Il 28 marzo 2008, grazie alla lungimiranza di 11 soci fondatori, nasce la Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus, ente di diritto privato iscritto al registro regionale delle persone giuridiche e all’anagrafe nazionale delle onlus e prossimamente al registro nazionale del terzo settore a sostegno di un ospedale pubblico. Un caso più unico che raro in Italia a dimostrazione della unicità del territorio di Langhe e Roero. Oggi sono passati ben 15 anni e la Fondazione Ospedale continua nella sua missione: essere collettore e promotore della generosità delle persone, delle aziende e della intera comunità che vive e opera nell’ambito del territorio dell’Asl Cn2 che credono nel valore di rendere eccellente la nostra sanità ospedaliera, sia quella attuale che quella futura.
Sono 62 i soci che sostengono la Fondazione
Soci fondatori: Elisa Miroglio (GRUPPO MIROGLIO SPA); Emilio Barbero; Bruno Ceretto (CERETTO AZIENDE VITIVINICOLE SRL); Oscar Farinetti
(GRUPPO EATALY SRL); Roberto Fogliato (GRUPPO MONTELLO SPA); Giuseppe Revello (GRUPPO DIMAR SPA); Dario Rolfo (ROLFO HOLDING SPA); Dario Stroppiana; Ferruccio Stroppiana; Vincenzo Toppino; Gian Carlo Veglio (ASSOCIAZIONE SANTO SPIRITO).
Soci partecipanti: Franco Allasia (ONDALBA SPA); Aristide Artusio (WITT SPA); Giampaolo Balli (BUSINESS PROMOTER SRL); Mauro Balestrini (DIAGEO OPERATIONS ITALY SPA); Franco Barberis; Giuseppe Bernocco; Corrado Bertello; Pio Boffa (PIO CESARE SRL); Secondo Burdese (BURDESE SPA); Paolo Caraglio (CARAGLIO SRL); Pier Paolo Carini (EGEA SPA); Valerio Colombo (ALBAUFFICIO SRL); Tino Ernesto Cornaglia (BANCA D’ALBA); Mariano Costamagna (MTM SRL); Enzo Demaria; Matterino Dogliani (GRUPPO FININC SPA); Massimo Domanda (SIMACAME SPA); Angelo Domini; Laura Francone (ONNICAR SRL); Mariella Gaudino; Francesco Germanetti (GERMANETTI SRL); Bruna Giacosa (CASA VINICOLA BRUNO GIACOSA); Gianni Giordano (FER.GIA SRL); Nadia Gomba (G.B COSTRUZIONI SRL); Sandra Lesina Vezza (ITALGELATINE SPA); Massimiliano Lorenzin (SIMPLAST SNC); Gianni Martini (F.LLI MARTINI SPA); Massimo Marengo
(ALBASOLAR SRL); Bruno Mazzola (ABET LAMINATI SPA); Mauro Mollo (MOLLO SPA), Mauro Nano (OR.VE.C.A SNC), Claudio Olivero (BCC CHERASCO), Giuseppe Pacotto (TESI SPA), Giuseppe Piumatti (BRA SERVIZI SPA), Porro Carlo, Fulvio Prandi (SEVERINO GAS SRL), Franco Proglio, Eugenio Rabino, Guido Repetto (BARATTI&MILANO SRL); Umberto Sacchi (LIFE SRL); Marco Sartore (F.LLI SARTORE SRL); Felice Scotta (SCOTTA SRL); Paolo Selmi (SELMI SRL); Aldo Tesio (PANEALBA SRL); Serena Tosa (TOSA SRL); Luca e Massimo Vezza (GRUPPO VEZZA SPA); Maria Cristina Vignola Ascheri; Giuliano Viglione (ACA); Emilio Vigolungo (E. VIGOLUNGO SPA).
Soci onorari: Angelo Gaja; Bartolomeo Salomone (FONDAZIONE PIERA, PIETRO
E GIOVANNI FERRERO ONLUS)
«In Italia solitamente è il pubblico che aiuta il privato», sottolinea Luciano Scalise, direttore generale della Fondazione Ospedale, «e in questo senso il nostro ente ha rappresentato e continua tuttora ad essere un’anomalia nel panorama italiano per il successo dell’iniziativa che ne fa un caso scuola a livello nazionale. L’entusiasmo, l’umiltà, l’inventiva, la credibilità costruita sull’affidabilità nel mantenere gli impegni assunti sono alla base della fiducia che si è instaurata in questi anni con la comunità di riferimento. Migliaia di donatori e circa 9.000 firme del 5×1000 sono lì a dimostrarlo».
