Gli ultimi dati ufficiali, contenuti nella relazione annuale di Antonio Bella, Commissario di governo per le persone scomparse, risalgono al 2022: le denunce in Italia sono state 24.369, in media 67 al giorno – +26,4% rispetto all’anno precedente – di cui 47 minori, 36 stranieri e 11 italiani. Poco meno della metà vengono rintracciate, le altre finiscono inghiottite dal nulla, talune per scelta volontaria talaltre perché vittime di reati.
Per i parenti è una condanna, un supplizio: più facile, a volte, rassegnarsi alla morte. Con chi lascia una stanza vuota non è possibile, si rimane sospesi tra paura e speranza, senza pace e senza notizie, appesi a segnalazioni e illusioni, con un macigno dentro e una foto che fissa l’amore ma non il tempo, così ti sorprendi a immaginare una ruga su un viso bambino, a pensare d’abbracciare un giovane mai visto crescere o un uomo mai conosciuto. C’è una trasmissione, “Chi l’ha visto”, che dal 1989 supporta le istituzioni e aiuta famiglie distrutte: 1.389 puntate, storie raccontate e identikit diffusi, la gioia del lieto fine e la tenacia di chi non molla, gli indizi da inseguire e le madri da consolare, gli appelli accorati e le lacrime umanissime, le ricerche di persone svanite ma anche i contributi d’indagine a misteri irrisolti e casi di cronaca rimasti senza colpevoli. In principio fu Donatella Raffai, poi, solo per indicare le principali conduttrici, Giovanna Milella e Marcella De Palma, Daniela Poggi e, infine, Federica Sciarelli. La giornalista romana guida il programma dal 2004, front-woman di una redazione old style che studia, scarpina, ascolta e denuncia, esempio d’un giornalismo d’inchiesta annacquato dalla bambagia e dall’appiattimento del web. Sciarelli viene dalla politica, ma “Chi l’ha visto” è il suo mondo e nel viavai Rai è confermatissima: «Il dolore è pesante, ma la trasmissione è casa mia. E poi i direttori di rete, tutti, quando vedono i risultati mi chiedono di restare». Sorride e aggiunge: «Quando farò il 5% mi daranno un calcio».
Il suo segreto è la partecipazione sincera, assorbe il dolore dei familiari condividendone ansie, disperazioni e speranze, con molti è diventata nel tempo amica e a tutti ha una parola dolce da offrire, una goccia di coraggio da regalare, tanto distaccata e lucida nell’indagine quanto coinvolta nelle sofferenze e nei vuoti che narra, nei drammi di quotidianità sconvolte in cui fruga, al punto da riuscire anche in vacanza a dimenticare il relax e dare una mano alle ricerche d’un ragazzo scomparso, lei stessa ritrovandolo e restituendo serenità alla famiglia. Non è una semplice coincidenza, un filo incredibile tessuto dal destino: se Federica, avvisata dalla sua redazione della sparizione a poca distanza dalla spiaggia dove prendeva il sole con le amiche, si è subito attivata, è perché, conoscendo lo stato d’animo dei cari, ha sentito di dover muoversi subito, dare una mano, aiutare concretamente. E se ha riconosciuto personalmente il ragazzo, solcando la sabbia assolata con in mano una sua foto, è perché ha imparato a ritrovare nei visi confusi tra la folla i lineamenti di una vecchia istantanea, le tracce di un identikit essenziale, i segni del disorientamento cui cede sempre chi recide il legame con la famiglia, gli amici, la vita di ogni giorno. Esperienza, ma soprattutto cuore.
Ci vuole Fede
Federica Sciarelli, da 19 anni conduttrice di “Chi l’ha visto”, ritrova personalmente un ragazzo scomparso: non è un caso, ha imparato nel tempo a riconoscere il disorientamento di chi taglia i ponti con il suo mondo e comprendere il dolore dei suoi cari. Esperienza, ma soprattutto cuore