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La doppia stella del “Dardanello” nella cerimonia di Mondovì

Giorgio Marota, Luca Lovelli e Franco Esposito premiati nelle tre categorie, oltre alle targhe speciali assegnate a Danilo di Tommaso e Sandro Damilano

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Grandi storie ed emozioni, con l’omaggio alla memoria a Julia Ituma, premio ‘Gasco’. Giorgio Marota, Luca Lovelli e Franco Esposito premiati nelle tre categorie, oltre alle targhe speciali assegnate a Danilo di Tommaso e Sandro Damilano

Il premio giornalistico “Piero Dardanello” ha compiuto, nel 2023, il suo ventennale. Un traguardo festeggiato con una cerimonia ricca di emozioni, nella tradizionale, magnifica, cornice del Circolo Sociale di Lettura di Mondovì.
Una “doppia stella” che inorgoglisce l’associazione culturale intitolata alla memoria dell’ex direttore di Tuttosport. La serata è stata l’occasione per ripercorrere la storia di una rassegna che ha saputo imporsi come una delle più longeve e prestigiose del panorama del giornalismo sportivo italiano, radunando intorno a sé una comunità di professionisti di ieri e di oggi, uniti dalla lezione professionale di Dardanello.

Nel Salone delle feste del Circolo monregalese si è radunato un ricco parterre di ospiti, a cominciare dal presidente della giuria, Guido Vaciago, direttore di Tuttosport che, in occasione dell’edizione 2022, non aveva potuto presenziare alla premiazione perché, in quelle stesse ore, era in chiusura il primo numero del quotidiano con la sua firma nel colophon; un anno dopo, ha celebrato di persona i nomi designati per l’albo d’oro insieme ai colleghi giurati. Non potevano mancare ad un’occasione così importante per la storia del riconoscimento giornalistico Roberto Beccantini ed Enzo d’Orsi, che ne furono tra i fondatori, Fabio Monti, co-curatore del volume ‘Il mondo di Piero’ (Bradipolibri Editore), Federico Calcagno, presidente della sezione piemontese ‘Ruggero Radice’ dell’Unione Stampa Sportiva Italiana, oltre naturalmente a Michele Pianetta, coordinatore della giuria del ‘Dardanello’, ed a Sandro Dardanello, presidente del sodalizio dedicato al fratello.

La serata si è aperta con i saluti istituzionali di Luca Robaldo, presidente della Provincia di Cuneo e sindaco di Mondovì, di Paolo Bongioanni, consigliere regionale del Piemonte, e di Ezio Raviola, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Ente da sempre sostenitore dell’attività dell’associazione ‘Dardanello’.

Successivamente, il presidente Sandro Dardanello ha introdotto la parata di talenti: «Alcuni giorni fa, nel Salone d’onore del Coni a Roma – ha esordito, ricordando l’evento di inizio aprile – si è celebrata la grande lezione di giornalismo di mio fratello e la sua capacità visionaria di precorrere i tempi. Una mattinata indimenticabile, che ha consacrato ai massimi livelli l’unicità e l’importanza di un’avventura professionale che pensiamo abbia ancora molto da insegnare alle nuove generazioni».

La cerimonia – condotta del vicepresidente dell’associazione ‘Dardanello’, Paolo Cornero – è entrata nel vivo con l’assegnazione della 18ª edizione del premio ‘Piero Gasco’, un riconoscimento intitolato ad un grande monregalese, Piero Gasco, medico ed indimenticato mecenate, che credeva nello sport come strumento di inclusione sociale e crescita personale. Proprio per questo la giuria ha assunto una decisione densa di significato: il riconoscimento è stato assegnato alla memoria di Julia Ituma, la giovane promessa della pallavolo, in forza all’Igor Volley Novara, recentemente scomparsa. Il suo nome sull’albo d’oro del ‘Gasco’ è un modo per ricordarla e per accendere i riflettori sul tema delle fragilità psicologiche che si nascondono nell’intimo degli atleti, anche dei professionisti. Il premio è stato ritirato dal consigliere della Federazione Italiana Pallavolo, Gianfranco Salmaso, con un messaggio del presidente federale, Giuseppe Manfredi. A conclusione di un momento tanto significativo, la sala si è raccolta in un minuto di silenzio.

Si è, quindi, proceduto alla premiazione dei giornalisti ‘under 40’ designati dalla giuria, a partire da Luca Lovelli (collaboratore, tra l’altro, de ‘La Stampa’ e de ‘Il Secolo XIX’), vincitore della categoria regionale, che è stato introdotto da Federico Calcagno, presidente della sezione piemontese ‘Ruggero Radice’ dell’Unione Stampa Sportiva Italiana: «Sono emozionatissimo – ha dichiarato Lovelli – perché questo premio, intitolato ad un così grande piemontese, giunge inatteso. A maggior ragione visto che io sono piemontese per un pugno di chilometri, essendo di Novi Ligure. Seguo i grandi eventi, ma mi piace mantenere alta l’attenzione sullo sport del territorio per raccontarlo con la stessa passione». Spazio, in seguito, al designato della categoria nazionale, Giorgio Marota, firma del ‘Corriere dello Sport-Stadio’. Dopo l’intervento di Enzo d’Orsi, che ne ha tracciato il profilo, le sensazioni del cronista romano: «Ripensavo alle persone che hanno segnato il mio cammino – sono state le parole di Marota – e, in particolare, al primo consiglio che mi è stato dato, ovvero ‘Non temere di rompere le scatole’, meglio una telefonata in più che una in meno. Il secondo consiglio, invece, fu di un caporedattore: ‘Sai quale è il fine ultimo di un giornale? Incartare il pesce al mercato il giorno dopo’. Richiamava all’umiltà che deve essere dote del giornalista: è fondamentale comunicare in modo semplice per tutti».

