Bruxelles, 24 mag – “La proposta di direttiva Ue sulla qualità dell’aria è disallineata rispetto alle rilevazioni degli inquinanti sul campo e va rivista, prendendo in considerazione aspirazioni ambientali, implicazioni socioeconomiche e necessità di approccio scientifico, sostenibile e pragmatico. I nuovi limiti sulla qualità dell’aria, a dispetto dei nobili intenti, rischiano di destabilizzare settori fondamentali della nostra economia. Per avvicinarsi ai nuovi limiti, la sola pianura padana dovrebbe sacrificare il 75% dei veicoli e delle attività industriali, la maggioranza dell’industria zootecnica, perfino eliminare i riscaldamenti domestici a biomassa. La proposta si basa su valutazioni d’impatto che non riflettono i dati ottenuti dalle stazioni di monitoraggio. Preoccupante che a sinistra ci sia chi cerca di peggiorare la proposta con modifiche che restringono la flessibilità di adeguamento ai nuovi limiti. Mi rivolgo agli eletti italiani di tutti gli schieramenti: non dimentichiamo le esigenze uniche dei territori, serve prevenire l’adozione di queste modifiche che rischiano di penalizzare ingiustamente le nostre regioni. Fondamentale trovare equilibrio tra necessità di proteggere la salute pubblica e sostenere le comunità e l’economia che rappresentiamo”.
Così in una nota Gianna Gancia, europarlamentare della Lega, relatrice ombra del provvedimento, a margine dell’incontro odierno con il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e i rappresentanti delle Regioni Veneto ed Emilia Romagna.