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Ci vuole Fede

Federica Sciarelli, da 19 anni conduttrice di “Chi l’ha visto”, ritrova personalmente un ragazzo scomparso: non è un caso, ha imparato nel tempo a riconoscere il disorientamento di chi taglia i ponti con il suo mondo e comprendere il dolore dei suoi cari. Esperienza, ma soprattutto cuore

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Gli ultimi dati ufficiali, contenuti nella relazione annuale di Antonio Bella, Commissario di governo per le persone scomparse, risalgono al 2022: le denunce in Italia sono state 24.369, in media 67 al giorno – +26,4% rispetto all’anno precedente – di cui 47 minori, 36 stranieri e 11 italiani. Poco meno della metà vengono rintracciate, le altre finiscono inghiottite dal nulla, talune per scelta volontaria talaltre perché vittime di reati.
Per i parenti è una condanna, un supplizio: più facile, a volte, rassegnarsi alla morte. Con chi lascia una stanza vuota non è possibile, si rimane sospesi tra paura e speranza, senza pace e senza notizie, appesi a segnalazioni e illusioni, con un macigno dentro e una foto che fissa l’amore ma non il tempo, così ti sorprendi a immaginare una ruga su un viso bambino, a pensare d’abbracciare un giovane mai visto crescere o un uomo mai conosciuto. C’è una trasmissione, “Chi l’ha visto”, che dal 1989 supporta le istituzioni e aiuta famiglie distrutte: 1.389 puntate, storie raccontate e identikit diffusi, la gioia del lieto fine e la tenacia di chi non molla, gli indizi da inseguire e le madri da consolare, gli appelli accorati e le lacrime umanissime, le ricerche di persone svanite ma anche i contributi d’indagine a misteri irrisolti e casi di cronaca rimasti senza colpevoli. In principio fu Donatella Raffai, poi, solo per indicare le principali conduttrici, Giovanna Milella e Marcella De Palma, Daniela Poggi e, infine, Federica Sciarelli. La giornalista romana guida il programma dal 2004, front-woman di una redazione old style che studia, scarpina, ascolta e denuncia, esempio d’un giornalismo d’inchiesta annacquato dalla bambagia e dall’appiattimento del web. Sciarelli viene dalla politica, ma “Chi l’ha visto” è il suo mondo e nel viavai Rai è confermatissima: «Il dolore è pesante, ma la trasmissione è casa mia. E poi i direttori di rete, tutti, quando vedono i risultati mi chiedono di restare». Sorride e aggiunge: «Quando farò il 5% mi daranno un calcio».
Il suo segreto è la partecipazione sincera, assorbe il dolore dei familiari condividendone ansie, disperazioni e speranze, con molti è diventata nel tempo amica e a tutti ha una parola dolce da offrire, una goccia di coraggio da regalare, tanto distaccata e lucida nell’indagine quanto coinvolta nelle sofferenze e nei vuoti che narra, nei drammi di quotidianità sconvolte in cui fruga, al punto da riuscire anche in vacanza a dimenticare il relax e dare una mano alle ricerche d’un ragazzo scomparso, lei stessa ritrovandolo e restituendo serenità alla famiglia. Non è una semplice coincidenza, un filo incredibile tessuto dal destino: se Federica, avvisata dalla sua redazione della sparizione a poca distanza dalla spiaggia dove prendeva il sole con le amiche, si è subito attivata, è perché, conoscendo lo stato d’animo dei cari, ha sentito di dover muoversi subito, dare una mano, aiutare concretamente. E se ha riconosciuto personalmente il ragazzo, solcando la sabbia assolata con in mano una sua foto, è perché ha imparato a ritrovare nei visi confusi tra la folla i lineamenti di una vecchia istantanea, le tracce di un identikit essenziale, i segni del disorientamento cui cede sempre chi recide il legame con la famiglia, gli amici, la vita di ogni giorno. Esperienza, ma soprattutto cuore.

BaNNER
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