Un impegno sociale scrupoloso e fattivo, ispirato ai valori della solidarietà ma anche della valorizzazione del territorio, è quello che vede protagonista il Rotary Club Cuneo, associazione da sempre molto attiva, a più livelli, nel capoluogo della Granda. E non solo. Per discutere delle numerose iniziative benefiche e culturali promosse, oltre che dei valori che ne ispirano l’attività, abbiamo intervistato il presidente del sodalizio, Patricia Enrica Indemini, oculista, per trent’anni in servizio all’Ospedale Santa Croce e Carle, dallo scorso luglio al timone del prestigioso club cuneese.
Presidente Indemini, nelle scorse settimane siete stati tra i promotori del progetto “Pasqua di Solidarietà”. Di che iniziativa si è trattato?
«Questa iniziativa segue quella del “Natale di Solidarietà” nell’intento di aiutare persone in difficoltà che ci vengono segnalate dalle associazioni che hanno il polso delle situazioni famigliari più difficoltose. Il progetto nasce nel 2014 con un pranzo in presenza, poi con il tempo abbiamo cambiato la formula. Acquistiamo dei pasti dai ristoranti di Cuneo, selezionati a rotazione o su proposta dell’Associazione dei Ristoratori, e condividiamo così il Natale con le famiglie. Questo fa parte del nostro modo di operare, sempre in collaborazione con tutte le istituzioni pubbliche e private».
Collaborazione che ha animato anche la recente iniziativa pasquale, vero?
«Abbiamo collaborato con la Fondazione Lovera, la Croce Rossa Italiana, il Rotary Club Cuneo-Alpi del Mare, lo Zonta e l’Avis. Ci sono state donazioni fatte dai soci del Rotary e anche da privati. Rispetto al Natale, invece di offrire un pranzo, abbiamo deciso di consegnare uova, 240 buoni spesa del Supermercato Serra, dei buoni macelleria e altri beni alimentari».
Oltre alla solidarietà quali sono gli altri valori di riferimento della vostra associazione?
«Seguiamo le cinque vie di azione del Rotary International. La prima è l’“azione interna”, che riguarda l’attività di ogni singolo rotariano, seguita da quella “professionale”, dove i rotariani si impegnano a lavorare secondo criteri di etica e di professionalità. Ci sono poi l’“azione di interesse pubblico”, rivolta al territorio, quella “internazionale” – in cui rientrano tutte le attività svolte sotto l’egida del Rotary International, la più importante delle quali è la Polioplus, per sconfiggere la poliomielite con una campagna vaccinale mondiale – e infine quella per i “giovani”, che – con Rotaract e Interact – vede coinvolti ragazzi di diverse fasce d’età».
Quali sono le altre iniziative di cui siete protagonisti?
«Per la promozione dei nostri luoghi vi è il progetto del “Museo Diffuso”, attivo da molti anni in collaborazione con l’Atl. Si tratta di un portale web che descrive le chiese e i monumenti che valorizzano il territorio. Attraverso un qr code posto all’ingresso di questi beni, il turista può avere a disposizione tutte le notizie. Ogni anno incrementiamo il portale con l’aggiunta di uno o due siti culturali. L’altro progetto che abbiamo quasi terminato è l’acquisto di un furgone per il banco alimentare, che raccoglie i cibi in scadenza o donati dai supermercati e li distribuisce alle associazioni caritatevoli. Un altro service che abbiamo in corso è poi il premio poetico, che coinvolge studenti francesi e italiani. Consegniamo inoltre borse di studio al “Grandis” cercando studenti meritevoli e che ne abbiano bisogno».
Siete sempre molto attivi anche a livello internazionale.
«Sì. Siamo molto vicini al popolo ucraino, sia supportando le famiglie ospitate nel nostro territorio che tramite l’invio di generatori di corrente nei luoghi funestati dalla guerra. Negli ultimi mesi abbiamo sostenuto poi le popolazioni di Siria e Turchia devastate dallo spaventoso terremoto che le ha colpite nello scorso febbraio».
Il Rotary si sta aprendo sempre più al coinvolgimento di donne e giovani. Quanto è importante questa apertura?
«È molto importante. Per quanto riguarda il ruolo delle donne qui in Europa le difficoltà ci sono, ma chiaramente non sono paragonabili a quelle di Stati neanche poi così lontani. L’azione delle donne nel Rotary è rilevante anche per cercare di sensibilizzare verso un miglioramento internazionale. Pure nei confronti dei giovani, da parte del Rotary, c’è stata un’attitudine ad adattarsi al cambiamento del tempo e a favorirli. Una cosa importante è proprio questa: il Rotary unisce generazioni diverse, mentre normalmente la nostra vita è meno inclusiva».
L’emozione più grande in questi dieci mesi da presidente?
«La mia soddisfazione principale è di poter collaborare con persone, associazioni e mondi a cui non sempre riusciamo ad arrivare. La possibilità di confrontarmi con le istituzioni, nell’ottica di costruire qualcosa insieme e di incidere nel miglioramento di molte situazioni, è stato un valore del Rotary che mi si è palesato ancor più chiaramente. Tutto questo è stato molto emozionante. Impegnativo, ma gratificante».
In generale, cosa sta rappresentando questo impegno per la sua cuneesità?
«Rappresenta la possibilità di raggiungere enti e persone nella discrezione del nostro carattere, scoprire realtà imprenditoriali e professionali di un valore elevato e spingerle a manifestarsi. Spesso sottovalutiamo Cuneo, ma abbiamo invece un livello molto alto, del quale possiamo essere davvero fieri».
“Il gelato di maestro Tonino” protagonista nella conviviale
del gruppo di Savigliano
Vi sono storie di persone e attività eccellenti che non si conoscono abbastanza, pur avendole vicine. Nella conviviale dello scorso 12 aprile, il Rotary Club Savigliano ha voluto proseguire nel monitoraggio di questi casi e approfondirne la conoscenza. Tema della serata “Il Gelato di Maestro Tonino”. Relatore – presentato dal prefetto Ezio Mellano, il presidente 2022-2023 del Rotary Club Mondovì – Antonio Marenco, titolare della Gelateria Lurisia di Mondovì. Uno dei locali storici della città, nella via Einaudi accanto all’Ellero, ad inizio ’900 chiamata “Viale dei Signori”. Marenco, con immagini d’epoca, ha introdotto e illustrato il sito, l’ambiente monregalese d’inizio secolo scorso e la gelateria originaria del padre Bartolomeo, oggetto poi di successiva ristrutturazione e nuova intitolazione. Dopo gli applausi finali e l’offerta del guidoncino, il presidente del Rotary Club Savigliano, Sergio Buscatti, ha quindi chiuso la serata con ringraziamenti e il tradizionale tocco di campana.
Articolo a cura di Domenico Abbondandolo