«La nostra Fondazione», dice il Presidente Bruno Ceretto, è l’erede dell’antico atteggiamento di generosità nei confronti dei vecchi ospedali, plasticamente visibile sia presso il San Lazzaro che al Santo Spirito dove statue, ritratti, targhe ricordano e gratificano i vecchi donatori dei due ospedali dismessi. Oggi la Fondazione Ospedale lo fa con nuovi strumenti, ma con identica e antica passione: coinvolgere la popolazione nel contribuire a fare dell’ospedale unico di zona, un esempio di eccellenza al servizio di tutti».
La storia degli ospedali inizia nell’antichità con alcune strutture religiose o militari. Col cristianesimo invece, da un lato si affermava il concetto che il malato era un tutt’unico, corpo e anima; dall’altro affiorava il valore dell’accoglienza, dell’assistenza, dell’ospitalità, gestita nel tempo dai sovrani e poi dallo Stato.
«L’ospitalità che deriva dal termine latino “hospes” è stato uno dei temi cari alla nostra Fondazione che ha portato all’allestimento di tutti gli arredi, soprattutto delle camere di degenza con letto elettrico, divano per l’accompagnatore nelle camere singole, arredi, cassaforte, sistema a sollevamento elettrico per le persone ricoverate, televisore. Tutto questo attraverso il lancio e la condivisione di un grande progetto di fundraising denominato “adotta una stanza”. In queste settimane, dopo che l’Oms ha dichiarato ufficialmente la fine della pandemia Covid si sta finalmente avviando l’intestazione delle stanze con le targhe come ringraziamento dei donatori che hanno aderito all’iniziativa», dice il Presidente Onorario Dario Rolfo.
«A questo proposito», dicono Bruno Ceretto e Luciano Sca-lise, bisogna sottolineare il grande lavoro portato avanti dal comitato acquisti che si è interessato dell’argomento “arredo e comfort alberghiero” composto dai soci Mauro Mollo, Uccio Porro, Eugenio Rabino, Gian Carlo Veglio, Emilio Vigolungo, che hanno dedicato circa due anni di lavoro per comprare il meglio dopo una accanita selezione con le migliori ditte del settore, che avevano nel 2018 aderito al reparto sperimentale realizzando ognuna un prototipo di arredo. Non smetteremo mai di ringraziarli per la passione e la capacità nel portare avanti le trattative, rispettosi dei bisogni dei malati e dei donatori».
Superata la fase costituente del 2008, che ha visto alla presidenza Elisa Miroglio, dall’anno successivo 2009 si è lavorato per ampliare la compagine societaria attraverso i “soci partecipanti”. Oggi i soci partecipanti sono 51, rappresentativi del tessuto economico e civile del nostro territorio. Oggi la Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus è costituita da 62 soci (51 partecipanti e 11 fondatori). Inoltre nel 2009 è partita la prima campagna del 5 per mille.
Nel giro di pochi anni, la Fondazione è risultata essere prima in provincia di Cuneo come numero di firme e importo, passando dai 16.167€ del primo anno ai 273.007€, ultimo dato pubblicato dall’Agenzia delle Entrate.
Contestualmente si è avviata la campagna di fundraising del progetto “Adotta una stanza” attraverso la quale la Fondazione ha raccolto i fondi per rendere le camere del nuovo ospedale allineate ai più alti livelli di comfort e per dotarle delle migliori attrezzature elettromedicali. Una campagna riuscita che ha permesso di arredare in modo funzionale e confortevole tutte le camere di degenza dell’ospedale di Verduno.
Marcella Brizio, vicepresidente del consiglio di amministrazione, ci racconta: «Nel 2010, abbiamo supportato il progetto “Accoglienza ed umanizzazione” in pronto soccorso per migliorare la presa in carico del paziente e le sale d’attesa degli ospedali di Alba e di Bra. Attuammo le nuove direttive regionali in fatto di umanizzazione degli ospedali dando un segno tangibile di quelle che sarebbero state poi le metodologie e le procedure riguardo al comfort ambientale applicate nel nuovo ospedale di Verduno. Promosso dalla Presidente Elisa Miroglio grandissimo successo ottenne anche il concorso “Io, l’ospedale lo vedo così…” in cui aderirono 2.991 bambini e un centinaio di insegnanti di 62 scuole primarie, permettendoci di conoscere le idee e le proposte dei ragazzi per il nuovo Ospedale in fase di realizzazione a Verduno. Oggi questa creatività sarà utilizzata per umanizzare il dipartimento materno-infantile al settimo piano dell’ospedale.
