzare il passaggio di consegne. Dopo di che, non si è potuta determinare nessuna problematica operativa, perché in meno di una settimana abbiamo provveduto a nominare il sostituto del Direttore dimissionario. Quanto al Direttore Sanitario, è nominato dal Direttore Ge­nerale, decade quindi con lui e le sue “dimissioni” sono di fat­to un’inevitabile conseguenza».

L’iter per la costruzione del nuovo ospedale risentirà di tale situazione?

«No, penso proprio di no, non c’è stato il tempo perché si ge­nerasse alcuna conseguenza. L’Azienda Ospedaliera ha continuato a funzionare regolarmente».

A proposito del nuovo ospe­dale, a che punto è l’iter?

«Il prossimo step dovrebbe essere la Conferenza dei Ser­vizi. Dopo le valutazioni di carattere economico-finanziario, vanno valutati gli aspetti clinico-gestionali della proposta. Si potrà quindi arrivare a un progetto di fattibilità tecnico-economica che sarà oggetto di gara pubblica, come da cronoprogramma, tra ottobre 2023 e maggio 2024. Il termine per il completamento dell’ospedale è previsto per dicembre 2028».

La scelta del partenariato pubblico-privato resta la soluzione più efficace per la costruzione?
«È evidente che finanziare con fondi propri la costruzione dei vari ospedali che la Regione Pie­monte ha messo in programmazione sarebbe meglio, ma purtroppo non ne abbiamo a suf­ficienza; quindi bisogna ricorrere a finanziamenti esterni. Tra le diverse ipotesi di finanziamento dell’opera, i consulenti tecnici dell’Aso, attraverso un’analisi comparativa, il Psc (Public Sector Comparator), hanno ritenuto il partenariato pubblico-privato preferibile ri­spetto all’appalto ordinario e alla locazione Inail. Si tratta di va­lutazioni che tengono conto de­gli aspetti economici e finanziari, ma anche di fattori qualitativi e motivazionali, come l’im­patto sociale della riduzione dei tempi di costruzione del nuovo ospedale: nel caso del partenariato verrebbe costruito nel giro di cinque an­ni, contro una tempistica media di realizzazione delle opere pubbliche complesse in Italia molto più lunga».

Guardando in generale all’Aso Santa Croce e Carle di Cuneo: quali sono gli aspetti prioritari su cui occorre prestare la massima attenzione?

«Prima di tutto mantenere e far crescere le eccellenze professionali dell’ospedale di riferimento di tutta la provincia di Cuneo, che devono poter esprimere il loro massimo potenziale, sia nell’attività ordinaria che in quel­la di emergenza. Senza dub­bio va anche portata a compimento la costruzione del nuo­vo ospedale. L’adegua­men­to delle strutture sanitarie ai mo­derni standard edilizi e tecnologici non è più procrastinabile. Il Piemonte ha gli ospedali più vecchi d’Italia, la loro qualità è parte integrante dell’offerta pubblica e non va assolutamente sottovalutata, a beneficio di pazienti e operatori sanitari».

Tranchida: perché la scelta è ricaduta su di lui? Quali obiettivi è chiamato a raggiungere?

«Livio Tranchida è un manager con un ottimo curriculum, una laurea alla Bocconi, un master di secondo livello in Mana­gement Sanitario, una lunga e comprovata esperienza in cam­po socio-sanitario. Sa bene co­me si organizzano i servizi ospedalieri, così come conosce la gestione del personale, grazie anche al suo ultimo incarico di direttore di Amos, l’azienda che fornisce servizi ospedalieri e sanitari alle Asl di tutto il Sud Piemonte. Conosce bene anche le procedure di gara che dovranno essere attivate per la costruzione del nuovo complesso ospedaliero. È l’uomo giusto al posto giusto per valorizzare al meglio l’ospedale di riferimento del territorio cuneese».