La storia racconta di Saluzzo città dei malgari, dei vitelli “puparin” che scendevano dagli alpeggi ed erano contesi dai commercianti. Agli splendidi capi di razza Piemontese si sono affiancate le regine di razza Frisona, e l’antica capitale del Marchesato è così diventata una piazza a duplice vocazione zootecnica per carne e latte, all’insegna dell’eccellenza.
Tutto questo mondo troverà la sua migliore rappresentazione nella doppia mostra provinciale di sabato 6 e domenica 7 maggio al Foro boario, un gioiello come ribadisce Elia Dalmasso, il presidente dell’Arap che promuove la rassegna con il Comune di Saluzzo e l’Anaborapi.
«La valenza tecnica delle mostre saluzzesi – sottolinea Dalmasso – viene esaltata da un Foro boario che è la casa ideale per le esposizioni bovine. Saranno due giorni di sfilate e valutazioni morfologiche di prim’ordine, con un contorno spettacolare per il grande pubblico e momenti significativi per il sistema allevatoriale».
Conferma Francesca Neberti, assessore comunale alle attività produttive: “Il mondo della Frisona e quello della Piemontese sono da sempre due facce della stessa medaglia, quello della zootecnia che qui a Saluzzo è ben rappresentato. E ancora una volta accoglieremo l’orgoglio malgaro della Rudunà, un momento di festa per la città, sempre partecipe, in continuità con una tradizione antica».
Il capo area provinciale dell’Arap, Battista Camisassa, fornisce i numeri dell’esposizione: «Alla mostra provinciale della Piemontese, 19esima edizione, saranno presenti cinquanta capi di sette allevamenti. Una trentina invece le bianconere alla 52esima mostra provinciale della Frisone. Tutti capi iscritti ai rispettivi libri genealogici, con alto livello genomico».