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L’Ospedale di Verduno ospita Convegno Internazionale di Oncologia Ginecologica

Presso l’Auditorium della Fondazione Ospedale, luminari e ricercatori a confronto

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Oggi, martedì 23 maggio e domani l’Auditorium dell’Ospedale Ferrero di Verduno è sede del Convegno Internazionale “An Era of Breakthroughs in Gynecologic Oncology. From diagnosis to therapy” (Un’era di scoperte in Oncologia Ginecologica. Dalla diagnosi alla terapia).

L’incontro si propone di discutere i principali cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nella cura delle donne con tumore ginecologico e ospita gli interventi di molti esponenti di spicco della comunità dell’oncologia ginecologica, provenienti da Italia, Europa e Stati Uniti.

Il convegno, diretto dal dottor Alessandro Buda (direttore del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Ferrero di Verduno) e dal dottor Pedro Tomas Ramirez (luminare di Ginecologia Oncologica, Houston, U.S.A), pone l’attenzione dei partecipanti su come, grazie all’affinamento delle tecniche diagnostiche e alle tecnologie sempre più sofisticate rispetto al passato, si possa guardare con più fiducia a una medicina personalizzata per le varie categorie di donne.

La medicina basata sull’evidenza rappresenta un caposaldo del medico del nuovo millennio, e grazie alle innovazioni della genomica e dei marcatori molecolari stanno diventando possibili strategie di cura più “precise”, sempre più dedicate e modulate per ogni singola donna. La medicina di precisione sta facendo passi da gigante non solo in ambito chirurgico, ma anche nella gestione delle sindromi ereditarie-familiari associate a tumori ovarici o uterini. L’opportunità di analizzare il patrimonio genetico di ciascun individuo può infatti consentire di individuare una strategia terapeutica personalizzata con probabili maggiori probabilità di successo.

Ci sono quindi molte risposte già date, ma molte domande rimangono aperte e dibattute. Di questi temi si sta parlando al convegno organizzato dall’ASL CN2 e patrocinato dai gruppi di studio MaNGO (Mario Negri Gynecologic Oncology) e MITO (Multicenter Italian Trials in Ovarian cancer and gynecologic malignancies) e da numerose Società Scientifiche internazionali.