In qualità di “sito specifico Unesco”, l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour si impegna per creare contenuti e tenere viva l’attenzione sul riconoscimento che il 22 giugno 2014 ha inserito i paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato tra i patrimoni dell’umanità. Tra le varie iniziative spicca “L’Omaggio. Langhe-Roero e Monferrato: onde di bellezza e geometrie coltive nei paesaggi e nei paesi del vino”, giunto all’ottava edizione e in programma per domenica 18 giugno, alle 10,30, al Castello di Grinzane Cavour, sede proprio dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour.
La manifestazione intende valorizzare il lavoro e i tanti gesti artistici che stanno dietro alla bellezza viticola tutelata dall’Unesco. Tutto questo – hanno rimarcato gli organizzatori in una nota – anche per stimolare fra i viticoltori il positivo sentimento dell’emulazione, utile per rafforzare l’attenzione e l’impegno verso il rispetto del paesaggio e verso il bello.
In quest’ottica, nell’ambito dell’evento celebrativo, vengono premiati i versanti collinari (alcuni dei quali indicati dai rispettivi Consorzi di Tutela), e non i singoli vigneti, per dare l’idea di una bellezza costruita dal lavoro di più vignaioli; un analogo riconoscimento viene inoltre attribuito anche ai sindaci dei rispettivi comuni in modo da sensibilizzare gli amministratori locali sui temi della tutela del paesaggio. E poi c’è la sezione internazionale de “L’Omaggio” che rende onore ai paesaggi del vino più belli o significativi del mondo.
La prima edizione (2014) è stata dedicata a tutti i viticoltori di Langhe, Roero e Monferrato per sottolineare che il riconoscimento Unesco ha premiato una bellezza e una civiltà costruite nei secoli da generazioni di viticoltori e contadini.
La seconda edizione (2015) ha voluto ancora insistere sui valori della civiltà vitivinicola delle colline che hanno come punto di riferimento il Castello di Grinzane, andando a omaggiare i paesaggi e i paesi viticoli argentini di Mendoza, costruiti dai piemontesi emigrati in Sudamerica tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
La terza edizione (2016) si è aperta al confronto con una delle più mature e prestigiose realtà vitivinicole del mondo: la Borgogna, anch’essa patrimonio Unesco con i suoi “climat”.
La quarta edizione (2017) ha avuto ospite il paesaggio viticolo Unesco del Tokaj, territorio ungherese dalle grandi tradizioni storiche, rinato di recente dopo gli anni bui della dominazione sovietica; il riconoscimento, in particolare, venne dedicato all’eroe di quella rinascita, Istvan Szepsy, autentico mito internazionale in termini di tenacia, visione e forza, caratteristiche grazie alle quali contribuì in modo significativo a recuperare i vini del Tokaj, riportandoli ai fasti di un tempo e restituendo loro la ribalta internazionale.
La quinta (2018) ha reso omaggio alla Georgia, culla della viticoltura e della civiltà del vino in anfora, patrimonio culturale Unesco dal novembre 2013. Attraverso qualificati interventi promossi nell’ambito di un interessante dibattito, da un lato si è risalito alle origini della viticoltura georgiana, dall’altro sono stati illustrati i più moderni studi scientifici sul patrimonio genetico della vite e sulle sue applicazioni in termini di coltura e vinificazione.
La sesta edizione (2019) ha messo in luce i paesaggi e la civiltà del vino della Mosella e del Pfalz, con l’omaggio ai versanti viticoli di Kastanienbusch, nel comune di Birkweiler (Germania) per il Pfalz, e a quelli – ritenuti i più verticali al mondo – di Bremmer Calmont (Germania) per la Mosella.
La settima edizione, andata in scena nel 2022, ha celebrato il Collio, stupenda regione viticola a cavallo tra il confine italiano e quello slovacco ricca di borghi medievali e dolci colline verdeggianti di vigneti da cui nascono ottimi vini. Ospite de “L’Omaggio” è stato il viticoltore Damijan Podversic, anima e cuore di una terra tanto bella quanto, purtroppo, vessata dagli accadimenti della storia.
L’ottava edizione, in programma il 18 giugno e realizzata grazie alla preziosa collaborazione con i Consorzi di Tutela Vini e con Confimi Industria Piemonte, rende omaggio ai paesaggi viticoli e ai vini della Repubblica Slovacca.
Una realtà viticola geograficamente e storicamente legata al Tokaj ungherese, quindi dal passato “imperiale”, oggi in crescita anche in ragione dei cambiamenti climatici in atto. Ed è proprio su questi temi di grande attualità che autorità del settore e viticoltori di Langhe, Roero e Monferrato e della Slovacchia si confronteranno nel corso di due giorni di incontri, degustazioni e cerimonie ufficiali.
Le presenze istituzionali dell’Ambasciata della Repubblica Slovacca a Roma e del Consolato Onorario della Repubblica Slovacca a Torino animeranno il confronto sulle linee di sviluppo delle politiche che intende concretizzare l’Unione Europea.
I contenuti della manifestazione più propriamente enogastronomici saranno realizzati grazie all’esclusiva presenza di Tomáš Chvostek, cuoco dell’Ambasciata della Repubblica Slovacca a Roma, e del viticoltore Tomáš Besler, in rappresentanza della Tokaj&Co, la più importante realtà viticola slovacca.
«Evento che incentiva la cura del paesaggio.
Sarà ospite la Slovacchia»
“L’Omaggio”, grazie all’organizzazione dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour – diretta da Marco Scuderi e presieduta da Roberto Bodrito -, in collaborazione con l’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini di Alba, l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e della Banca d’Alba, presenta un’orgogliosa anima locale, ben radicata sulle colline di Langhe, Roero e Monferrato. Di qui il doveroso riconoscimento ai viticoltori e alle amministrazioni comunali che insieme curano i più bei versanti collinari viticoli del Barolo (Rocche dell’Annunziata di La Morra), del Barbaresco (Cottà di Neive), del Roero (San Michele di Canale), del Dogliani (Valdibà di Dogliani), del Moscato d’Asti (Valle Bagnario di Strevi), del Nizza (Località Crocetta di Mombercelli), della Barbera d’Asti (Borgata Quaglia di San Martino Alfieri), del Ruchè di Castagnole Monferrato (Località Prato Doneo di Grana Monferrato), dell’Alta Langa (Località Caffi di Loazzolo), del Timorasso Derthona (Strada Montiroglio di Carezzano e Paderna) e del Gavi (Strada della Chiesa di Rovereto di Gavi). «Con grande entusiasmo ogni anno organizziamo questa manifestazione – ha commentato Roberto Bodrito, presidente dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour -, che riscuote un crescente successo, perché premia e incoraggia i viticoltori a curare il paesaggio riconosciuto patrimonio dell’umanità Unesco, e che permette al nostro territorio di confrontarsi con importanti realtà vinicole nel mondo. La Repubblica Slovacca, ospite dell’edizione 2023, rappresenta un eccellente confronto con un Paese situato in una posizione strategica, ricco di natura e di tradizioni popolari, dove la viticoltura ha radici che affondano nel tempo».