L’opinione di Valerio Pesic

«Non possiamo aspettarci un grande ribasso, forse prima ci eravamo abituati troppo bene però questo ritorno alla “normalità” è stato brusco»

0
1

IL FATTO
La Bce annuncia un nuovo rialzo dei tassi d’interesse a luglio, spiegando che si tratta di una misura necessaria per limitare l’inflazione. Ci sarà mai un rimbalzo positivo?

Ormai è trascorso quasi un anno. Il tasso d’interesse dei mutui in banca ha portato le rate a crescere anche del 60%, in alcuni casi. Il motivo è che la Banca centrale europea ha deciso di alzare i tassi, come non faceva da più di dieci anni: addirittura da prima della crisi economica del 2007-2008 (che ci siamo portati dietro fino ad ora).
Secondo gli economisti della Bce e della presidente Christine Lagarde, alzando i tassi d’interesse si dovrebbe fronteggiare il rischio inflazione che nell’ultimo periodo ha colpito una sempre più ampia fetta di popolazione. L’effetto concreto, però, è che si alzano anche i tassi – e quindi le rate – sui mutui in banca, vecchi e nuovi. Così, moltissime famiglie si trovano già a dover pagare molto più che in passato (sempre senza aumenti in busta paga, come da venti anni a questa parte).
Valerio Pesic, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari all’Università La Sapienza di Roma ha spiegato la situazione a Fanpage.it: «Dopo la grande crisi finanziaria del 2010-2011, prima la Fed e poi la Bce avevano abbassato di molto il costo del denaro. Inoltre, per aiutare la ripresa dell’economia avevano inondato il mercato di liquidità. La scintilla è stata il rialzo improvviso del prezzo dell’energia, legato anche alla guerra in Ucraina. Di colpo l’inflazione è schizzata alle stelle, i prezzi hanno iniziato a salire rapidamente e le banche centrali – prima la Fed statunitense e poi la Bce europea – hanno dovuto intervenire. Oggi si trovano davanti a un dilemma, perché da una parte l’inflazione deve essere contenuta, ma dall’altra il rialzo dei tassi indebolisce chi ha contratto dei debiti, come alcune imprese e in particolare le famiglie che hanno contratto un mutuo».
E così le prospettive generali si sono incupite ancor di più. Tanto che per le giovani coppie ambire a un mutuo sostenibile per acquistare una casa sembra un miraggio. Questa è la realtà che ai vertici della Bce non considerano più di tanto. «Sia chi oggi ha un mutuo a tasso variabile – dice il professor Pesic -, sia chi vuole accendere un nuovo mutuo a tasso fisso o a tasso variabile, si trova con rialzi importanti nelle rate. L’auspicio, più che la speranza, è che dovremmo aver scontato il momento di massimo rialzo, anche perché la crisi da carenza di beni energetici almeno per il momento è sembrata meno grave di quanto si era prospettato». Magra consolazione.
Anche perché le prospettive restano poco chiare, come spiega l’esperto: «Non bisogna pensare che i tassi torneranno quelli di prima. Non penso oggettivamente che ci sarà un grande ribasso. Diciamo che prima eravamo abituati un po’ “troppo bene” perché ci siamo trovati in una situazione anomala: la situazione di prima insomma non era fisiologica, ma certo bisogna anche dire che il ritorno alla normalità è stato brusco».