“Comunicare il proprio vino e la propria cantina” è il titolo del convegno formativo gratuito organizzato da Banca di Asti e dal Consorzio di Promozione “I Vini del Piemonte”, in collaborazione con Astesana-Strada del Vino e del Cibo. L’argomento principale trattato nell’evento tenutosi nella sala conferenze di Banca di Asti è stato il tema della promozione e gestione delle visite in cantina come importante strumento di valorizzazione del territorio e della propria azienda vitivinicola. Il seminario è stato guidato dal direttore del Consorzio “I Vini del Piemonte” Daniele Manzone con gli interventi di due relatori: Ilenia Colucci, titolare del tour operator Love Langhe Tour, che da oltre dieci anni si occupa di turismo “incoming” e formazione nell’ambito dell’accoglienza turistica per aziende e associazioni di produttori, e Sandro Minella, guida turistica abilitata per le province di Cuneo e Torino, che da oltre vent’anni collabora con tour operator di tutto il mondo per la realizzazione di visite enogastronomiche in Piemonte. «La grande velocità con cui il mercato cambia impone alle imprese di innovarsi e di evolvere – ha affermato Enrico Berruti, responsabile del Servizio Mercato Imprese di Banca di Asti -. Di conseguenza anche l’attività bancaria si sta trasformando: gli imprenditori hanno sempre più bisogno di un partner bancario che sia un consulente globale, in ambito finanziario e strategico. Ecco perché Banca di Asti dedica particolare attenzione alla clientela corporate con diverse iniziative volte a fornire un supporto a 360 gradi in ottica di partnership. Le nostre imprese hanno a disposizione una rete di gestori e consulenti, tra i quali alcuni specializzati nel settore agricolo, distribuiti sui territori in cui operano le banche del Gruppo, appositamente formati per seguire il cliente anche in ambiti non finanziari. Banca di Asti è al fianco dei produttori vitivinicoli in ogni fase dell’attività: dall’impianto del vigneto alla cura della vigna, dal momento della vendemmia a vinificazione e imbottigliamento, dall’invecchiamento alla commercializzazione nazionale e verso l’estero e, perché no, nell’accoglienza in cantina».
Articolo a cura di Domenico Abbondandolo