Recentissimi fatti di cronaca hanno riacceso i fari dell’attenzione sulla problematica legata al corretto trasporto in sicurezza dei bambini a bordo delle autovetture, ove una disattenzione connessa con i molteplici impegni dei genitori, sovente si è tramutata in tragedie come quella occorsa al genitore di una neonata dimenticata a bordo dell’autovettura nei pressi di un asilo nido a Roma.
Per prevenire ulteriori fatti dolorosi, i Carabinieri della Compagnia di Alba, nel corso dell’ultima settimana, hanno promosso una campagna di accertamento e sensibilizzazione degli utenti della strada al rispetto delle condizioni di sicurezza, finalizzando specificamente i controlli all’accertamento della regolare presenza dei dispositivi di allarme per la prevenzione dell’abbandono inconsapevole di bambini trasportati a bordo di autoveicoli dotati di seggiolino.
Scopo della campagna era, appunto, quello di sensibilizzare gli utenti della strada sull’importante tematica del trasporto in sicurezza dei bambini a bordo delle autovetture. Il Codice della Strada, già dal 2018, prescrive, infatti, l’obbligo di dotarsi di idonei sistemi di ritenuta per bambini, omologati per tali finalità, e dei dispositivi meglio noti come anti abbandono, per i minori di 4 anni trasportati a bordo dei seggiolini per auto. Si tratta di dispositivi acquistabili ormai a cifre accessibili, in grado di segnalare la presenza del bambino a bordo del veicolo, con avvisi sonori e notifiche sul telefono cellulare, scongiurando così tragiche fatalità.
La mancanza del dispositivo anti abbandono, nei casi di trasporto di bambini sotto ai 4 anni, pur a bordo di seggiolini omologati, è sanzionabile a norma dell’art.172 comma 1-bis del Codice della Strada con importi variabili tra 81 e 333 euro, con la decurtazione di 5 punti dalla patente di guida e la sospensione della stessa da 15 giorni a 2 mesi in caso di recidiva nell’arco del biennio.
In tale contesto sono stati sottoposti a controllo 72 autoveicoli che avevano installato a bordo il seggiolino e in ben 51 casi, seppure il dispositivo fosse regolarmente omologato, è risultato sprovvisto dei dispositivi anti abbandono, in alcuni casi addirittura in concomitanza del trasporto di un bambino.