«Difendo il gossip, è la prima forma di democrazia»

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C’è tutto un mondo di in­discrezioni, voci, re­tro­scena e verità nascoste dietro a Novella 2000 e a rappresentarlo al meglio è il suo direttore e anche uomo immagine, Roberto Alessi.

Direttore, ha qualche gossip sul Cuneese?
«Non ne ho, però conosco bene la zona. L’ultima volta so­no stato a Canale dagli amici Enrico e Marco Faccenda di Ca­scina Chicco dove una volta ho portato Katia Ricciarelli per un’iniziativa culturale».

Cosa significa dirigere un giornale come Novella 2000?
«Comporta né più né meno le attenzioni che sono ri­chieste per ogni giornale economico o scientifico. Si è in­dotti magari a pensare che ci si possa mettere a tavolino e de­cidere tutto. Non è così. Dico sempre che il gossip è la prima forma di democrazia. Tutto parte dal “re è nudo”, dalla gente che osserva e parla. Questo è il gossip».

E il suo giornale ne è capofila?
«È stato fondato nel 1819 e se ha resistito fino a oggi è perché non si è mai occupato esclusivamente di “evasione” ma ha sempre seguito la strada del giornalismo scrupoloso. Per­ché se dico che una certa protagonista è incinta o che un personaggio sta divorziando, devo esserne sicuro al cento per cento. Altrimenti, come si legge, ogni pancino è sospetto. Bisogna essere rigorosi e i miei giornalisti lo sono».

In questo modo anche il gossip diventa scuola di giornalismo.
«Ma guardi che – a parte il sottoscritto – questo giornale ha sempre avuto grandissimi di­rettori. Penso a Paolo Oc­chi­pinti che poi è stato anche di­rettore di Oggi, per non parlare di Enzo Biagi che negli anni ‘60 come direttore editoriale aggiunse il “2000” a “Novella” per farne un giornale di informazione. E poi Giorgio Scer­banenco, che è stato anche uno dei più grandi giallisti italiani e la stessa Bice Biagi, la figlia di Enzo. Fino a Luciano Regolo che ora dirige Famiglia Cri­stiana. In tanti, usciti da qui, hanno poi fatto carriera in tv».

E il pubblico sembra apprezzare.
«Sì, anche perché punto molto sulle sinergie, chi lavora con me ha sempre il mio sostegno e vale lo stesso per i personaggi delle varie reti di cui ci occupiamo. Per esempio, ho una rubrica di notizie che si chiama “Up & Down”, esce su Novella 2000 ma prima faccio un passaggio a Radio LatteMiele il sabato sera (è una radio da un milione di ascolti), mentre il venerdì sono online su Mow, sito molto quotato».

Tra gli Up & Down, le viene in mente un personaggio da citare più di altri?
«Ho molto apprezzato, per esempio, la discesa in campo di Fiorello dopo che al Maxxi di Roma il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi e il suo collaboratore Morgan, hanno pensato bene di disprezzare il lavoro di Amadeus. Cioè han­no detto che lui di musica non ne capisce e che sarebbe me­glio facesse solo il conduttore e non il direttore artistico. Ecco, trovo irritante quando ci si permette di fare affermazioni ne­gative nei confronti di chi non è presente. E soprattutto, dire che Amadeus non sappia fare il suo lavoro è opinabile. Io sinceramente tuttora non saprei chi sono i Maneskin o Marco Mengo­ni, se non ci fosse stato il suo San­remo. Non avrei mai sentito Lazza o Mahmood, lo stesso Diodato, Dar­gen D’Amico o Tananai. Ma ora riempiono le classifiche e le radio con la loro musica. Quindi al posto di Sgarbi e Morgan sarei stato più rigoroso. Ci ha pensato Fiorello, parlando di “genio” Morgan e invitandolo a contribuire al festival perché, ironicamente, “Amade­us non ne sa nulla”. A me poi è anche simpatico, ma se mi chiedessero di citare una canzone di Morgan, non saprei cosa di­re… Io capisco essere irriverenti, ma qui si parla di lavoro. Dietro ad Amadeus c’è una macchina organizzativa composta da centinaia di persone, tra cui mamme e padri di famiglia. Per cui prima di dare dell’incapace a uno che da quattro anni dirige il Festival, ci penserei bene».

