Home Attualità Alla Fondazione Ferrero “La cura delle parole” in ricordo di Marco Brovia

Alla Fondazione Ferrero “La cura delle parole” in ricordo di Marco Brovia

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Sabato 17 giugno alle 16 l’Auditorium della Fondazione Ferrero si anima di parole. Il collettivo Amici del Brò presenta La cura delle parole con ospite d’eccezione la poetessa Chandra Livia Candiani.
L’evento è stato ideato in ricordo di Marco Brovia e coinvolge ragazzi diversamente abili e mamme con bambini in difficoltà.

Si parte alle 16 con la proiezione del video che accompagna la canzone Angelo 10 lode, in cui si vedono la cantautrice Simona Colonna e Cristiano Allasia che registrano la traccia.

Poi ci sarà un intervento di Francesca Innocenti che presenta il collettivo e il progetto che si è sviluppato durante tutto l’anno, progetto grazie al quale ragazzi diversamente abili e donne di una comunità che accoglie mamme con bambini in difficoltà hanno partecipato a laboratori e momenti di confronto e riflessione durante i quali si sono letti i testi di Chandra. Le sue poesie sono state stimolo per fare una ricerca sulle parole, in modo che i ragazzi trovassero i modi a loro volta il modo di esprimere emozioni attraverso parole e poesie.

Hanno partecipato al progetto: Gruppo arte, gruppo autori “La carovana”, Comunità Alice Mamma e bimbi, Associazione Cascina Aquilone, Centro Diurno Coccio e la tela, Istituto Ferrero (raf 3 e 4), Gruppo adolescenti del Consorzio.
A seguire un dialogo tra il Professore Francesco Occhetto e Chandra Livia Candiani sulle parole che curano, tema caro alla poetessa, affrontato spesso nelle sue raccolte.

Sul finale ci sarà spazio per un dialogo con i ragazzi che hanno lavorato sulle poesie. Durante la giornata sarà inoltre possibile visitare la mostra con i lavori dei ragazzi albesi allestita nell’atrio della Fondazione dove sono esposte produzioni ideate dai ragazzi.

Marco Brovia, in memoria del quale si tiene questo evento, non poteva esprimersi verbalmente. Scrivere poesie con lui era addentrarsi in monologhi dialogati, e nel suo secondo libro, monologhi figli di un sincero, intimo scambio comunicativo a due.