Sandro Stevan ricopre una doppia carica nel panorama ciclistico braidese: presidente del Comitato Organizzatore della Granfondo Bra Bra Fenix e presidente del Comitato di Tappa della Bra-Rivoli del prossimo Giro d’Italia.
Nato all’ombra della Zizzola nel 1966 e titolare di un’agenzia immobiliare, nutre una passione per le due ruote smisurata, autentica. Con lui abbiamo parlato dell’imminente Bra Bra (29-30 aprile) e della frazione della Corsa Rosa (18 maggio). Rivista IDEA e IDEAWEBTV.IT saranno al fianco dei due grandi eventi come media partner per raccontare, ancora una volta e ancor più da vicino, altre pagine indelebili dello sport locale e, in questo caso specifico, del ciclismo.
Stevan, com’è nata la sua grande passione per il mondo del ciclismo?
«Mi è venuta con il tempo! Da giovane ero appassionato di motociclismo, ho praticato per molti anni il motocross. In seguito, scelsi di dare “un taglio” all’attività motoristica, sia per via degli impegni professionali che per quelli famigliari; nel frattempo, però, mi ero avvicinato alle bici. Dapprima con le mountain bike, poi con quelle da strada. Via via la passione mi ha coinvolto, travolto. Ho assunto degli incarichi da organizzatore e il ciclismo ora è un fattore indelebile per me. Tutto ciò con la volontà di intraprendere sfide sempre più importanti. Il mio grazie va a Camillo Scimone, ex sindaco di Bra, perché nel 2005 decise di affidarmi il Comitato Organizzatore della Bra Bra con l’obiettivo di rilanciarla. Ho accettato una sfida grande e arricchente. Ma da soli non si va da nessuna parte e l’altro grazie va quindi ai miei collaboratori. Ho fatto da trascinatore, ma un capitano può solo affinare quello che è un lavoro corale e di unione di intenti. Abbiamo raggiunto risultati inimmaginabili».
Qualche aneddoto relativo ai 30 anni della Bra Bra?
«La prima edizione, datata 1992. Fu su un unico percorso di 212 chilometri, con partenza e arrivo a Bra. Trionfò il “postino volante” di Cuneo, Michele Pepino. Ha segnato la storia, ha dato il via a questo magnifico percorso che oggi ci porta alla trentesima edizione. Andrea Gallo è il recordman, da dominatore assoluto: dal 2012 al 2018 si è portato a casa il titolo della Granfondo. Una prerogativa, nel tempo, è stata proprio quella di cambiare e modificare i vari percorsi previsti dalla manifestazione. Sempre adattandosi alle esigenze dei partecipanti, con un occhio alle meraviglie che i paesaggi ci offrono. Tornando a Gallo, le sue vittorie hanno segnato indelebilmente la nostra kermesse. Inoltre, nel corso degli anni, abbiamo avuto l’onore di ospitare, con orgoglio, tanti personaggi di primissimo piano: cito Gianni Bugno, Ivan Gotti, Paolo Savoldelli, Massimo Ghirotto, Roberto Conti, Pascal Richard, Adrie van der Poel e Angelo Zomegnan. Ho tantissimi momenti indimenticabili scolpiti nel cuore. Voglio anche ricordare il compianto Beppe Manassero: grande energia e grande verve nell’organizzare, nel metterci voce e nel promuovere il turismo e le manifestazioni di Bra. Ho e abbiamo messo a disposizione le nostre conoscenze, per rendere sempre migliore e appetibile il prodotto “Bra Bra”. Manifestazione nata come gara ciclistica per promuovere e festeggiare l’inaugurazione di una pista ciclabile, nel corso degli anni si è trasformata in un evento dal grande richiamo sportivo e turistico, di portata nazionale. Un autentico biglietto da visita».
Qualche anticipazione sull’edizione 2023?
«Siamo a uno spartiacque. Il post pandemia ci ha fatto toccare con mano quanto siano cambiate le abitudini delle persone. Nell’approccio alle manifestazioni sportive e nello spostarsi. In questo momento siamo sui 1.450 iscritti e contiamo di raggiungere l’obiettivo prefissato di duemila. Molto dipenderà dalle condizioni meteo».
Stanno salendo tensione e adrenalina pure per la Bra-Rivoli del 18 maggio?
«Eccome se sta salendo! Gli impegni che si susseguono nell’ambito del ricco calendario di iniziative collaterali ci stanno facendo capire che siamo in dirittura di arrivo. Una sfida che mi sono permesso di lanciare al Sindaco e all’Amministrazione, quella di provare a riportare a Bra il Giro dopo 24 anni. Ci siamo riusciti, grazie al trentennale della Bra Bra, che è stato l’elemento scatenante, la scintilla. Una sfida enorme, difficile da spiegare a parole. La candidatura è andata a buon fine e siamo stati scelti. Nella nostra motivazione e nella nostra impostazione gli organizzatori hanno visto tanto entusiasmo. La soddisfazione è riportare il Giro a Bra, in modo che il 18 maggio possa essere davvero sotto tanti riflettori. Stiamo lavorando alacremente come Comitato di Tappa, per fare in modo che il tutto vada in porto nel migliore dei modi».