Il gossip è spesso associato a un’idea negativa…
«Spesso è “cazzaro”. Diciamo che l’irriverenza va bene, la leggerezza anche, ma il gossip non deve essere mai lesivo, men meno verso chi magari è in un momento di difficoltà nella sua vita».

Ho letto un suo commento affettuoso su Berlusconi…
«È una persona a cui devono tanto se non milioni di persone, almeno alcune decine di migliaia. Io tra questi, visto che per dieci anni ho lavorato in esclusiva per lui, mi ha pagato regolarmente ed è stato un bellissimo lavoro. Ho anche fondato un nuovo giornale, “Chi”, con Silvana Giacobini. È stato un imprenditore meraviglioso e la sua creatività ha consentito a tante persone di portare avanti la loro progettualità famigliare. La vita è ricevere e dare, come nelle storie d’amore: c’è sempre chi ama e chi ripaga quell’amore».

Com’è oggi il livello della tv italiana?
«Molto buono, vedo trasmissioni che mi piacciono e altre meno ma in generale c’è ottima qualità d’informazione. Tra l’altro non guardo mai una sola rete, c’è del buono ovunque».

Chiudiamo con il totomercato della tv?
«Fazio poteva restare dov’era, ma ha deciso di passare a Di­scovery, sul 9, per essere più libero e, come ha scritto il Cor­riere della Sera, perché poteva passare da un contratto di 2,5 milioni di euro a 2,8. E le assicuro che per 300mila euro in più io stesso sarei pronto ad andare a nuoto da qui a New York. Poi, la Littizzetto ha se­guito a ruota Fazio e le va bene così perché farà pure la giurata a “Tù sì que vales”, con Maria De Filippi che è garanzia di successo: basti pensare a “Temp­tation Island”, programma sul quale non avrei scommesso una lira e invece avrà un’edizione invernale: “Temptation Winter”. Barbara D’Urso? In tutti questi anni il suo programma ha avuto uno share medio del 17% con punte fino al 20, e due soli autori. Certo, rincresce dopo 15 anni ricevere un comunicato così asciutto da lei smentito in un’intervista. Lei (che è mia amica) non rimarrà a piedi, è bravissima, è andata bene anche a teatro, è piena di energie. Io stesso ho girato per tante case editrici prima di arrivare qui, nel lavoro capita. Lei ha avuto tanto e Canale 5 le ha permesso di fare bene. Piersilvio Berlusconi dice – a ragione – che la discontinuità farà bene a entrambi».

E Bianca Berlinguer?
«Non credo che a Mediaset ballerà, farà il suo e molto bene . A me piace, non condivido la stroncatura di Aldo Grasso. Lei e Corona come Fazio e Littizzetto? Io penso a Sandra e Raimondo, quella è l’ispirazione: lei è sempre serissima, lui sardonico».

CHI È

È nato il 29 agosto 1953 ad Angera, in provincia di Varese. Dirige il settimanale Novella 2000. Sposato con Elisabetta Guerrieri, meglio conosciuta come Betta Guerrieri del marchio fashion Gio Guerrieri, che è soprannominata la “Regina Del Tubino”.

COSA HA FATTO

Da sempre nel mondo della cronaca rosa, nel 1995, con la collega Silvana Giacobini, ha fondato il settimanale Chi, ora diretto da Alfonso Signorini. Prima di arrivare al gruppo editoriale Mondadori, ha scritto per Gioia e Gente, a Diva e Donna e Di Più. Nel 2005 ha inoltre diretto Star Tv

COSA FA

Specializzato nelle vicende dei vip, è molto conosciuto dal grande pubblico per le sue ricorrenti partecipazioni a trasmissioni come “Verissimo”, “Buona Domenica”, “L’Italia sul due”, “La vita in diretta” e “Pomeriggio Cinque”. È anche speaker dell’emittente radiofonica LatteMiele dove cura la rubrica dedicata al gossip