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Asti, Passepartout 2023: al centro “Fronti” e temi d’attualità

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Passepartout, il festival culturale della Città di Asti, compie 20 anni e festeggia con un ricco programma che tocca come sempre i temi più vari, dalla geopolitica alla storia, passando per economia, società, ambiente, musica, fotografia, arte e letteratura. Si svolgerà da giovedì 1 a domenica 11 giugno, organizzato dalla Biblioteca Astense Giorgio Faletti con la Città di Asti e la Regione Piemonte. Direttore Scientifico Alberto Sinigaglia.

Il titolo di questa speciale edizione, “Fronti”, allude all’invasione russa dell’Ucraina e alle altre guerre in corso. Inoltre, ai nuovi fronti della geopolitica e ai fronti italiani della giustizia, della legalità, della sanità, della natalità, della bioetica, dell’ambiente, della condizione femminile, dello sport, della spiritualità, della cultura, della musica, del potere.

Dichiarano il Sindaco Maurizio Rasero e l’Assessore alla Cultura Paride Candelaresi: “Quello dei 20 anni è un traguardo tanto importante quanto raro quando si tratta di festival culturali. Passepartout si conferma un appuntamento attesissimo, e necessario, di incontro e confronto, con un occhio di riguardo alla qualità di ospiti e contenuti. Questa edizione porterà nomi eccellenti in tutti i campi, dal giornalismo alla letteratura, passando per musica, sport ed economia, a dimostrazione di come Asti sia ormai tappa obbligata nelle rotte culturali nazionali”.

Così il Direttore Scientifico del festival, Alberto Sinigaglia: “Se Asti Musei, Asti Teatro e Asti Musica sono l’orgoglio della città che merita di essere Capitale italiana della cultura, la Biblioteca Astense ne è il cuore pulsante tutti i giorni, non solo punto di riferimento degli studenti e dei lettori di ogni età. Con Passepartout, che ha fatto nascere e che ha cresciuto, affronta ogni anno temi cruciali, affidandoli ai maggiori esperti. Con il Premio D’Appello, rilanciato proprio da Passepartout, dona ogni anno ad Asti l’incontro con dieci tra i migliori scrittori della nuova produzione letteraria. Per queste ragioni i vent’anni del festival non vanno celebrati con il bilancio di un felice passato, ma con un progetto culturale che rafforzi Asti e le sue giuste aspirazioni”.

Il Presidente della Biblioteca Astense Roberta Bellesini sottolinea: “Il ventesimo anno di Passepartout è un compleanno importante. È un festival che ormai ha tutte le carte in regola per inserirsi a pieno titolo tra i festival di pensiero più importanti in Italia. Ma è soprattutto uno spazio di riflessione, dove abbiamo la certezza di trovare voci che ci aprono prospettive sull’attualità, nel mondo e nel tempo che stiamo percorrendo. In questo ultimo decennio questa necessità è diventata ancora più impellente. Per questo, non va considerato solo come un festival ma come occasione di crescita e confronto per il nostro futuro. Passepartout va preservato negli anni a venire per assicurarci pluralità di pensiero e strumenti che ci consentano di approfondire temi e opinioni”.

Così Alessia Conti, Direttrice della Biblioteca Astense: “Passepartout è simbolo di incontro, proposta che invita al pensiero, al ragionamento e all’esercizio del dubbio. Perché la cultura, nell’ascolto e nel confronto con l’altro aiuta a porci domande, a interrogarci sui temi che permeano la nostra attualità, su come li percepiamo e di fatto, viviamo. Vent’anni che testimoniano un impegno e una dedizione costante, oggi più vivo che mai, come viva è la biblioteca ogni giorno dell’anno. Un impegno dedicato a tutti che in questo 2023 si traduce nel programma e nelle numerose iniziative collaterali proposte, di coinvolgimento e di ricerca”.

Passepartout ha vent’anni. Ha il suo cuore nella Biblioteca Astense e una storia bellissima: dalle stagioni nelle quali ospitò i più noti scrittori latinoamericani a quella che ha portato e porta ad Asti i nostri maggiori storici, romanzieri, artisti, critici d’arte, economisti, magistrati, scienziati, imprenditori, banchieri. Ormai Passepartout è uno dei più quotati appuntamenti nazionali di cultura, di pensiero e di progetto. Arrivata tra le finaliste di Capitale Italiana della Cultura 2025, Asti ha dimostrato di possedere energie e idee che potrebbero molto giovare al ritmo e al futuro della città. Se ne parlerà con i manager Evelina Christillin e Roberto Daneo, e con Donatella Gnetti.