A caratterizzare il 2011 è stato il Bond Etico, come ci spiega Paolo Giraudo, vicepresidente vicario del consiglio di amministrazione “sperimentato per la prima volta in Italia sul nostro territorio, grazie alla collaborazione tra la Fondazione Ospe-dale e la Banca di Credito Cooperativo di Cherasco. Sono stati infatti circa 700 i sottoscrittori che hanno aderito all’iniziativa, con circa 14 milioni di euro raccolti dalla Banca di Cherasco e 210mila euro lordi che sono stati destinati alla Fondazione. Sempre in quell’anno, aggiunge Giraudo, il consiglio di amministrazione ha finanziato il progetto di ricerca sulla percezione e il colore per la nuova struttura ospedaliera di Verduno e si avviarono le visite al cantiere del nascente nuovo nosocomio coinvolgendo diverse centinaia di partecipanti».
Nel 2012 Dario Rolfo subentra alla presidenza della Fonda-zione a Elisa Miroglio fino a giugno del 2015 termine naturale del mandato triennale. Vengono finanziate le prime borse lavoro a medici della Chirurgia per garantire interventi nel campo Epato-Biliare, dell’Ortopedia, dell’Urologia e della Nutrizione Clinica. Viene pubblicato, anche se non obbligatorio, il primo bilancio sociale di mandato per un dovere di trasparenza e per informare gli stakeholders sull’attività svolta in quei primi anni.
Una emergenza caratterizza gli anni 2013-2014: un problema alla Tac donata anni prima dalla Miroglio all’ospedale di Alba che si blocca per i continui guasti dovuti alla vetustà dell’apparecchio.
In quell’occasione la Fondazione riceve la prima richiesta importante da parte dell’ASL per l’acquisto di una nuova Tac e di un nuovo ecografo per le radiologie di Alba e Bra, oggi funzionanti all’ospedale di Verduno. Entrambe le apparecchiature sono state inaugurate nella primavera del 2014. Un impegno di oltre un milione di euro conclusasi con tante iniziative di raccolte fondi e con il coinvolgimento di oltre 800 tra piccoli e grandi donatori tra i quali Giuseppe Miroglio e Oscar Farinetti. La Fondazione promuove con l’Università del Piemonte Orientale il primo master universitario in Italia in Fundraising nel settore socio-sanitario, rimane nella memoria dei partecipanti la lezione sulla comunicazione e sul marketing del patron di Eataly tra i docenti del corso universitario.
In quell’anno, inoltre, dalla collaborazione tra la scuola Enologica di Alba, i Comuni di Alba e Grinzane Cavour, il Consorzio dell’Albeisa e il talento dell’artista Valerio Berruti, nacque il progetto “un magnum di solidarietà Barolo vigna di Cavour”, voluto per umanizzare l’area materno infantile.
Il 2015 vede l’elezione di Emilio Barbero, nuovo presidente della Fondazione. Una delegazione della Fondazione, dopo una visita in alcuni ospedali in Lombardia, decide di acquistare i solleva pazienti elettrici a soffitto su binario. Confortevoli, pratici, funzionali, i nuovi sollevatori consentono di mettere in posizione verticale i pazienti con difficoltà motorie, con facilità e massimo comfort. Ne vengono acquistati circa 4 km.
L’ospedale di Verduno è secondo in Europa come estensione dopo il Karolinska di Stoccolma.
Contestualmente la campagna del 5×1000 riconosce alla Fondazione il primo posto in termini di raccolta in provincia di Cuneo e il raggiungimento del settimo nella graduatoria in Piemonte.
