Con una certa reticenza, il Volley Savigliano sta cercando di mettere in soffitta la stagione sportiva 2022/23. Sono ancora troppo vivi, infatti, i ricordi di un’annata che, proprio in occasione del Cinquantenario della società, hanno portato il Monge-Gerbaudo al punto più alto della sua storia, con la partecipazione alla final-eight di Coppa Italia e l’accesso ai quarti di finale dei playoff della Serie A3 Credem Banca. Troppo per poterli dimenticare così rapidamente.
Tra gli artefici del grande traguardo saviglianese, un ruolo di prim’ordine, benché spesso dietro le quinte, è stato ricoperto da Corrado Caula, il Direttore Sportivo che nell’estate 2022 ha plasmato una creatura in grado di cancellare dalla memoria la retrocessione della stagione precedente, portando la piazza in lidi mai esplorati in cinque decenni di vita.
Caula, dal punto di vista prettamente sportivo, qual è il bilancio del 2022/23 del Monge-Gerbaudo Savigliano?
Direi un bilancio eccezionale. Non dimentichiamoci che lo scorso agosto ci presentammo ai nastri di partenza con l’obiettivo salvezza e con un roster rinnovato del 60%: poteva essere un rischio, anche perché, pur conoscendo le qualità tecniche dei ragazzi in cui avevamo creduto, non li conoscevamo dal punto di vista umano e non sapevamo quale alchimia sarebbero riusciti a creare. Messa da parte la ruggine di inizio stagione, il resto è stato tutto bellissimo, grazie al loro entusiasmo e al lavoro dello staff tecnico.
E pensare che in pochi lo scorso settembre avrebbero pensato a una stagione del genere…
Io e miei collaboratori ci siamo assunti dei rischi, perché eravamo certi che alcuni profili erano quelli giusti per noi. Grazie al lavoro dei due tecnici, le potenzialità di questo gruppo sono state valorizzate al meglio, con i risultati che tutti conosciamo. Il merito, però, è anche della dirigenza, che non ha mai fatto mancare la sua presenza, anche negli allenamenti settimanali.
Che cos’ha fatto la differenza rispetto al 2021/22?
Abbiamo imparato la lezione, dopo la nostra prima esperienza in Serie A3 Credem Banca. Abbiamo toccato con mano come il livello tecnico e fisico fosse diverso rispetto alla Serie B. Serviva un cambio di mentalità e di sistema di gioco, e siamo riusciti a metterlo in campo.
Il punto più alto?
Dico il ritorno dei playoff contro Garlasco, perché vedere tutta quella gente al PalaSanGiorgio è stato davvero emozionante. Quest’anno il pubblico è stato spesso un fattore decisivo, ma mai come quella volta.
Ora si riparte, ancora con il tandem Simeon-Brignone…
Di “Lollo” conoscevo tutto da giocatore, perché lo avevo visto giocare a lungo e lo ritenevo uno dei migliori palleggiatori mai passati in Piemonte, e forse non solo. Non lo conoscevo, invece, come uomo, ma ora posso dire che è una grande persona. Su “Brigna”, invece, non avevo nessun dubbio: è un ragazzo intraprendente e soprattutto un grandissimo interlocutore e punto di contatto tra giocatori, dirigenza e primo allenatore.
Sul campo, invece, che squadra pensate di allestire?
Il presupposto è che sarà dura ripetersi a certi livelli. Detto ciò, sicuramente ci proveremo, pur partendo dalla convinzione che il nostro obiettivo sarà ancora la salvezza. Abbiamo iniziato a lavorare al roster già alcuni mesi fa e ci saranno probabilmente alcuni accorgimenti. Ci tengo, però, a precisare che gli addii di alcuni ragazzi non sono dipesi da esigenze di carattere tecnico, ma da motivi personali dei singoli. A livello tecnico, invece, in concerto con i tecnici, stiamo lavorando per migliorare i fondamentali di attacco e muro, aumentando la fisicità.
c.s.