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«Amori da romanzo nel mio nuovo saggio che spiega la storia»

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Quando muore Vittorio Ema­nuele II, il fi­glio Umberto tro­va in un angolo della stanza dove giace la salma del padre uno scrigno che nessuno aveva ancora aperto: sul fondo è conservata una tela su cui è ritratta una bellissima donna nuda. È Virginia Ol­doini, più nota come la contessa di Castiglione. Bella, scaltra e disinvolta, “Nicchia” prima conquistò il cuore di Vittorio Emanuele II, poi, su incarico di Cavour, venne inviata nei salotti parigini con lo scopo di guadagnare al Piemonte le simpatie di Na­poleone III e trasmettere utili informazioni.
Soprannominata “madrina della Patria” e “vulva d’oro”, morirà in solitudine nel suo appartamento di Place Ven­dôme, vestita di nero tra tendaggi neri per celare al resto del mondo “l’onta suprema della decadenza”.

La contessa di Castiglione, donna bellissima e discussa, è una delle protagoniste del volume di Pier Giorgio Vi­berti «Amori e amanti alla corte dei Savoia» (Edizioni del Capricorno). Un saggio storico godibile e documentato, quello dello scrittore originario di Fossano che racconta le vicende amorose di alcuni personaggi vissuti dentro o in prossimità della corte dei Sa­voia dal ’600 alla fine dell’800. Mogli, mariti e amanti, grandi passioni e piccoli capricci, scenate di gelosia, colpi di teatro, pettegolezzi, litigi, tradimenti, abbandoni e ritorni. «Nulla è romanzato – dice Viberti, professore di italiano e storia in pensione -se in alcune pagine sembra così è perché è la storia ad essere romanzata». Tutto quello che è scritto è frutto di un’accurata ricerca: «Ho letto una quarantina di libri, consultato giornali e fatto ricerche su internet. Il mio è un testo storico. Si parla di amo­re, ma anche delle vicende politiche. Anche perché, non dimentichiamo, i matrimoni erano strumenti per allacciare alleanze e guadagnare potere. Di amore c’era ben poco. Attraverso il racconto delle strategie matrimoniali e della (spesso turbolenta) vita privata dei protagonisti di casa Savoia, si possono leggere in filigrana e da una prospettiva inconsueta non solo le vicende del costume di un’epoca ma il racconto dei meccanismi politici e sociali che caratterizzavano le corti del Piemonte e dell’Europa».

Dagli amori delle due Ma­dame Reali che guidarono il ducato sabaudo nella seconda metà del Seicento, ovvero Cristina Maria di Borbone, più nota come Madama Cri­stina, e Maria Giovanna Bat­tista di Savoia-Nemours, a Carlo Emanuele II, che intrattenne avventure erotico-sentimentali prima con la damigella d’onore Gabriella di Ma­rolles e poi con la di lei sorella Teresa, agli intrighi dell’età di Vittorio Amedeo II, la “volpe savoiarda” che, mentre con i suoi clamorosi voltafaccia trasformava il ducato in un regno, condivideva il suo cuo­re con la parigina Jeanne-Baptiste d’Albert, contessa di Verrua (la “dama di voluttà” che non esiterà a tradirlo trasmettendo informazioni se­gre­te al cardinale Richelieu), e con Anna Carlotta Canalis di Cumiana, per arrivare alla frenetica e disordinata attività di seduttore di Vittorio Emanu­e­le II e ai suoi grandi amori: la contessa di Castiglione (nel quaderno in cui era solita annotare le prestazioni amorose, con tanto di valutazione e numero di volte in cui l’atto era stato ripetuto, accanto al nome del futuro re d’Italia troviamo scritto 5 F), l’attrice Laura Bon (anche lei spia al servizio di Cavour) e la Bella Rosina, ovvero Teresa Luisa Rosa Maria Vercellana, la figlia di un tamburino dell’esercito piemontese.
Viberti non è nuovo a libri storici. Ha pubblicato negli anni: “Il Duca, il Con­dot­tie­ro, l’Eroe. Storia dei protagonisti dell’assedio di Torino del 1706” (Zedde Editore, 2011), “Gli uomini del disonore. Mito, storia e attualità del pianeta mafia” (Edisco, 2013), “Lager. In­ferno e follia dell’Olo­causto” (Giunti, 2018).

«La storia è la mia passione insieme all’insegnamento al quale ho dedicato quarant’anni. Sono rimasto ancora tre anni a scuola dopo aver raggiunto l’età della pensione. E ancora adesso mi mancano i miei ragazzi», afferma Viberti che alla scuola ha dedicato anche molte pubblicazioni “tecniche”: a partire dal nuovo millennio ha svolto un intenso lavoro nel campo dell’editoria scolastica, per la quale ha pubblicato numerose grammatiche (la prima è del 2002) rivolte alla scuola media inferiore e al biennio delle superiori. Per le scuole medie ha pubblicato, fra l’altro, “Oltre il Duemila” (ultima edizione 2012), che è stato per qualche anno in testa alle classifiche italiane nello specifico settore dei libri consigliati. I suoi ultimi lavori sono una grammatica per la scuola secondaria inferiore (Sei, 2022), una grammatica per il biennio delle superiori (Capitello, 2023) e un corso di storia in tre volumi per la secondaria inferiore, intitolato “Il nostro tempo. Dalle storie alla storia” (Principato, 2023).

BaNNER
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