Passepartout ha profumo di donna. Nell’Italia in cui due giovani donne sono presidente del Consiglio e capo del maggior partito di opposizione cresce il numero di quelle che guidano università, istituti scientifici e aziende. Le calciatrici si sono prese la scena televisiva; le atlete fanno record; nuotatrici, sciatrici, tenniste collezionano medaglie; una direttrice d’orchestra si divide tra il podio e la responsabilità artistica di un grande teatro. Naturale festeggiare le loro conquiste, ragionando però su quelle mancate: parità di diritti, di lavoro, di compensi, di condizioni economiche e sociali che sono tra l’altro le cause della denatalità. E seguendo con attenzione le lotte e le sofferenze che altre donne affrontano in Turchia, in Iran, dove subiscono violenze e arretramenti della loro condizione umana. In questo solco si inseriscono gli incontri con la direttrice d’orchestra Oksana Lyniv, la calciatrice e allenatrice Carolina Morace, la sociologa Linda Laura Sabbadini, l’atleta e Vicepresidente vicaria del CONI Silvia Salis e la pilota automobilistica Prisca Taruffi.

Passepartout ha odore di guerra. È un odore tremendo. Nell’Europa da 77 anni in pace pensavamo di avere la pace garantita per sempre. Pensavamo la “guerra fredda” sepolta nella storia, ci interessavamo di conflitti lontani solo se vi cadeva qualcuno dei nostri diplomatici e militari. Ma l’invasione dell’Ucraina è vicina, disastrosa, ci coinvolge umanamente, politicamente, economicamente. Cambia confini, ridiscute alleanze, crea un nuovo disordine mondiale, suscita nuove paure.

Tra storia e futuro se ne parlerà con la giornalista Lucia Annunziata, lo storico Luciano Canfora, l’inviato Rai a Mosca Alessandro Cassieri, Mattia Feltri direttore dell’Huffington Post, il Generale Claudio Graziano, già capo di Stato maggiore della Difesa e Presidente del Comitato militare dell’Unione Europea, Marta Ottaviani inviata della Stampa in Turchia, Angelo Panebianco politologo del Corriere della Sera e il giornalista de Il Giornale Stenio Solinas.

Passepartout osserva la società. Ne ha scelto alcuni temi cruciali: la Giustizia, la Legalità, la Sanità dopo il Covid, l’Economia, la Denatalità. Due direttori del Festival dell’Economia di Torino, Pietro Garibaldi e Giorgio Barba Navaretti, appena terminata la manifestazione, riferiranno a Passepartout le ultime analisi sulla crisi economica aggravata dalle tensioni internazionali, dalla crisi energetica, dalla crisi ambientale; le possibili vie d’uscita; le prospettive del Pnrr.

Giancarlo Caselli, affronterà la situazione della giustizia, della legalità, della mafia dopo l’arresto del boss Messina Denaro. Pif, popolare attore e regista di cinema e tv, ex inviato de “Le Iene”, racconterà come da siciliano ha guardato e guarda la mafia e i suoi capi da Riina a Messina Denaro. Quando riusciremo ad avere una “sanità giusta”? Che cosa dovrebbe offrire, che cosa dovrebbe garantire lo Stato a tutti i cittadini? Qualità, efficienza, diritto, giustizia: un’idea di sanità pubblica secondo l’ex ministro della Salute e professore di Diritto costituzionale di Diritto pubblico alla Cattolica Renato Balduzzi. Linda Laura Sabbadini, sociologa molto nota e direttrice dell’Istat, affronta il crescente problema della natalità, sfatando i luoghi comuni, analisi infondate e spiegandone le vere ragioni.

Passepartout ha sete di cultura. Covid, minacce di guerra nucleare, crisi economica, diffondono vecchie e nuove paure, alimentate dai nuovi sistemi di comunicazione e dai loro manovratori. Il filosofo Roberto Escobar analizza i volti della paura, inquietanti quando usati da chi ne fa strumento, utili se interpretati nel modo giusto. Lo storico della letteratura Giorgio Ficara il potere, i rapporti di forza sociali, famigliari e politici, in compagnia di due grandi scrittori: Italo Calvino, del quale ricorre il centenario della nascita e Alessandro Manzoni, del quale ricorrono i 150 anni della morte. Due figure internazionali, Carlo Ginzburg e il Cardinale Gianfranco Ravasi, hanno scelto di portare a Passepartout due grandi temi: la libertà e l’umanesimo. La lezione dell’ex ministro della Cultura del Vaticano è dedicata alla memoria del biblista astigiano Paolo De Benedetti. Dell’esperienza di Nova Gorica e Gorizia insieme capitali europee della cultura parlerà il Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna. Il Prof. Fabrizio Rufo insegnante di Bioetica alla Sapienza tratterà di scienza e democrazia, il filosofo Stefano Zecchi di come la bellezza può essere fondamento del conoscere e dell’agire.