Nel 2016 la Fondazione ha promosso la prima edizione del Premio Gratitudine in una commossa e affollata cerimonia al teatro sociale di Alba, assegnato agli studenti del Liceo Scientifico Cocito di Alba. Il Premio che è rappresentato da un Tank You stilizzato opera della genialità della Gufram, prestigiosa azienda di proprietà di Sandra Vezza, consigliera della Fondazione. «Nello stesso anno, per garantire la massima efficienza del soccorso sanitario nella Valle Bormida, zona più distante e disagiata rispetto al nuovo ospedale, la Fondazione ha donato l’impianto di illuminazione per il volo notturno della piattaforma di elisoccorso del 118 a Cortemilia», sottolinea il past president Emilio Barbero.
Nel 2017 per la Fondazione Ospedale Alba-Bra continuano le attività in preparazione del trasloco: acquistati 395 letti elettrici per la degenza ordinaria, pediatrica, psichiatrica, bariatrica, semintesiva ed alta intensità di cura. «Non semplici letti», rimarca ancora Barbero, «ma veri e propri strumenti terapeutici che favoriscono la guarigione del paziente e facilitano il lavoro degli operatori, come anche per l’Isolatore chemioterapico per la preparazione dei farmaci antitumorali». Il Premio Gratitudine è stato assegnato al mago dei trapianti il Prof. Mauro Salizzoni.
L’anno 2018 vede la nomina del nuovo e attuale presidente Bruno Ceretto, e la terza edizione del Premio Gratitudine, tenutasi nella affollatissima sala del consiglio comunale di Alba, assegnata al grande benefattore notaio Vincenzo Toppino che donò 5 milioni di euro alla Fondazione Ospedale Alba-Bra.
«In quell’anno», ricorda Eugenio Rabino (del comitato acquisti), «vennero allestite e umanizzate tutte le camere di degenza (con 1 o 2 letti, solleva-pazienti elettrici, divano letto e/o poltrona-letto per l’accompagnatore, tv e testaletto), l’accettazione emergenza (DEA), l’OBI, le sale di attesa, le medicherie, gli ambulatori ed i soggiorni dell’intero ospedale e tutto il blocco parto».
Nel 2019, la Fondazione ha donato l’intero allestimento delle 11 sale operatorie, di cui una sala robotica e una sala ibrida con angiografo di ultima generazione (grazie alla donazione della famiglia Ferrero) con Dario Rolfo e Gianni Giordano che ne hanno coordinato l’acquisto dopo un approfondito esame di tutte le proposte tecnologiche pervenute. Sempre in quell’anno è stata allestita la sala angiografica per l’emodinamica e la cura dell’infarto miocardico, rendendo così l’Ospedale di Verduno il secondo centro della provincia attrezzato per questo servizio funzionante 24h su 24h, curata negli acquisti da Gian Paolo Balli, Fausto Rossotti e Paolo Giraudo.
A dicembre venne assegnato al Politeama di Bra il Premio Gratitudine al grande maestro Ezio Bosso, come ricorda con commozione Mauro Mollo amico di lunga data del musicista.
«La generosità del notaio Toppino», sottolinea Uccio Porro del comitato acquisti, «ci ha permesso di acquistare anche l’intero e modernissimo laboratorio di anatomia patologica: pareti attrezzate e arredo tecnico; sala formalina e strumenti; coloratore; montatore di vetrini; processatore; criostato; microtomi; centralina da inclusione; microscopi, tutti di ultima generazione».
Un capitolo a parte merita il 2020. È stato l’anno della pandemia, ma «la Fondazione è stata al fianco dell’Asl Cn2 per affrontare l’emergenza Covid-19 con oltre 1.600.000 euro di donazioni ricevute», rimarca Scalise. «E di quell’anno, scolpito nella mia memoria e indelebile nel mio cuore l’arrivo del primo paziente nell’ospedale di Verduno avvenuto il 31 marzo. Alle ore 15,24 la prima ambulanza, scortata dai Carabinieri, entrava nella camera calda del Pronto Soccorso al quinto piano dell’edificio. La situazione sanitaria era difficile in quel momento, ma la consapevolezza di veder concretizzati tutti gli sforzi compiuti per dare al territorio una struttura d’eccellenza, ancora oggi, al pensiero, fa sentire orgogliosi per aver contribuito alla realizzazione di un lungo sogno condiviso con tante altre persone».
Il 29 settembre l’intitolazione dell’Ospedale a Michele e Pietro Ferrero, è stato l’inizio di un grande percorso per fare diventare grande e attrattivo il nuovo bellissimo ospedale.
