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«Bra può diventare polo nazionale della bicicletta»

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Sandro Stevan, presidente Comitato di Tappa Bra-Rivoli

Provo una grande emozione e un’enorme soddisfazione per essere stato tra i promotori, assieme al sindaco di Bra, Giovanni Fogliato, della candidatura della città a ospitare una tappa del Giro d’Italia. Siamo partiti in sordina, in silenzio e da lontano, come gregari, ma alla fine il lavoro duro ha pagato e abbiamo potuto raccogliere i frutti e avere una vetrina internazionale. E l’orgoglio è ancora più forte ed evidente, ora, che vediamo la manifestazione sportiva avvicinarsi e che stiamo raggiungendo un traguardo che sembrava impensabile.
In città sono stati organizzati nu­merosi eventi, all’interno di un programma variegato e adatto non solo agli appassionati. La nostra scelta di lavorare in sinergia, come una squadra, unita verso un unico obiettivo, ci ha permesso di ricevere anche i complimenti degli organizzatori.
Senza dubbio, grazie al Giro d’Ita­lia, stiamo gettando le basi per diverse iniziative legate al ciclismo e al futuro di Bra, che può consolidarsi e crescere come polo centrale, non solo a livello culturale, turistico, eno-gastronomico ma anche come centro di promozione sportiva per i professionisti.
La Bra-Bra, che quest’anno anno compie 30 anni, ha creato i presupposti migliori: da quell’esperienza, infatti, è nata l’idea di cercare di portare il Giro d’Italia qui per suggellare e festeggiare in modo adeguato un traguardo che poche manifestazioni in Italia sono riuscite a raggiungere.
Il Giro d’Italia è anche un salto nel passato, ricordo bene le due edizioni precedenti che hanno visto la città protagonista: nel 1994 vinse Massimo Ghirotto e nel 1999, con la partenza da Bra verso Borgo San Dalmazzo, è ancora viva l’impresa di Paolo Savoldelli che gli regalò il soprannome del “falco”. Sicura­mente in questa occasione ci sarà lo stesso entusiasmo e la medesima partecipazione.
Ora, però, è tempo di godersi la festa, non soltanto il 18 maggio, ma nelle tappe di avvicinamento e nella scia che questa esperienza ci lascerà e da cui dovremo ripartire con la volontà di fare uno scatto in avanti. La parola d’ordine è continuare a costruire, sfruttando le potenzialità del nostro territorio. Il passaggio del Giro d’Italia a Bra è un traguardo che premia le potenzialità di una zona intera e un certo modo di lavorare con assoluta lungimiranza, con spirito di sacrificio e con la volontà di realizzare un ponte rivolto al futuro.

BaNNER
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