Un genio universalmente riconosciuto per le proprie invenzioni e per l’efficacia delle proprie opere artistiche, ma i cui tratti somatici affogano ancora oggi nel regno dell’incertezza. Da qui, allora, la volontà e l’ambizione di provare a fare chiarezza sulla fisionomia di Leonardo Da Vinci attraverso un percorso innovativo che metta a confronto i cinque maggiori ritratti del maestro toscano (il Profilo del Melzi alla Royal Library di Windsor, l’Autoritratto a sanguigna alla Biblioteca Reale di Torino, il Platone ne La Scuola di Atene di Raffaello in Vaticano e il celebre Ritratto di Leonardo agli Uffizi ricavato dalla Tavola Lucana), comparandone i dettagli e lo stile. Eccola, in breve, la filosofia della mostra “L’anima e il volto. I segreti dei ritratti di Leonardo da Vinci” che dal 12 maggio al 17 settembre impreziosirà gli spazi settecenteschi di Palazzo Samone a Cuneo.
Un tuffo nel Rinascimento italiano grazie a tecnologie immersive che condurranno il visitatore alla scoperta della bottega di Leonardo e delle sue opere con proiezioni, tavoli interattivi, ricostruzioni tridimensionali e olografiche. Un’esposizione emozionale che renderà tangibili capolavori universali come il San Girolamo, l’Adorazione dei Magi, la Dama con l’Ermellino, la Belle Ferronière, il Salvator Mundi, la Gioconda e il Codice sul volo degli uccelli, ma che offrirà parimenti spunti di riflessione e suggestione grazie alla presenza della Tavola Lucana, conosciuta anche come Ritratto di Acerenza.