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“L’internazionalizzazione”, il tema al centro dei lavori nella terza tappa degli Stati generali della Meccanica

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Le dinamiche e la vocazione all’internazionalizzazione del business sono state al centro del terzo appuntamento degli Stati Generali della Meccanica, ospitati presso la Bottero SpA di Cuneoe seguiti da numerose associate.

“L’internazionalizzazione è strategica – ha commentato Marco Costamagna, presidente della Sezione Meccanica di Confindustria Cuneo, che ha aperto i lavori – e ad essa si può ricondurre buona parte del successo delle nostre aziende. Nel 2022, abbiamo registrato un dato considerevole. Nella provincia di Cuneo l’export dei beni della metalmeccanica pesa per il 39% sul totale del manifatturiero per un importo di a 3,7 miliardi di euro su 9,3 miliardi di eurocon un più 11,5% rispetto al 2021 e quasi tutti i comparti sono in crescita”.

A seguire, la responsabile del Centro Studi, Elena Angaramo ha delineato i trend dell’export.Tra il 2021 e il 2022 il valore dell’esportazione di merci della metalmeccanica è cresciuto verso tutte le destinazioni (tranne la Russia). I primi cinque paesi: Francia, Germania, Usa, Spagna e UK raccolgono la metà del valore totale dell’export metalmeccanicoel’Uenel complesso pesa per il 71,6%. Seguono l’America del Nord (7,9%) e l’Asia (6,7%). Il Centro Studi ha evidenziato anche la performance economica delle imprese estere in Italia, che hanno registrato una tendenza degli investimenti ancora più dinamica rispetto alle altre imprese di grandi dimensioni. In particolare tra il 2019 e il 2022, nonostante le difficoltà sugli scenari globali, le imprese estere che hanno investito in Italia hanno mostrato una minore propensione a disinvestire, preferendo restare nel Paese con un presidio per lo più a valle delle filiere internazionali.

Hanno poi preso la parola i funzionari di Confindustria Cuneo, Alessandro Fantino, referente del servizio relazioni industriali,partendo dal valore del capitale umano, ha citato uno studio della London School of Economics, secondo cui dal 2015, sono emigrati dall’Italia 50mila giovani lavoratori ogni anno. Tra le mete di riferimentoil Regno Unito, ma anche il Nord Europa dai Paesi Bassi alla Germania passando dalla vicina Svizzera. In termini di perdita di investimento per il nostro Paese si parla di 14 miliardi di euro all’anno andati letteralmente in fumo, considerando i costi sostenuti dalle famiglie e dallo Stato per offrire servizi di istruzione e non solo. Tra le ragioni delle partenze spiccano le opportunità migliori fuori e le prospettive di carriera ma incide anche la variabile retributiva.

Laura Bruno, responsabile dell’area Fisco, Dogane e Accise, è intervenuta sull’importanza degli adempimenti doganali essenziali per rendere più fluide le spedizioni e valorizzarei clienti extra Ue.

Nicola Calvano, affari internazionali, sulle progettualità e il supporto che Confindustriamette a disposizionedelle imprese: dagli aspetti contrattuali, alla consulenza specifica sull’evoluzione delle dinamiche geopolitiche, fino alle missioni nei Paesi che interessano le aziende.

“Siamo stati contenti di ospitare questa sessione degli Stati generali delle Meccanica dedicata ad un tema da sempre molto caro a Bottero”, ha sottolineato Marco Tecchio, Ceo di Bottero, “Il business del vetro è globale, senza grandi differenziazioni geografiche”, ha proseguito il Ceo dell’azienda cuneese all’avanguardia nella tecnologia per la lavorazione del vetro, che progetta e realizza sia macchinari per la lavorazione del vetro piano e cavo, sia intere linee di produzione per laminato e lastre float.

“Born global” con un forte orientamento verso l’estero fin dalla fondazione, Bottero oggi è presentein 120 Paesie il 90% della sua produzione industriale è destinato aimercati internazionali. “Internazionalizzazione vuol dire entrare in contatto con contesti culturali e istituzionali diversi” ha commentato Fulvio Bortignon, Direttore commerciale BoemaSpa, azienda di Neive, leader nella costruzione d’impianti per il settore alimentare,che si è soffermato sugli aspetti culturali, i comportamenti quotidiani e i codici non scritti che regolano i comportamenti interpersonali nella creazione di un rapporto commerciale con altri Paesi, tornando sull’importanza dellerisorse umane.

Grazie anche alla testimonianza di Luisa Fissore, cuneese che ha raccontato la sua esperienza lavorativa in Italia e in Irlanda, la riflessione si è incentrata sulla promozione di iniziative per lo sviluppo dei talenti, in modo che le persone possano identificarsi nell’immagine e nella reputazione aziendale.

“La presenza di risorse umane qualificate e pronte ad affrontare i mercati globali –ha concluso Marco Costamagna – è la chiave di volta per far crescere ancora le nostre imprese.Per questo occorre investire sullo sviluppo di competenze e sulla formazione:per raggiungere nuovi traguardi e obiettivi strategicioccorre l’adeguata preparazione delle risorse umane destinate a realizzarle”.

La formula itinerante presso le associate scelta quest’anno da Confindustria Cuneo per dare voce ai temi chiave per lo sviluppo e la crescita delle aziende, proseguirà presso la Manitowoc Crane di Mondovì il 19 settembre sulla valorizzazione del capitale umanoe presso la Giletta di Saluzzo il 24 ottobre sulla sicurezza, dopo le tappe sulla transizione digitale (la Rolfo di Bra), e la transizione ecologica (Gai di Ceresole D’Alba), prima dell’evento conclusivo nel mese di novembre nella sede dell’associazione.