In Piemonte spazio agli “apprendisti enotecnici”. Forte della vocazione vitivinicola regionale, la Giunta del Piemonte ha approvato, su proposta dell’assessore al Lavoro e alla Formazione Elena Chiorino, l’atto di indirizzo per la programmazione dell’offerta formativa in apprendistato per il conseguimento del diploma d’istruzione secondaria superiore e specializzazione di enotecnico. «Il Piemonte, terra del vino, potrà così contare su un nuovo importante strumento per la formazione e l’inserimento lavorativo di qualità, in un comparto tra i più eccellenti del territorio che contribuisce a rendere grande il made in Italy nel mondo. Grazie a un investimento di due milioni di euro sul triennio 2023-2026, continuiamo a dare forza e sostegno alle nostre imprese che necessitano di personale sempre più qualificato, in possesso di competenze tali per accompagnare le attività verso innovazione, espansione e competitività sui mercati internazionali; sono profondamente orgogliosa delle nostre eccellenze e bisogna fare il massimo per la loro valorizzazione, anche in tal senso». Lo ha dichiarato l’assessore regionale a Lavoro e Formazione Elena Chiorino. L’enotecnico è il professionista che, dalle fasi della produzione del vino, dalla coltivazione della vite alla raccolta dell’uva, alla sua vinificazione e all’imbottigliamento, sovrintende e determina quanto serve per la produzione enologica e di altri prodotti derivanti dalla vite, fino ad arrivare alla loro commercializzazione. Il provvedimento dà di fatto avvio alla procedura per la costituzione dell’offerta formativa degli istituti scolastici che saranno autorizzati a erogare i servizi formativi di co-progettazione dei percorsi formativi in apprendistato per il conseguimento del diploma e il relativo tutoraggio scolastico. Inoltre, il documento segue la sperimentazione avviata a partire dall’anno scolastico 2017-2018, con una novità rilevante ovvero, accanto alle istituzioni scolastiche statali, si aggiungeranno all’elenco dei beneficiari anche le scuole paritarie operanti sul territorio regionale, in linea con quanto previsto dal Testo Unico sull’Apprendistato approvato nel corso del 2020.
Sempre restando nell’ambito enologico, l’assessore regionale a Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio ha commentato l’ingresso dell’Alto Piemonte Gran Monferrato quale candidato a Città Europea del Vino per l’anno 2024. Una decisione del Consiglio Nazionale di Città del Vino, sentita la Commissione Tecnica di Valutazione. «Il dossier ha un profilo molto alto, non potevano passare inosservate le eccellenze dei prodotti ma anche della filiera della produzione. Risultato importante anche per le nostre città che si sono unite per raggiungere un grande risultato. Dobbiamo superare l’ultimo esame; in ogni caso, al momento, 19 città piemontesi sono entrate nel gotha della rete europea del vino con un riconoscimento che rende merito alla grandezza del nostro Piemonte e del Comitato promotore che ha dimostrato sul campo di avere un profilo professionale di primissimo livello». Adesso sarà il Consiglio di Recevin (Rete Europea delle Città del Vino) a formalizzare la nomina del vincitore al Parlamento Europeo di Bruxelles entro la prima decade di luglio. Il riconoscimento di questa importante parte del Piemonte, che si estende dal Nord al Sud della Regione, la porrà come riferimento dell’intera Unione Europea sulle tematiche del vino. Destinatarie del riconoscimento sono Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco che nella primavera del 2022 hanno avviato un percorso comune per giungere al riconoscimento di territorio europeo del vino del 2024.
Biodiversità, ricerca e iniziative solidali protagoniste
ad Alba nell’evento di Go Wine
Le incertezze legate al meteo non hanno compromesso il positivo svolgimento della “Festa del Vino-I Vitigni Autoctoni del Piemonte”, evento promosso dall’associazione Go Wine del presidente Massimo Corrado e andato in scena ad Alba per la quinta edizione. Complessivamente sono 95 le cantine che, nel segno della biodiversità, hanno partecipato; presenti inoltre alcuni espositori di prodotti tipici di Langa e Roero. Nel corso della giornata un momento ufficiale è stato poi riservato alla consegna di due contributi che l’associazione Go Wine ha voluto riconoscere con due distinte finalità: alla Fondazione Giovanni Dalmasso, per la ricerca in campo vitivinicolo; a padre Ottavio Fasano, missionario Cappuccino, per l’opera a favore della viticoltura nella Repubblica di Capo Verde, con una lungimirante azione che unisce anche profili di carattere sociale.