Nulla da fare per l’Atletico Racconigi che, perdendo il playout contro la Santostefanese, ha dovuto dire addio alla Promozione, ritornando in Prima Categoria.
Il tecnico Ettore Cellerino rilegge così il match: “Avevamo di fronte una buona squadra, con giocatori importanti, che mi sono sempre piaciuti nelle tre partite in cui li abbiamo affrontati. È stata una partita in bilico, con poche occasioni da rete e con la Santostefanese brava a sfruttarle nel primo e a capitalizzare il rigore nel secondo. Sembrava finita, invece noi siamo venuti fuori, strappando anche il 2-2 con il cuore. Il rimpianto vero è nel supplementare, per il rigore sbagliato da Messineo, che credo ci avrebbe dato la vittoria, perché non credo che loro avrebbero avuto le forze, fisiche e mentali, per pareggiarla. Così non è stato e da lì è stata dura, ma faccio comunque i complimenti a loro”.
L’allenatore racconigese ripensa ai mesi intensi vissuti dal club: “Ci siamo presentati con diverse assenze anche ieri, in linea con tutta la stagione, e con diverse criticità in porta. Il bilancio è, per questo, difficile da fare: ho dovuto allenare tre diverse tipologie di squadra. In primis, quella costruita con tutte le criticità legate al ritardo nel ripescaggio, quindi quella che abbiamo provato a creare con il mercato di dicembre, infine quella riadattata alla luce dei tantissimi infortuni che abbiamo dovuto fronteggiare. Quando abbiamo trovato la quadra, abbiamo fatto un percorso eccezionale. Spiace, perché se ci fossimo riusciti prima, sarebbe andata diversamente, ma fa parte del gioco”.
Sul domani, invece, ci sarà tempo per fare le dovute valutazioni: “Dal lato del mio lavoro e del gruppo, non posso assolutamente dire nulla. Ho trovato un ambiente positivo, una società che mi ha sempre fatto lavorare con serenità e degli ottimi ragazzi. La stagione è finita male, ma sono stati sei mesi belli. Ci tengo davvero a ringraziare tutti, perché mi sono davvero sentito a casa. Il mio futuro? Ora c’è da leccarsi le ferite, senza pensare ad altro. Non so cosa succederà, oggi è difficile pensare al domani”.