“Stati d’infanzia, viaggio nel paese che cresce” fa tappa a Cuneo. Il progetto multimediale, curato da Ilaria Prili, presidente dell’Associazione Akronos, è composto da un’esposizione a firma del fotografo internazionale, pluripremiato, Riccardo Venturi, e da un video documentario realizzato da Arianna Massimi. Fino al 10 settembre, una selezione di fotografie di Venturi sarà visibile grazie a una proiezione all’interno del Rondò dei Talenti, il polo formativo ed educativo realizzato e sostenuto a Cuneo dalla Fondazione Crc, che festeggia il primo anno di attività. Contemporaneamente, il progetto sarà ospitato anche a Torino, alle Scuderie della Cavallerizza Reale.
Il progetto, promosso e prodotto dall’impresa sociale “Con i Bambini”, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è un percorso inedito in un’Italia segnata da troppe disuguaglianze per bambini e ragazzi, ma anche un percorso fatto di speranza e che racconta storie di chi, nonostante tutto, ce l’ha fatta. Come Teresa di Napoli, abbandonata per strada quando aveva pochi anni, e che ora è madre di 5 figli con un sesto in arrivo. «La storia di Teresa – dice la curatrice Ilaria Prili – è una delle sette storie che abbiamo selezionato per raccontare chi ce l’ha fatta. Perché la mostra è denuncia ma vuole essere anche un grande messaggio di speranza. I giovani non aspettano altro che qualcuno li ascolti e tenda loro una mano. Teresa è una donna stanca, affaticata dalla cura dei figli e dalle tante difficoltà della sua vita ma ha sempre avuto la consapevolezza di voler essere madre e di volere avere una sua famiglia, che non lascerebbe mai. Teresa è stata abbandonata ma lei non ha mai abbandonato nessuno».
Il progetto è partito dopo il periodo del lockdown: «Con il Covid e l’isolamento quelli che erano i disagi dell’adolescenza sono esplosi. Non che prima non ci fossero ma erano meno evidenti e meno diffusi. Oggi sono sotto gli occhi di tutti: disturbi alimentari, autolesionismo, isolamento. I ragazzi ci chiedono aiuto» aggiuge Ilaria Prili.
Così è nato questo progetto, che già era nel cassetto, dedicato a infanzia e adolescenza: «Rappresentano il nostro futuro – afferma la curatrice – qualcosa di cui dobbiamo avere cura».
Venturi e Arianna Massimi hanno girato l’Italia in lungo e in largo regalando scatti e immagini che sono emozione pura: si passa dai ragazzi all’interno di un carcere minorile in Sicilia ad un gruppo di bambini che si arrampicano sugli alberi in provincia di Biella. «Non raccontiamo solo l’infanzia disperata ma anche quella giusta e spensierata che fortunatamente esiste ancora». Come esistono le infanzie nate malate ma che cercano disperatamente un riscatto. È il senso della storia di Tiziano, incontrato a Roma dallo stesso Venturi assieme ad Arianna Massimi. Tiziano frequenta l’associazione Calciosociale di Corviale: Corviale è un “esperimento” architettonico fallito, si dice che sia il palazzo più lungo d’Europa, un chilometro di cupo cemento armato, abbandonato in una valle di periferia di Roma, nato senza servizi e senza spazi verdi; oggi le associazioni come Calciosociale cercano di rigenerare quel luogo, dove i ragazzi e i bambini continuano a vagare come fantasmi, chiusi in una prigione senza sbarre, ma senza vie di fuga. «Tiziano e i suoi giovani amici – raccontano fotografo e videomaker – ci accompagnano in un pomeriggio di primavera dentro quel labirinto di torri che sembra non avere fine, ci portano sui tetti e ci mostrano le “stanze del crack”, dove la notte salgono i tossici a farsi indisturbati. Tiziano ha 20 anni ed è un fiume in piena di parole e ti travolge con la sua energia inesauribile, saltando tra un tetto e l’altro ci racconta la sua giovane vita, la famiglia è egiziana, ma lui è nato a Roma». Un’infanzia tremenda: «Tiziano ha visto il padre morire nel letto accanto a lui quando era ancora solo un bambino, da allora ha conosciuto in casa altri “padri”, i compagni della madre, i rapporti con loro sono sempre stati tesi, uomini poco adatti a prendersi cura di un bambino. Tiziano cresce in fretta e a 16 anni si pone già come capo famiglia, allontana di casa i molesti, cerca di fare ordine nella sua famiglia e nella sua vita, di trovare un po’ di luce tra quei palazzi grigi e senza speranza».
Per Tiziano però una speranza c’è e parte da lui e da chi ha teso una mano per aiutarlo: «Tiziano vuole viaggiare, vedere il mondo, conoscere altri luoghi, altri spazi, vuole fuggire da quel grigiore che lo circonda, guardare un altro orizzonte. Con quell’energia vitale e quel sorriso da bambino ferito, chiede a gran voce, “pretende” i suoi diritti, una casa tutta sua, un lavoro decoroso, una vita degna di essere vissuta».
Storie di chi ce l’ha fatta: Tiziano ora vorrebbe viaggiare
Tiziano, 20 anni, ha visto il padre morire nel letto accanto a lui quando era ancora solo un bambino. Vive a Corviale (Roma) che è un “esperimento” architettonico fallito, un chilometro di cupo cemento armato
Teresa è stata abbandonata ma lei non lascia nessuno
Teresa, sposata con cinque figli e un sesto in arrivo, ha il volto stanco e le borse intorno agli occhi. Teresa ha 33 anni, lei è stata abbandonata ma non ha mai abbandonato nessuno