Ied Torino presenta “Il Margine fa la pagina-Immagini dai confini della città”, progetto nato in partnership con le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo e secondo capitolo di “Bureau Metamorfosi”, il percorso triennale di indagine sul capoluogo del Piemonte. Il progetto ha visto la curatela di Giulia Ticozzi, coordinatrice del corso triennale di Fotografia Ied Torino, e la supervisione di Antonio Carloni, vicedirettore Gallerie d’Italia-Torino, oltre che l’importante contributo di quattro esperti – Maurizio Cilli, Francesca Berardi, Arianna Arcara e Giulietta Fassino – e la guida del fotografo e docente Luís Aniceto. “Il Margine fa la pagina-Immagini dai confini della città” sarà fruibile fino al prossimo 15 settembre presso le Gallerie d’Italia-Torino nella sala immersiva del museo di piazza San Carlo.
Se la prima tappa di “Bureau Metamorfosi” aveva esplorato il tema del “centro città”, con la nuova edizione l’Istituto Europeo di Design presenta sedici ricerche fotografiche realizzate da altrettanti studenti e studentesse del corso triennale di Fotografia, che hanno indagato da diverse e inedite prospettive scene di vita quotidiana, persone e storie di quegli angoli periferici di Torino dalle molteplici suggestioni e dai confini incerti, non solo geografici ma anche sociali, antropologici e architettonici. Con un approccio che li ha coinvolti dal punto di vista didattico, ma anche nelle vesti di abitanti in prima persona della città, gli studenti hanno raccontato quartieri come Barriera di Milano, Madonna di Campagna, Mirafiori e Falchera Vecchia senza avere vincoli tematici: ne è nata un’indagine libera ed eterogenea, svincolata dal concetto di “città dormitorio” e di degrado associato spesso alle zone urbane periferiche. Il ventaglio di storie ha raccontato una città “rivelata”, con una visione oltre gli stereotipi di quartieri, esaltandone la quotidianità fatta di vita, lavoro e socialità. Gli sguardi fotografici degli studenti e delle studentesse sono passati dal raccontare la vita di alcune associazioni sul territorio alla trasformazione e all’abbandono di luoghi, testimonianza di un tessuto industriale ora inevitabilmente rivoluzionato; dalla prima scuola ucraina di Torino a quelle situazioni che vedono incrociare generazioni, etnie e gruppi sociali differenti; dalle barriere architettoniche alla quotidianità di universitari e di chi sembra non dormire mai, come i protagonisti dello street food per eccellenza, il kebab.
Gran parte del progetto si compone di ritratti e street photography, come per esempio in Crux Via, una ricerca incentrata su Parco Dora, visto come baluardo del libero arbitrio, in quanto crocevia immobile e testimone ogni secondo di combinazioni diverse di elementi in grado di dare vita a infiniti risultati, scenari e istantanee.
“Il Margine fa la pagina” si diffonde dallo scorso 18 luglio pure in altre aree della città. Grazie alla collaborazione con Gtt e Igp Decaux, i manifesti e i progetti fotografici occupano infatti gli spazi pubblicitari di strade e pensiline, in una forma di narrazione e di restituzione alla città che nelle sue diverse sfaccettature ha ispirato il progetto.
«Questo lavoro, che segna la seconda tappa di un progetto triennale realizzato in collaborazione con Gallerie d’Italia-Torino – ha dichiarato Paola Zini, direttore Ied Torino -, testimonia come i fotografi siano oggi interpreti del contemporaneo da diversi punti di vista: economico, sociale, culturale, paesaggistico e siano figure con molteplici sbocchi professionali che vanno dal foto-reporter alla fotografia di moda, dalla fotografia di prodotto e pubblicitaria alla fotografia editoriale». Una visione condivisa dal vicedirettore di Gallerie d’Italia-Torino, Antonio Carloni, che ha commentato: «Con questo secondo capitolo del percorso triennale di indagine sulla città di Torino realizzato con lo Ied abbiamo nuovamente voluto affidare a giovani studenti avviati alla professione della fotografia l’occasione di raccontare i cambiamenti della nostra città, concentrandoci questa volta sulle periferie. Un racconto per immagini che testimonia al tempo stesso come le Gallerie d’Italia-Torino di Intesa Sanpaolo siano diventate un luogo di riferimento per l’osservazione dell’attualità e per comprendere le trasformazioni del presente attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea».
Per questo articolato progetto gli organizzatori hanno voluto rivolgere un ringraziamento a Igp Decaux – media partner -, Gtt e Urban Lab.
Articolo a cura di Domenico Abbondandolo