Home Attualità Inaugurata a Cuneo opera di Pistoletto ispirata al “Terzo Paradiso”

Inaugurata a Cuneo opera di Pistoletto ispirata al “Terzo Paradiso”

È la prima in Italia che richiama il simbolo della Croce Rossa

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La struttura collocata al centro della rotatoria di Corso Francia a Cuneo, prospiciente la sede del Comitato Provincia Granda di Cuneo, denominata “Terzo Paradiso” è la prima in Italia che richiama il simbolo della Croce Rossa.

Cosa significa “Terzo Paradiso”?

Disegnato appositamente per la CRI, il presidente Chiotti Livio spiega che la prima parte -“Primo Paradiso”- indica il tempo in cui l’uomo era completamente integrato nella natura; la seconda parte -“Secondo Paradiso”- indica il tempo in cui l’intelligenza umana ha sviluppato bisogni artificiali raggiungendo dimensioni globali con effetti irreversibili di degrado; la terza parte, quella centrale -”Terzo Paradiso” è la fase dell’umanità che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la propria sopravvivenza.

All’inaugurazione hanno partecipato il presidente Nazionale della Croce Rossa Rosario Valastro, il presidente Regionale CRI Vittorio Ferrero, il direttore della Fondazione Pistoletto Paolo Naldini, il Consigliere Regionale Paolo Bongioanni , il vicesindaco Luca Serale e della Sindaca Patrizia Manassero oltre al Consigliere Provinciale Davide Sannazzaro, al vicepresidente della Fondazione Crc Enrico Collidà e il vice Prefetto Vicario dottoressa Bambagiotti.

Il Presidente Nazionale si è congratulato per la splendida realizzazione e per le molte attività svolte dalla CRI in Provincia di Cuneo e annuncia che il Governo ha affidato alla Croce Rossa la gestione della prima accoglienza dei migranti su tutto il territorio nazionale dimostrando stima e apprezzamento per l’Associazione.

Durante la cerimonia sono stati consegnati riconoscimenti all’ingegner Alberto Genta, alle ditte CMB e TPL, ai Gonfaloni del Comune di Cuneo e della Provincia, ai Volontari Giovanni Villani, Tomatis Claudio, Antonio Gasante e la medaglia d’oro al professor Giovanni Quaglia.