I disturbi dell’alimentazione e della nutrizione si organizzano su un processo psicologico gravemente disfunzionale che condiziona lo sviluppo psicofisico degli adolescenti. I DAN sono intrinsecamente legati alle caratteristiche socio-culturali della società che oggi promuove valori continuamente in evoluzione, pertanto instabili, capaci di influenzare fortemente la maturazione psicologica degli adolescenti.
Si tratta di patologie estremamente gravi e complesse, spesso di multiforme presentazione clinica, che si caratterizzano fondamentalmente per un alterato rapporto con il cibo, un’eccessiva preoccupazione per le forme corporee. Gli orizzonti di vita si restringono, favorendo la focalizzazione dell’attenzione sulla valutazione ossessiva del proprio corpo, sul controllo dell’alimentazione e del peso.
Tali gravi disturbi mentali sono aumentati di circa il 30% rispetto al periodo pre-pandemico, con esordi più precoci e subito clinicamente gravi. Alla base dei DAN vi sono implicazioni psicologiche e psichiatriche, individuali e familiari, che vanno rilevate, soprattutto all’esordio, da professionisti specializzati nell’ambito di un intervento multidisciplinare, come delineato nelle linee guida per i Disturbi del Comportamento Alimentare (Nice 2017), per scongiurare esiti devastanti sulla psiche e sul fisico, con altissimi rischi di morte e di suicidio.
Dal punto di vista psicologico i DAN richiedono un inquadramento psicodiagnostico che tenga conto di dati personali, familiari e sociali per poter promuovere successivamente interventi psicoterapeutici appropriati.
Non meno importante è, inoltre, l’intervento nell’area psicosociale che, come la prevenzione e l’educazione alla salute, va promosso nelle scuole, nei confronti delle famiglie con il coinvolgimento di figure sanitarie di base e del territorio.
La giornata di Studio, organizzata dalla Fondazione Ospedale S.Croce-Carle di Cuneo, vuole essere un momento di riflessione sullo stato attuale dell’assistenza in Italia e sul nostro territorio provinciale.