Sono principalmente tre i punti focali da cui non possiamo più prescindere: creare le condizioni affinché le imprese possano riprendere l’attività di allevamento dei suini nelle aree soggette a restrizione, incrementare e rendere più efficaci gli abbattimenti anche in zona buffer e in quella infetta, che nello scorso anno sono arrivati a superare appena i 27.000, quando l’obiettivo era quello di raggiungere i 50.000, e sviluppare una filiera non legata al cibo per la carne di cinghiale.
È quanto ha messo in evidenza la Coldiretti durante l’incontro, svoltosi ad Alessandria, con il nuovo Commissario Straordinario alla Pesta Suina Africana, Vincenzo Caputo.
“Un incontro fortemente voluto dalla nostra Organizzazione per analizzare insieme la gravità della questione, le urgenze e le relative misure di contenimento, attualmente ancora insufficienti per contrastare il dilagare dell’epidemia con i casi di cinghiali infetti arrivati a 406 in Piemonte” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
Coldiretti ha fatto presente al Commissario come risulti necessario attuare azioni specifiche e fornire al più presto risposte concrete sia alle imprese che risiedono ed operano nelle zone ormai da tempo vittime del dilagare dell’epizoozia, che agli allevamenti situati nelle altre aree del territorio regionale.
Il rischio sempre più concreto – spiega Coldiretti Cuneo – è che la PSA, veicolata dalla proliferazione incontrollata dei cinghiali, arrivi anche in Provincia di Cuneo con conseguenze disastrose per gli allevamenti suinicoli e le filiere del Prosciutto di Parma e del San Daniele. Infatti la filiera suinicola cuneese, con le sue 800 aziende, conta quasi 900.000 capi destinati soprattutto ai circuiti tutelati delle principali DOP italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale.
“Occorre creare le condizioni – chiede il Presidente Nada – che permettano di limitare al massimo, per giungere nel più breve tempo possibile ad un effettivo azzeramento, il rischio a cui sono potenzialmente esposti l’intero comparto e la filiera suinicola piemontese”.
Dal confronto – rimarca la Coldiretti – si è aperto un dialogo costruttivo e proficuo con il Commissario Straordinario alla PSA che ha dimostrato un’importante disponibilità a collaborare con i territori, anche un profondo pragmatismo e una forte competenza, con una posizione che si conferma essere di apertura verso le necessità specifiche del territorio.
Coldiretti ha chiesto ed ottenuto la possibilità di costruire gabbie e recinti nelle zone di restrizione e ha fatto anche presente la necessità di attivare la caccia di selezione notturna, così come è emersa un’apertura nel voler approfondire con le aziende interessate il discorso della filiera no food. Inoltre, Coldiretti ha ribadito la disponibilità e il supporto ad una gestione concreta, con misure straordinarie che vanno trovate con urgenza vista la situazione che perdura già da oltre un anno e che va superata oltre che limitata affinché non si estenda ulteriormente.
“Le imprese agricole e la popolazione – afferma il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – devono essere tutelati e la Regione messa in sicurezza dal dilagare del numero di cinghiali attraverso una strategia che permetta di avviare un reale processo di eradicazione dal nostro territorio della PSA”.
Per questo motivo, anche per effetto della recente Ordinanza commissariale, Coldiretti intende richiamare l’Amministrazione regionale – alla riunione era presente il Vicepresidente Fabio Carosso – alle proprie responsabilità e funzioni, affinché possa essere data attuazione completa alle misure previste.