«Le persone e le loro unicità fulcro per la nostra cooperativa sociale»

GE.S.A.C. da 33 anni fornisce servizi al territorio e conta ben 445 addetti impiegati

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«Sono più di trent’anni che la GE.S.A.C. contribuisce in modo significativo, attraverso la propria azione sul territorio provinciale e cuneese, al miglioramento della qualità della vita dei cittadini (soci, lavoratori, utenti dei servizi) privilegiando la persona e la sua unicità». È con questa frase che il presidente della cooperativa sociale GE.S.A.C., Marco Didier, sintetizza l’impegno nella fornitura di servizi della azienda.
La GE.S.A.C. nasce nel 1990 grazie all’idea di alcuni dirigenti delle ACLI di Cuneo che diedero vita alla cooperativa di produzione e lavoro, grazie al fermento proprio di quegli anni che contraddistingueva anche il mondo aclista. C’era la necessità, allora, di affiancare ai tradizionali servizi dell’Associazione nuove attività autorganizzate per dare risposta al bisogno di lavoro delle persone, alle necessità che la comunità cuneese esprimeva.
La cooperativa inizia nel settore della ristorazione collettiva con la gestione di mense aziendali. Fin dalla nascita aderisce a Confcooperative. Nel corso del tempo le attività vengono ampliate anche in ambito socioassistenziale, con l’acquisizione, e la gestione dei servizi in alcune residenze per Anziani nella provincia di Cuneo. Attraverso i servizi socioassistenziali e sanitari si sono aperte delle opportunità di sviluppo nel settore delle pulizie che, ad oggi, è diventato uno dei tre servizi principali svolti dalla cooperativa.
Lo scopo principale è quello di fornire servizi al territorio e lavoro alle persone, anche a persone in situazione di difficoltà. È così che nel 2014 la GE.S.A.C. diventa “cooperativa sociale” di tipo A e B, prestando una particolare attenzione all’inserimento lavorativo di persone fragili e/o diversamente abili.
Oggi questa cooperativa conta 445 persone impiegate. Di queste 403 sono soci lavoratori. Sono dati importanti perché offrono la fotografia di una realtà economica, aziendale e di produzione di servizi sana. Una realtà con una presenza esclusiva nella provincia di Cuneo. In questo territorio è nata, in questo territorio opera, in questo territorio crea occasioni e possibilità di lavoro e qui offre i servizi per cui è nata ed è cresciuta.
«In tutti questi anni è stata chiara la nostra mission, lo scopo del nostro essere una cooperativa. Oggi, come ieri, il 90% del nostro personale è femminile. Lo scopo per cui siamo nati, più di trenta anni fa, era quello di dare lavoro alle donne, le più in difficoltà in una società in piena evoluzione». Marco Didier, albese e presidente della GE.S.A.C., ribadisce la natura sociale e mutualistica della cooperativa. «Le conseguenti evoluzioni, degli ultimi dieci anni, ci hanno portato a valutare diverse opzioni. Le nostre scelte sono sempre andate nella direzione delle persone e del territorio. Nelle persone, sia come fruitrici dei nostri servizi, che come produttrici di servizio. Nel territorio, come elemento caratterizzante di qualità, genuinità, legami sociali, etici, morali e storici. Il cuneese è un mondo a sé. Bisogna conquistarlo con l’azione, con il lavoro quotidiano, con la bontà del servizio offerto».
L’evoluzione dei servizi significa anche innovazione. «Sì, perché se stai fermo non crei occasioni. Non generi buone prassi di cambiamento. La società cambia e devi raccoglierne gli stimoli». Paolo Tallone, direttore della cooperativa, ci parla dei progetti, delle innovazioni che stanno diventando prassi. «Oggi ci viene richiesta una maggiore attenzione ai servizi che forniamo. Dalla ristorazione alla pulizia, i clienti e gli utenti pretendono qualità e attenzione.
Nella ristorazione stiamo curando, ormai da alcuni anni, la scelta dei prodotti e della materia prima. Alla base la qualità dei cibi offerti, sia prima che dopo la cottura. Abbiamo scelto di offrire cibi a “kilometro zero” nelle mense aziendali e scolastiche dove operiamo e nel self-service “Il Chiostro” a Cuneo. Abbiamo aumentato l’attenzione, e ci sia­mo dotati di ulteriori strumenti informatici, nella gestione dei menù per le mense scolastiche e per la ristorazione nelle case di riposo.
Anche nel servizio di pulizia abbiamo voluto fortemente, già prima della pandemia, portare elementi innovativi. L’utilizzo di prodotti sicuri e certificati ci ha permesso di consolidare il nostro rapporto con i clienti e agevolare il controllo finale e la qualità del servizio».
Il tema dell’innovazione è interessante. Il direttore vuole puntualizzare come tutti gli sforzi fatti tendono ad aumentare la qualità del servizio rivolto alle persone. Una delle innovazioni principali di questi ultimi anni è quella nel campo dell’assistenza. Innova-zione metodologica e di approccio, ma anche tecnologica.
«Assistiamo all’evoluzione della società e delle esigenze delle persone. Anche per le persone anziane necessitiamo di nuovi approcci. Offriamo servizi diffusi sul territorio che integrano quello residenziale per anziani. A Cuneo, da molti anni, collaboriamo con la Fondazione Opere Diocesane offrendo attività a domicilio. Il servizio pasti, le pulizie, l’accompagnamento, la fisioterapia o la socializzazione in struttura sono alcuni di questi servizi a cui i cittadini anziani della città possono accedere».
I servizi e l’assistenza alle persone anziane è uno dei temi che richiede maggiore attenzione: per l’anziano, poter rimanere nella propria casa significa poter usufruire di una serie di servizi complessi, personalizzati e innovativi, affidandosi a soggetti affidabili e preparati. La proposta, innovativa, è quella del servizio alla comunità dove la stessa casa di riposo diventa Casa di Comunità.
«Attualmente la GE.S.A.C. è promotore o partner di progetti territoriali, finanziati dalla Fondazione Crc che ci permettono di sviluppare un nuovo modo di intendere l’assistenza e la cura della persona anziana, partendo dal territorio.
Un progetto è stato avviato nelle valli Vermenagna e Gesso; un altro si sta sviluppando in Val Maira. Sia in un caso che nell’altro, ne sono promotori una rete di soggetti diversi, che operano o gestiscono le residenze per anziani presenti sul territorio.
L’obiettivo comune è quello di sperimentare l’idea della Casa di Comunità. Unire la residenzialità all’assistenza domiciliare, offrendo servizi diffusi e utili alle persone anziane presenti su uno specifico territorio.
Non solo innovazione metodologica, ma anche innovazione tecnologica. In questi progetti è previsto l’utilizzo di strumenti (Totem, APP, Tablet) che permetteranno, con l’integrazione di dati, di facilitare il lavoro degli operatori (OSS, medici di base, educatori) e il contatto con gli utenti o i famigliari».
Progetti ambiziosi e proiettati verso un futuro chiaro, dove l’anziano è al centro della comunità e il modello è quello di avere cura delle persone, a casa o in una residenza, sempre nella propria comunità territoriale.