Il successo dell’iniziativa “L’abbraccio più forte” lanciata insieme all’artista Valerio Berruti a sostegno dell’emergenza Coronavirus, che ha permesso fra le altre cose l’acquisto dell’ambulatorio mobile utilizzato per la vaccinazione anti-Covid, conferma il forte legame tra Fondazione Ospedale e territorio. Per quella gara di solidarietà fu assegnato il Premio Gratitudine all’artista albese il 19 luglio dell’anno successivo presso il Belvedere a Verduno.
Nel 2021, i progetti non si sono fermati: è stato realizzato il moderno Auditorium-Sala conferenze da 160 posti; inaugurato il servizio di radioterapia e lanciato il progetto “L’ospedale nella natura, la natura nell’ospedale” per la realizzazione di un parco, dentro e intorno all’ospedale, con giardini terapeutici grazie al sostegno della Famiglia Ferrero. A novembre il Premio Gratitudine ha preso la strada internazionale premiando l’Armenise Harvard Medical School di Boston.
Nel 2022, la Fondazione ha promosso in sinergia con le strutture dell’Asl Cn2 il Progetto Abicibi – per migliorare il cibo somministrato in ospedale e nel contempo dando vita al percorso di umanizzazione dell’Area Materno Infantile: punto nascita, narrazione pittorica e taxi barelle nella pediatria. L’anno scorso hanno preso servizio i giovani Medici Specializzandi le cui borse di studio sono finanziate dal progetto “Adotta un Medico Specializzando. Il Premio Gratitudine è stato assegnato alla signora Maria Franca Ferrero con una prestigiosa cerimonia aperta da una lezione magistrale sul valore del dono da parte del Prof. Vito Mancuso.
«In questo 2023», conclude Bruno Ceretto, «compiamo 15 anni di attività, di impegno e dedizione. Un lungo viaggio nel corso del quale la Fondazione Ospedale ha raccolto e donato all’ospedale pubblico Ferrero apparecchiature, impianti, strumenti diagnostici ed arredi del valore di oltre 25 milioni di euro. Tutto questo è stato possibile grazie alla generosità del territorio, che di certo non smetterà di sostenere la Fondazione riconoscendo l’impegno profuso per contribuire a sviluppare ancora di più la cura e l’accoglienza all’Ospedale “Michele e Pietro Ferrero”: un ospedale GLOCAL che guarda a cosa succede nel mondo, ma nel contempo vuole rimanere un ospedale di campagna dove le persone devono sentirsi a casa».
L’auditorium: laboratorio di formazione,
incontri e cultura
L’Auditorium dell’Ospedale “Michele e Pietro Ferrero” è destinato ad attività istituzionali di formazione del personale, conferenze di luminari di medicina e della sanità, anche a livello internazionale. Dispone di 160 posti ed è video-collegato con il blocco operatorio, avendo una cabina di regia ad alta tecnologia. Ultimato nel mese di ottobre 2021 con l’abbellimento dei due foyer d’accesso con i desk per l’accoglienza, un guardaroba e il prezioso intervento artistico nell’ingresso ad opera dell’artista David Tremlett rappresenta senza alcun dubbio un luogo di eccellenza per la formazione e l’aggiornamento del personale sanitario, ma nel contempo un ulteriore luogo di umanizzazione della struttura. L’idea è proprio quella di animare i luoghi di cura e portare, fin dentro l’ospedale, attività ricreative quali la presentazione di un libro, la proiezione di un film, di una partita di calcio, l’ascolto di un concerto… attività che possono avvicinare i pazienti stessi alla propria quotidianità, rendendo meno netto e stridente il confine con l’ambiente di cura. A fine 2022, gli spazi adiacenti all’Auditorium sono stati impreziositi e valorizzati da una ampia vetrata che garantisce accesso agli spazi formativi limitrofi e costituisce uno dei biglietti da visita dell’ospedale. Inoltre, grazie al supporto del Comune di Bra e del Comune di Alba sono state allestite antistanti all’entrata sud Verduno due pensiline del bus e un totem di monitoraggio con gli orari di percorrenza dei collegamenti pubblici. Il 28 marzo 2023 questi spazi sono stati inaugurati ufficialmente alla presenza di Autorità e Donatori.
Abcibi – La ricetta della salute
Nel settembre 2022 il progetto ha ottenuto un secondo finanziamento per diffondere i risultati ottenuti e portare azioni complementari sul territorio avviando un dialogo con i Comuni di Alba e Bra per il miglioramento delle mense scolastiche.
