Innovazione e continuità, per permettere a Confindustria Cuneo di continuare a navigare in acque serene e prosperose. Queste sono le linee guida di Mariano Costamagna, che il 17 maggio, dopo la designazione degli scorsi mesi, è stato eletto all’unanimità dall’assemblea annuale come nuovo presidente e rimarrà in carica per quattro anni.
Classe 1951, Costamagna è stato fondatore e titolare di grandi aziende, molte delle quali operano nella manifattura e nell’agroalimentare, è presidente onorario della società Westport Fuel Systems Italia (ex Mtm), ed ha ricevuto nel 2012 l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine «al merito della Repubblica Italiana». Succede ad un altro «capitano di lungo corso», Mauro Gola, il quale ha guidato l’ente negli ultimi sei anni.
La cerimonia di elezione del 17 maggio è stata pesantemente condizionata dal maltempo, che però non ha impedito, dopo l’assemblea privata, l’intitolazione del giardino della sede di Confindustria Cuneo al compianto e amattissimo Amilcare Merlo, decano degli industriali scomparso lo scorso 9 novembre all’età di 87 anni. Dopo l’inaugurazione del cippo l’assemblea si è poi spostata presso il Centro Incontri della Provincia per il discorso di insediamento e per gli interventi di alcune rilevanti personalità.
L’assemblea ha infatti visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi, del suo vice Alberto Marenghi, del presidente nazionale della Piccola Industria Confindustria Giovanni Baroni e di molte personalità politiche, civili e militari. Sono altresì intervenuti, dai rispettivi dicasteri, il vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani ed il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
Il primo intervento è stato dell’ex presidente Mauro Gola, che lascia il timone della nave con una meritata standing ovation degli industriali presenti al termine di un mandato lungo ed in cui ha cercato di «costruire una Confindustria Cuneo che dialogasse con politica ed istituzioni rimanendovi equidistante», ma anche in grado di mettere al centro le persone ed il binomio impresa-imprenditore. I ministri si sono invece concentrati sugli sforzi e sulle iniziative che il governo guidato da Giorgia Meloni sta mettendo in atto per l’industria e l’economia. Il ministro Tajani ha garantito che il tessuto industriale italiano è tra le priorità, citando diverse occasioni in cui lo stesso ha salvato l’Italia (crisi Lehman Brothers del 2008, Covid e guerra in Ucraina).
I concetti sono stati in larga parte ripresi dal ministro Urso, che si è inoltre concentrato sulle norme e sulle iniziative che l’esecutivo sta mettendo in campo per la tutela del Made in Italy ed ha elogiato il sistema produttivo italiano, «fatto di piccole e medie imprese, di filiere industriali e di catena corta produttiva, che tanto successo sta avendo contraddicendo chi aveva previsto disastri per il nostro Paese».
Nel suo discorso di insediamento Mariano Costamagna ha voluto introdurre i cardini del suo mandato: continuità con ciò che è stato fatto, ma anche innovazione per restare al passo con le sfide sempre più pressanti, ma impegnative e stimolanti che il mondo dell’industria sta per affrontare. Si tratta di processi come la transizione green e la transizione digitale che vanno affrontati, conclude Costamagna, globalmente ma con un occhio di riguardo al contesto provinciale. Il tutto restituendo con il massimo impegno ad un territorio sempre accogliente verso il mondo industriale.
L’assemblea si è conclusa con l’intervista della direttrice di Confindustria Cuneo, Giuliana Cirio, al presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi. Quest’ultimo ha riservato il passaggio più lungo e sentito ricordando anche con una nota polemica: «Il Paese ha la memoria corta: sono stati dimenticati i sacrifici fatti e il senso di responsabilità che abbiamo dimostrato e che mi rendono orgoglioso di rappresentare gli imprenditori italiani».
Al lavoro anche la squadra di presidenza. Si riparte dai numeri
in crescita del 2022
L’elezione di Mariano Costamagna coincide con l’avvio del lavoro della sua squadra, composta da Giuseppe Miroglio, presidente del Gruppo Miroglio; Roberto Rolfo, ad della Rolfo di Bra; Bartolomeo Salomone, presidente di Ferrero; Paolo Merlo, ad Merlo di San Defendente di Cervasca; Chiara Bardini, gm Agrimontana di Borgo San Dalmazzo; Alberto Biraghi, ad Valgrana di Scarnafigi; Marco Costamagna, ad Biemmedue di Cherasco; Gabriele Gazzano, ad della Ediltel di Nucetto e Matteo Rossi Sebaste, ad Golosità dal 1885 di Grinzane Cavour. Nel Consiglio di presidenza rimane il past president Mauro Gola che entra anche in Confindustria nazionale. L’assemblea annuale è anche stata l’occasione per un punto sullo stato dell’ente, in un contesto economico in ripresa e che si prevede in crescita dell’1,2% nel 2023 a livello nazionale, secondo le stime date dal ministro Urso nel suo intervento. Nel 2022 l’economia cuneese ha prodotto un fatturato relativo all’export pari a 9,6 miliardi di euro, circa il 17% delle esportazioni regionali. La “filiale” cuneese dell’Unione industriale vanta più di 1.100 associati per 53.000 addetti, per un ventaglio di imprese che va dalle piccole realtà e dalle startup fino alle grandi multinazionali. Tanti sono i servizi ed i progetti riservati agli associati, in un contesto economico sempre più mutevole e che necessita di network e relazioni per continuare ad avanzare.