In Italia, in media, per una famiglia di 4 componenti che utilizza due tv, due computer, un frigo, una lavastoviglie, una lavatrice, due condizionatori e uno scaldabagno elettrico, il consumo annuo si aggira intorno a 2700 kWh.
Se il Comune di Saluzzo fosse un nucleo famigliare medio, dopo un quinquennio di
razionalizzazione oggi consumerebbe circa un terzo in meno, pari a 1719,2 kWh.
Espresso con i numeri reali, il Comune per l’illuminazione pubblica e per gli edifici di proprietà nel 2017 ha consumato 3 milioni 677 mila 191 kWh. I contatori hanno girato per circa 300 mila kWh ora ogni 12 mesi.
Stando all’ultimo dato disponibile (il 2022) invece i consumi comunali si sono attestati su 2 milioni 439 mila 301 kWh, pari per l’appunto a 1 milione 200 mila kWh “bruciati” in meno.
Tagli ai consumi che fanno bene all’atmosfera, dove si sono risparmiate in media 536 tonnellate di Co2 all’anno (536.254 kg, si pensi a mo’ di esempio che un Tir a vuoto pesa 10 tonnellate, cioè 10mila kg), e anche alle casse del municipio: solo fra il 2021 e il 2022 le minori spese di bollette sono state pari a 100 mila 474 euro.
“Mantenendo i consumi del 2017 – precisano dall’Ufficio tecnico del Comune – avremmo speso nel 2022 ben 467 mila699 euro in più di energia elettrica”. Si tratta di quasi mezzo milione di euro, denaro che è stato reinvestito in altri di progetti.
Secondo i dati dell’Ufficio anagrafe di fine 2022, in città ci sono 7824 famiglie. Con i risparmi messi in atto dalle politiche energetiche del Comune, è come se oggi circa 460 nuclei famigliari non consumassero più elettricità, rispetto al 2017.
I cospicui tagli sono stati ottenuti attraverso precise politiche come l’acquisizione e
l’efficientamento della rete di illuminazione pubblica e degli impianti di riscaldamento alimentati da energia elettrica. Inoltre, con azioni di “educazione” contro gli sprechi negli uffici, nelle scuole di competenza comunale, nei siti pubblici come la piscina comunale, il palazzetto dello sport e gli altri impianti sportivi.