I volontari: persone che aiutano persone
Non si tratta dunque di una operazione prettamente estetica di abbellimento, ma essenzialmente funzionale. L’intervento ha interessato la camera calda, compresa l’area esterna di accesso pedonale e ambulanze, l’atrio triage (in via di realizzazione), le aree separate di attesa per i pazienti e gli accompagnatori, i corridoi e i nodi connettivi, le diverse aree di immediato monitoraggio dei pazienti in barella, la shock room, le salette ambulatoriali e quelle riservate al personale medico e paramedico. L’iniziativa in atto è rivolta all’accoglienza dei pazienti e dei loro accompagnatori, al benessere psicologico degli operatori e al conferimento di una forte e riconoscibile identità istituzionale alla struttura. Inoltre, per risolvere il problema dell’orientamento all’interno dell’Ospedale, grazie al supporto della Fondazione sono stati formati oltre 80 volontari che rappresentano una figura, preziosa, in gado di svolgere intermediazione tra utenza e personale sanitario. Il loro ruolo è certamente quello di collante tra personale e pazienti e il loro operato è fondamentale per creare un ambiente sereno e positivo facendo in modo di alleviare l’attesa, in particolare di persone anziane e bisognose. Rappresentano il valore umano, in quanto autentici donatori di tempo. Uomini e donne che con pazienza, disponibilità ed un sorriso aiutano chi si rivolge all’ospedale. Prossimamente entrerà in servizio un nuovo gruppo che oltre al pronto soccorso accompagnerà le persone verso gli altri servizi ospedalieri. I lettori che vogliono diventare volontari di questo nuovo e importante servizio di accoglienza e accompagnamento possono rivolgersi alla Fondazione Ospedale: 0172 1404444 info@fondazioneospedalealbabra.it
Innovazione tecnologica a Verduno: la Radioterapia, le sale operatorie e il robot da Vinci
La Radioterapia rappresenta oggi una delle più importanti modalità di cura dei tumori. È un trattamento localizzato, indolore, che coinvolge aree ben delimitate dell’organismo. L’alta energia utilizzata, molto più elevata di quella che si usa per le normali radiografie, porta a morte le cellule tumorali, impedendone così la fase di crescita. Non è invasiva, non richiede anestesia o medicamenti particolari e si esegue in tempi brevi: per questo è indicata anche per i pazienti non operabili o che non possono effettuare chemioterapia. Non esisteva nei due vecchi ospedali di Alba e Bra, ma dal 2021, finalmente nell’ospedale Ferrero a Verduno, è diventata operativa la nuova radioterapia. Unica in Piemonte dotata e arricchita da un giardino terapeutico, realizzazione anch’esso della Fondazione che ha contribuito con oltre un milione e mezzo di euro al completamento dell’intero allestimento del Servizio con l’acquisto di attrezzature, arredi, progetto colore e giardino anness
“Ci prendiamo di cura di te” è il motto all’area d’ingresso: un impegno fatto proprio da una entusiasta equipe che sta dimostrando con i fatti come sia possibile usare l’arma della gentilezza e dell’accoglienza nella cura delle persone.
La Radioterapia è in ordine temporale solo l’ultimo dei grandi impegni della Fondazione per l’acquisto e la donazione di attrezzature in Ospedale. è di fondamentale importanza ricordare il Blocco Operatorio in cui è stato donato – per il valore commerciale di circa 8 milioni – l’intero allestimento per 11 sale operatorie di cui una robotica con il robot chirurgico Da Vinci, uno dei sei operanti in Piemonte.
Un grande passo avanti nel settore della chirurgia mini invasiva ad oggi usato nel campo urologico e ginecologico, ma che assume un ulteriore significato se visto in prospettiva futura. Grazie a donazioni di questo calibro, infatti, il nuovo ospedale può candidarsi a diventare punto di riferimento regionale in diversi campi, attivando anche collaborazioni con altre realtà per ospitare equipe itineranti che rappresentino gli Hub di provenienza portando su diversi ambiti specialistici l’eccellenza nel territorio sud del Piemonte.
