Un’occasione per parlare delle terre di emigrazione in modo diverso, dando voce a chi da lì proviene, lasciando spazio alla scoperta di strutture sociali altre e a nuovi movimenti di persone e idee.
Uno degli ospiti sarà Ibrahim Galdima (del Cameroun), che grazie alla collaborazione con Alessandra Munerol (Ligure) ha da poco pubblicato “Il re della Savana”: un libro che ripercorre la sua esperienza di attivismo in terra africana, la migrazione e integrazione in Italia. Interverranno anche “The gambian brothers”, una neonata associazione cuneese di gambiani che preparerà dei piatti tipici da degustare durante l’aperitivo, a prezzo libero. A moderare sarà Giulia Marro, antropologa e operatrice umanitaria di Medici Senza Frontiere, che porterà una testimonianza dall’Amazzonia Venezuelana.
Il collettivo Zaratan crede che la migrazione, la cooperazione e l’arte siano occasioni per ispirarsi, contaminarsi, costruire una realtà nuova dove tutti e tutte trovino il proprio spazio. Oggi il mito del Paese europeo ricco e democratico provoca movimenti migratori e spesso sminuisce ciò che le persone si lasciano alle spalle nel loro Paese d’origine. Qualcosa che poi viene cercato e ritrovato nei gruppi di connazionali migranti, gruppi di solidarietà, ma che rimangono spesso isolati rispetto al resto della società.
Dopo la rassegna a quattro incontri “Itinerari del Rojava”, il collettivo Zaratan ripropone un momento di confronto e ispirazione a nuovi modelli di società. Aspettando la quarta edizione di Zoé in città che avrà luogo al Parco della Gioventù dal 20 luglio al 6 agosto.