Questa settimana Rivista IDEA ha colloquiato anche con Bruna Sibille, braidese di nascita e sindaco della città della Zizzola dal 2009 al 2019 (già vicesindaco dal 1999 al 2004). Tra gli incarichi rivestiti spicca pure quello di assessore regionale a Montagna, Opere Pubbliche e Difesa del Suolo, nella Giunta di Mercedes Bresso. Oggi Sibille ricopre gli incarichi di consigliere comunale di maggioranza, a Bra, e di consigliere della Provincia di Cuneo. Grande appassionata della natura, della montagna, della bicicletta, ha sempre un’attenzione particolare per la “sua” Bra. Portando con sé una lunga esperienza politica, sempre a contatto con le persone. Tra un colpo di pedale e un sorriso.
Sibille, il 10 aprile è scomparso, all’età di 74 anni, Azio Citi. Qual è il suo ricordo?
«Siamo stati colleghi in Municipio, a Bra, nel 1973. Un collega davvero in gamba e con il quale c’era grande sintonia, soprattutto lavorativa. Lui era all’Ufficio Ragioneria e io a quello Tasse. Tra l’altro era una persona che riusciva a mettere in scena scherzi pazzeschi. Un burlone nel vero senso della parola. Penso anche alle tante edizioni di Cantè j’Euv fatte insieme, dove si andava a cantare e divertirsi. E poi l’esperienza a Radio Bra Onde Rosse. Azio era unico, per la sua bravura, in tutto quello che faceva. Una volta mi fece convocare, tramite lettera, dall’allora assessore Bersano, come se dovesse farmi una ramanzina. Mi fece bussare alla sua porta, una volta aperta trovai sette o otto persone che ridevano. Era in grado di pianificare dei numeri da circo. E, puntualmente, tutti ci cascavano. Come i documenti inutili che mi aveva fatto preparare per l’allora Giunta provinciale amministrativa, facendomi correre e preoccupare tantissimo. Era imbattibile. Ho un magone grande, mi ha lasciato un amico e ci ha lasciato un uomo di spessore, un grande artista come si è visto in seguito. Quando lo incontravo, sembrava che il tempo si fosse fermato. Con lui era così. Lo conoscevo da sempre. Mi dispiace tantissimo».
Passiamo invece ai suoi impegni amministrativi attuali in Consiglio Provinciale, dove è stata rieletta nel 2021.
«Sì, con tre deleghe importanti: Viabilità Reparto Alba, con esclusivo riferimento al Circolo 5, cioè, il Roero e le Langhe fino a Verduno; Pari Opportunità e Grandi Opere. Per quanto riguarda le Grandi Opere, cito soprattutto l’Asti-Cuneo, il tunnel di Tenda e la variante di Demonte. Sto e stiamo lavorando molto su questi argomenti, nell’ambito delle competenze provinciali, che sono circoscritte. In parallelo, ovviamente, seguo diverse situazioni che interessano la città di Bra. Poi, insieme al collega Davide Sannazzaro, sto seguendo la problematica delle scuole e qui, nello specifico, quello del nuovo Istituto Guala di Bra che sorgerà in piazza Arpino. Ma anche la nuova palestra al Velso Mucci e la manutenzione straordinaria al Liceo Giolitti-Gandino. Io e tutti gli altri consiglieri provinciali lavoriamo in modo molto unito, anche sconfinando rispetto alle rispettive deleghe. Con grande attenzione abbiamo monitorato la viabilità della Granda dopo le nevicate invernali. Partecipo inoltre alle riunioni dell’Ato 4 Cuneese, dove si è in una fase delicata volta a determinare il valore da riconoscere ai gestori idrici privati, nel passaggio alla gestione pubblica».
Le fa “effetto” non essere più sindaco?
«Non passa settimana che non dedichi almeno una giornata a questioni legate a Bra. I cittadini mi coinvolgono e, mediante la Giunta o gli uffici, cerco di trovare delle soluzioni. Non mi fa quindi specie non essere più sindaco. Do il mio supporto all’Amministrazione in carica e al Sindaco, per ciò che mi compete, senza mai intralciare o volermi sostituire. Per dieci anni, sono stata primo cittadino a servizio della città, a tempo pieno. E continuo a essere a servizio, tuttora».
A proposito, nel 2024, a Bra, ci saranno le elezioni comunali. Cosa aspettarsi?
«Credo che nelle prossime settimane cominceranno a delinearsi gli scenari. In autunno partirà la campagna elettorale vera e propria. Le situazioni sono in continua evoluzione. Il sindaco Gianni Fogliato ha lavorato con grande impegno e continuità in questi primi quattro anni: è normale e giusto che si ricandidi. La mia è una disponibilità totale a sostenerlo. Con Giunta e maggioranza, ha affrontato con responsabilità la pandemia, gli effetti del conflitto Russia-Ucraina e dei rincari energetici».
C’è un aspetto che, in chiusura, vuole evidenziare?
«Sì. L’esigenza di andare a cambiare la norma relativa ai fondi spettanti alle Province. Ho forti perplessità su come si sta affrontando il tema dell’Autonomia Differenziata. Occorre fornire fondi adeguati affinché questi importanti enti territoriali possano adempiere efficacemente ai loro compiti».