“L’ospedale nella natura, la natura nell’ospedale”
La Radioterapia rappresenta oggi una delle più importanti modalità di cura dei tumori. È un trattamento localizzato, indolore, che coinvolge aree ben delimitate dell’organismo. L’alta energia utilizzata, molto più elevata di quella che si usa per le normali radiografie, porta a morte le cellule tumorali, impedendone così la fase di crescita. Non è invasiva, non richiede anestesia o medicamenti particolari e si esegue in tempi brevi: per questo è indicata anche per i pazienti non operabili o che non possono effettuare chemioterapia. Non esisteva nei due vecchi ospedali di Alba e Bra, ma dal 2021, finalmente nell’ospedale Ferrero a Verduno, è diventata operativa la nuova radioterapia. Unica in Piemonte dotata e arricchita da un giardino terapeutico, realizzazione anch’esso della Fondazione che ha contribuito con oltre un milione e mezzo di euro al completamento dell’intero allestimento del Servizio con l’acquisto di attrezzature, arredi, progetto colore e giardino annesso al servizio.
“Ci prendiamo di cura di te” è il motto all’area d’ingresso: un impegno fatto proprio da una entusiasta equipe che sta dimostrando con i fatti come sia possibile usare l’arma della gentilezza e dell’accoglienza nella cura delle persone.
La Radioterapia è in ordine temporale solo l’ultimo dei grandi impegni della Fondazione per l’acquisto e la donazione di attrezzature in Ospedale. è di fondamentale importanza ricordare il Blocco Operatorio in cui è stato donato – per il valore commerciale di circa 8 milioni – l’intero allestimento per 11 sale operatorie di cui una robotica con il robot chirurgico Da Vinci, uno dei sei operanti in Piemonte.
Un grande passo avanti nel settore della chirurgia mini invasiva ad oggi usato nel campo urologico e ginecologico, ma che assume un ulteriore significato se visto in prospettiva futura. Grazie a donazioni di questo calibro, infatti, il nuovo ospedale può candidarsi a diventare punto di riferimento regionale in diversi campi, attivando anche collaborazioni con altre realtà per ospitare equipe itineranti che rappresentino gli Hub di provenienza portando su diversi ambiti specialistici l’eccellenza nel territorio sud del Piemonte.
Near to care, nuove funzioni per il nido e la neonattologia
Sono altresì incentivate per la Pediatria azioni di Telemedicina a sostegno all’allattamento al seno in modalità telematica, tramite l’App Tytocare e il dispositivo Tytohome; televisita in diretta e/o in differita alle mamme e ai neonati con registrazione dei parametri. Per ciò che attiene alla Ginecologia invece, sempre con azioni legate alla Telemedicina è stata la creazione di una App per la rilevazione dei parametri clinici specifici e sintomi, per il monitoraggio della paziente nell’ambito del percorso ostetrico – ginecologico nel primo mese post-intervento, ma soprattutto sono state rafforzate le competenze del personale medico/ chirurgico e migliorata l’assistenza fornita. Il personale è stato dotato di una postazione didattica “pelvic trainer” per formazioni ed esercitazioni grazie al simulatore virtuale che viene regolarmente utilizzato dal team chirurgico per implementare skills laparoscopici di base ed avanzati. Il nuovo Nido e la nuova Neonatologia sono operativi dall’autunno 2022 e l’inaugurazione ufficiale è prevista entro il 2023.arte e bellezza per regalare positività
Arte e bellezza per regalare positività
Sono altresì incentivate per la Pediatria azioni di Telemedicina a sostegno all’allattamento al seno in modalità telematica, tramite l’App Tytocare e il dispositivo Tytohome; televisita in diretta e/o in differita alle mamme e ai neonati con registrazione dei parametri. Per ciò che attiene alla Ginecologia invece, sempre con azioni legate alla Telemedicina è stata la creazione di una App per la rilevazione dei parametri clinici specifici e sintomi, per il monitoraggio della paziente nell’ambito del percorso ostetrico – ginecologico nel primo mese post-intervento, ma soprattutto sono state rafforzate le competenze del personale medico/ chirurgico e migliorata l’assistenza fornita. Il personale è stato dotato di una postazione didattica “pelvic trainer” per formazioni ed esercitazioni grazie al simulatore virtuale che viene regolarmente utilizzato dal team chirurgico per implementare skills laparoscopici di base ed avanzati. Il nuovo Nido e la nuova Neonatologia sono operativi dall’autunno 2022 e l’inaugurazione ufficiale è prevista entro il 2023.