È, poi, Guido Vaciago, presidente della giuria, a presentare la prima delle due targhe speciali, assegnate in occasione della 20ª edizione della kermesse. Danilo di Tommaso è un concreto punto di riferimento per il giornalismo italiano, per il ruolo che ricopre da due decenni come Direttore della Comunicazione e dei Rapporti con i Media del Comitato Nazionale Olimpico Italiano. Allievo di Dardanello, fu assunto a ‘Tuttosport’ proprio dal direttore monregalese: «A luglio 2022 – ha evidenziato di Tommaso – il presidente della Repubblica mi ha attribuito la massima onorificenza italiana: Cavaliere di Gran Croce. Il premio ‘Dardanello’ però, credetemi, rappresenta la mia vita. Se sono qui è perché il 26 agosto 1989 Piero Dardanello mi chiese di trasferirmi da Napoli, dove ero corrispondente, a Torino per l’agognata assunzione».

Ricordi completati da un altro grande giornalista partenopeo, il destinatario del trofeo ‘alla carriera’ 2023: Franco Esposito. Classe 1940, il percorso professionale di Esposito ha attraversato la storia del giornalismo sportivo del Dopoguerra, come ben delineato proprio da di Tommaso, collega ed amico di Esposito: «Sto vivendo un sogno – ha sottolineato la storica prima firma dello sport napoletano – visto che ho avuto la fortuna di lavorare, sugli eventi, al fianco di Piero Dardanello, un gigante del giornalismo. Non è retorica: è stato un grande innovatore, un rivoluzionario nel senso brillante dell’espressione, un titolista incisivo. Ricordo le sue trovate quando era al ‘Corriere d’Informazione’ prima che si trasferisse a ‘L’Occhio’. Ne rammento ancora la postura e l’andatura da cowboy». Su invito della platea, Esposito ha ripercorso la memorabile trattativa che portò Maradona a vestire la maglia del Napoli.

Infine, Fabio Monti ha presentato la figura del secondo premiato speciale della serata: Sandro Damilano. Tecnico eccezionale, ha consentito a decine di marciatori di raggiungere i massimi risultati. Nello spirito di Piero Dardanello, contrario a ogni pigrizia ed approssimazione, la giuria ha celebrato la parabola di un uomo che ha rivoluzionato la disciplina della marcia: «In mezzo a tanti giornalisti mi sento fuori luogo – ha esordito, con ironia, l’ospite – e ringrazio Beccantini per il bel titolo ‘Damilano alla luna’. Sono onorato e felice: da parte mia, ho vissuto le emozioni più forti vedendo i miei atleti salire sul gradino più alto del podio, in una lunga strada».

Come da tradizione, l’associazione ‘Dardanello’ ha predisposto, per l’occasione, un inserto speciale di ‘Giornalisti Domani’, con gli articoli dei giurati, i ritratti dei premiati e i ricordi dei vincitori del passato. A questo riguardo, rammentiamo che le iniziative del sodalizio alla memoria del giornalista monregalese contano sul sostegno delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Cuneo e Cassa di Risparmio di Torino; del Consiglio regionale del Piemonte; dei Comuni dove si svolge per il progetto ‘A scuola di giornalismo con Piero Dardanello’; del Rotary Club Mondovì per il premio ‘Gasco’.

«In un’Italia che da rinascimentale è diventata ‘riconoscimentale’ – la retrospettiva di Roberto Beccantini, presidente onorario della giuria – abbiamo scelto di porre un limite d’età, quello degli ‘under 40’. Dal 2004 abbiamo cominciato senza sapere dove saremmo arrivati in questo viaggio, ma in Piero, nella sua famiglia, nella sua terra e nei suoi lettori abbiamo avuto una bussola molto precisa. Soprattutto i giovani, che piano piano sono stati issati a bordo con varie iniziative. Vent’anni, doppia stella: non si pensava di arrivare a questo numero, siamo felici e siamo orgogliosi, sicuri di andare avanti cercando di stare à la page con gli avvenimenti e con la notizia». Nel trarre le conclusioni di un evento così importante, il coordinatore della giuria, Michele Pianetta, ha voluto dire grazie al punto di riferimento delle attività dell’associazione, il presidente Sandro Dardanello: «Il fatto che questo riconoscimento sia diventato uno dei più rilevanti a livello nazionale – le parole di Pianetta, fondatore del premio ‘Dardanello’ nel 2004 con Beccantini e d’Orsi – è una fotografia significativa, che condividiamo con il Monregalese tutto. Nei due decenni trascorsi, pensiamo di aver rispettato fedelmente una regola-chiave: celebrare chi, con la propria testimonianza, ha operato nel solco della lezione di Dardanello».
Nel corso della serata è stata, dunque, scritta un’altra magnifica pagina per l’album dell’associazione ‘Piero Dardanello’ e nuovi talenti si sono uniti alla comunità, pronta a trasmettere i valori del buon giornalismo alle giovani generazioni.